"Per quanto riguarda il 2018, noi non cambiamo gli obiettivi. Si vedrà a consuntivo se abbiamo rispettato o no l'impegno preso con la Commissione Europea. Riteniamo che non ci sarà alcun allargamento del bilancio e nessuna restrizione, nel senso di manovra correttiva, lo abbiamo già detto. Riteniamo che questo sia sufficiente per raggiungere gli obiettivi". Lo ribadisce il ministro dell'Economia Giovanni Tria, a margine dell'Ecofin a Bruxelles.

Parlando in conferenza stampa, il titolare di via XX Settembre affronta anche il tema del reddito di cittadinanza. "Nessuno dice che non si troveranno i soldi in futuro" spiega Tria, osservando che "non si possono calcolare 45 mld addizionali: sono tre punti percentuali di Pil. Ovviamente, se noi andassimo al 5% di deficit, il giorno dopo l'Italia va in default. E' questo il problema, non le regole europee".

"La questione è che non si pone il problema in questi termini - aggiunge Tria - stiamo studiando il bilancio. Se il governo ha trovato 50 mld per misure di questo tipo, vuol dire che 50 mld dentro già ci sono: basta utilizzarli per fare il reddito di cittadinanza, perché i bisogni sono quelli. Bisogna vedere quali sono gli strumenti ritenuti più adatti per rispondere a certi bisogni, non è che si aggiungono".

"L'implementazione del programma di governo - continua Tria - viene studiata in termini di mutamento interno al bilancio della spesa, cercando di vedere quali sono gli strumenti più adatti a rispondere a certi bisogni. Le differenze politiche sono perché uno pensa che è meglio operare con certi strumenti e altri pensano che sia meglio operare con altri: lì c'è la discontinuità. Non è tra fare l'1 o il 5% di deficit: quella non è discontinuità, è irresponsabilità".

Poi, rispondendo alla domanda se si prepari anche lui a gestire un 'cigno nero', (l'evento improbabile ma non impossibile evocato dal ministro degli Affari Europei Paolo Savona), Tria rimarca: "Non considero i cigni neri, sennò non dovrei più uscire di casa, perché potrebbe cadermi una tegola in testa e potrei morire. Io sono avventuroso ed esco di casa la mattina, comportandomi normalmente".

Quindi difende il collega: "Non mi pare - spiega il ministro dell'Economia, rispondendo a un'altra domanda - che Savona abbia fatto dichiarazioni improprie sull'euro. Ha sempre e solo parlato di quale sarebbe la governance ideale dell'Eurozona, che è una cosa ben diversa".