ROMA. "Ci sarà un gruppo di lavoro, formato da un senatore per gruppo, che si occuperà di ridurre il numero degli emendamenti". Così Luigi Zanda al termine della riunione informale dei capigruppo al Senato sulle unioni civili. I presidenti dei gruppi hanno infatti concordato una gestione dell'Aula che prevede una riduzione netta degli emendamenti e anche un numero contenuto di richiesta di voto segreto.

Oltre alla Lega anche Fi e Ap hanno dato disponibilità al ritiro di parte degli emendamenti. "Martedì prossimo - ha aggiunto Zanda - finirà la discussione generale e da mercoledì si inizia a votare".

"Il Pd ci ha dato garanzie che verrà ritirato il 'canguro' e noi nelle prossime ore ritireremo il 90% dei nostri emendamenti. Ne resteranno circa 500, anche meno", ha detto il capogruppo leghista Gian Marco Centinaio al termine della riunione.

M5S: VOTEREMO COMPATTI - "Voteremo compatti" il ddl Cirinnà sulle unioni civili, ha ribadito all'Adnkronos Alberto Airola, il senatore M5S impegnato in prima linea sul provvedimento, smentendo voci di spaccature e fronde interne al Movimento sul ddl in questione.

ALFANO - Il ministro dell'Interno e leader di Ncd, Angelino Alfano, ospite su La7 a 'L'Aria che tira', ha dichiarato che un sì alla legge sulle unioni civili con i voti di Pd e Movimento 5 stelle "sarebbe un fatto negativo e traumatico. Non credo che minacciare ad otto giorni dal voto la crisi, conoscendo anche le dinamiche parlamentari, sarebbe una mossa intelligente ed astuta".

"Noi - ha ribadito - non minacciamo la crisi, diciamo semplicemente che votare insieme ai Cinquestelle è un fatto traumatico e grave, che se il Partito democratico lo risparmia fa meglio non solo per me o per Renzi, fa meglio per l'Italia".

"Nel momento in cui abbiamo fatto questo governo, guardandoci in faccia, io e Renzi ci siamo detti, 'noi difficilmente troveremo un accordo sulle unioni civili', con grande coerenza lo abbiamo ribadito". Ma "se tu butti in mezzo il governo fai un errore che neanche la grande Democrazia cristiana fece".

"Penso che sette giorni - ha detto ancora Alfano - siano un tempo sufficiente perché un grande partito che governa il Paese si faccia bene i conti e dica: io non voglio dividere il Paese, non sulle unioni civili, sulle quali lo unirebbe, ma sulle adozioni. Allora togliamo questo tema così divisivo, specifichiamo che il matrimonio è una roba e questa è un'altra roba".

Se ciò non dovesse accadere, ha sottolineato il leader del Nuovo centrodestra, "votiamo in modo plateale contro, perché non c'è nessun patto di programma e non c'è nessun vincolo di maggioranza su questo argomento. In quel caso voteremmo contro l'intera legge, sia che sia a scrutinio palese, che sia a scrutinio segreto, dimostrando coerenza".