Alessandro Panzeri e la bellezza della semplicità
al Mamamu il suo nuovo disco “Our Life Will Be Made Of Simple Things”
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Lun 10 Aprile 2017 09:11
Differentemente dalla parabola biblica del figliol prodigo, Alessandro Panzeri, con il progetto “Old Fashioned Lover Boy”, ha fatto fruttare i suoi “talenti”, tornando a casa con molta più ricchezza musicale rispetto alla sua partenza. Così il “giovane amante vecchio stile”, dopo l’esordio napoletano al MMB, ha presentato, al Mamamu di Napoli, il disco “Our Life Will Be Made Of Simple Things” (uscito a novembre 2016), svestendolo delle elettrificazioni e delle “ritmiche” della versione in studio, per mostrarlo nudo di un puro cantautorato d’autore, fatto di sola chitarra acustica e voce appena disturbate dalle ambientazioni della telecaster di Michele Ottaiano. La serata è stata, infatti, caratterizzata da una gradevolissima atmosfera di sognante intimità, la cui assenza di sezione ritmica e di “distorsioni” ha aggiunto e non tolto al tutto. Per chi ha avuto modo di seguire il percorso musicale di Alessandro (già membro e cantante degli Abulico) può facilmente “ascoltare” la voce di un uomo che con un’“ossimora dicotomia artistica” ha intrapreso un percorso introspettivo di matrice universale e di apertura internazionale, che dalle terre della scuola di Woody Guthrie passa per i “lamenti” di Nick Drake e arriva sino al romanticismo di Damien Rice. Il “pensiero” di Alessandro è chiaro sin dal titolo del disco “Our life will be Made of simple things” che, come da lui stesso affermato, “è un disco dedicato alla bellezza delle cose semplici, alla felicità da ricercare nelle piccole cose e nel vissuto della quotidianità con le persone che ti sono realmente vicine e nelle soddisfazioni che possono arrivare dallo scrivere una bella canzone e condividerla con amici o dall’abbraccio di una figlia o di un genitore”. È indubbio che il “giovane amante”, senza la retorica ma con la saggezza del “vecchio stile”, ha mostrato la giusta via da percorrere, fatta di semplicità e di spontaneità, quale monito per una società odierna purtroppo proiettata verso la cieca ricerca dell’iperbole in ogni aspetto del suo quotidiano e che, così, del quotidiano e della sua bellezza perde ogni giorno una gran parte della vera essenza del vivere umano. Sotto il profilo musicale “Our life will be Made of simple things” è un lavoro uniforme e compatto con una precisa identità e precipua forza data dalle aperture vocali di Alessandro, libere su spazi e paesaggi da “grandi laghi” o tra le strade di rallentate distese metropolitane (su tutte “Bowling Green”) e da un’elettrificazione sempre misurata, mai invadente, che si tramuta, a tratti, in frammenti di elettronica (si pensi a in “Oh My Love”) rendendo il disco dal volto fortemente contemporaneo.
Marco Sica
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