Unioni gay, il Pd attacca la Chiesa: «Fuori dal tempo»
Scalfarotto contro Bagnasco, ma Ncd lo difende
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Dom 23 Agosto 2015 14:39
ROMA. «Bagnasco è oggettivamente fuori dal tempo, la sua riflessione non tiene conto della realtà e si scontra con l'evidenza dei più grandi paesi e dei più prestigiosi ordinamenti giuridici nel mondo, com Gran Bretagna, Francia, Spagna, Stati Uniti d'America». Lo dice all'Adnkronos il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e alle Riforme, Ivan Scalfarotto, replicando al presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, sulle unioni civili. «Tutto quello che sta succedendo nella parte più avanzata del mondo -avverte Scalfarotto- contrasta con quanto succede in Italia. Bagnasco, quindi, è oggettivamente fuori dal tempo e vuole lasciarci in compagnia di quei paesi che non rispettano i diritti umani. Infatti, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia, precisando che la nostra realtà, in assenza di un riconoscimento delle coppie omosessuali, costituisce una violazione dei diritti dell'uomo». «Chiedo, quindi, a Bagnasco se lui trova compatibile con il rango che l'Italia ha all'interno della comunità internazionale il fatto che il nostro Paese sia condannato perché all'interno del suo ordinamento giuridico si consuma una violazione dei diritti umani'», sottolinea ancora l'esponente del Pd.
Scalfarotto ci tiene a farsi sentire anche sul tema dei diritti individuali dei singoli conviventi: «Va ricordato a Bagnasco che già nel 2010 la Corte costituzionale ha sottolineato che non è sufficiente riconoscere i diritti individuali ai conviventi, ma ha stabilito che i diritti delle coppie omosessuali, che sono formazioni sociali riconosciute e protette dall'articolo 2 della Carta fondamentale, devono essere equiparati a quelle delle coppie eterosessuali sposate. E la Corte ha espresso un monito al Parlamento a legiferare 'con estrema sollecitudine' -dice testualmente- in tal senso».
Per questo, avverte Scalfarotto, «la politica, con tutto il rispetto per le opinioni del cardinale Bagnasco, deve quanto prima legiferare in materia, per evitare, che sia un giudice italiano o internazionale a risolvere la questione, dando così un ulteriore colpo alla credibilità della politica, che tanto pare preoccupare i vescovi italiani in questo momento».
Dello stesso avviso Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia. «Proprio il veto del Vaticano fa in modo che in Italia le famiglie di fatto non siano aiutate - commenta all'Adnkronos Mancuso -. Bagnasco dice una falsità quando sostiene che i diritti individuali sono già riconosciuti». Il presidente della Cei, aggiunge Mancuso, «si deve mettere l'anima in pace, perché la Corte costituzionale con la sentenza del 2010 ha detto che in queste Paese ci vuole una legge che riconosca pari diritti alle coppie omosessuali».
«Tutti i paesi in cui sono presenti leggi che riconoscono le coppie omosessuali - osserva il presidente di Equality Italia - hanno politiche familiari che invece nel nostro mancano». Al Senato «si sta discutendo una legge di buon senso - continua - che vede anche l'appoggio di moltissimi parlamentari cattolici perché si tratta di superare una discriminazione ormai atavica nel nostro paese».
Per Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd, il cardinale Bagnasco «ha colto il punto». Il problema, dice, «non è negare alcun diritto ma diversificare situazioni che sono diverse e, per questo, avere la certezza di sbarrare la strada a pratiche insopportabili per chi laicamente crede nella dignità della donna, come l'utero in affitto. Se queste considerazioni possono diventare consapevolezza comune, non è difficile trovare una soluzione, anche di tipo legislativo».
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