"Ecco perché io e Gigi D'Alessio ci siamo lasciati"
"Una volta gli ho detto: 'Vogliamo allontanarci un attimo e capire? Me ne vado'. E lui non mi ha fermata"
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Mer 14 Marzo 2018 16:58
"Tutto quell'amore che ci lega da 13 anni non è bastato più". Così Anna Tatangelo, in un'intervista a 'Vanity Fair', rompe il silenzio sulla crisi della relazione con Gigi D'Alessio. La scorsa estate la coppia aveva diramato un comunicato congiunto in cui annunciava "un periodo no" della loro storia d'amore. Da allora la cantante vive insieme al figlio in una casa ai Parioli dove sta cercando, "grazie anche all'analisi", di imparare a "stare sola".
"Non voglio più essere una persona scontata dentro casa. Un arredo che sta lì - spiega - mi sono sempre dovuta mostrare più grande, come per essere all'altezza dell'uomo che amavo. Meritarmelo. Ora non devo più". Sui motivi che l'hanno portata a separarsi dal compagno, invece, confessa: "Non c'entrano terzi. Litigavamo sempre più spesso, eravamo finiti ad andare a letto senza più dirci una parola, senza più darci neanche la buonanotte. E poi per il rumore".
"Gigi è il classico napoletano che vuole tutti intorno - prosegue Tatangelo - Il salone era sempre pieno di gente. Cucinavo per 20/30 persone ma alla fine ho memoria di una sola vacanza veramente nostra, a Dubai, e le pizze mangiate a due si contano sulle dita di una mano. Così un giorno gli ho detto: 'Vogliamo allontanarci un attimo e capire? Me ne vado'. E lui non mi ha fermata". Avrebbe voluto? "Le donne provocano. E le prime notti qui sono state il panico assoluto - confessa - Volevo venisse a riprendermi sotto il palazzo. E invece s’è perso sul Raccordo anulare".
A pesare sulla loro storia, racconta la cantante, anche l'assenza di un matrimonio. "Per me era importante. Come un altro figlio - confessa - Io l'avrei cercato. Ce lo chiedeva anche Andrea. Ma su una cosa così non si può navigare da soli. I remi sono due, e se si pagaia solo da una parte, la barca gira su se stessa". Sull'eventualità di tornare insieme, infine, commenta: "Il distacco può aiutarci a sapere che cosa vogliamo veramente: una fine, una ripartenza. Ma per quest'ultima ci sarebbero delle condizioni".
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