Leggendo la formazione contro la Spal era possibile intravedere anche quella di martedì sera in Champions contro il Feyenoord. Ogni scelta era legata alla sfida decisiva dello stadio San Paolo: le rotazioni sono scientifiche ed ogni giocatore, al quale appartengono numerose statistiche, è stato valutato in base allo stato di forma, alle proprie caratteristiche e a quelle degli avversari. Sarri ha scelto di far riposare tre giocatori: Albiol, Jorginho ed Allan. Contro la Lazio, invece, fu preservato Hysaj. Quattro giocatori “risparmiati” in vista della Champions. Saranno sicuramente in campo, martedì sera, ed è facile individuare anche il resto della formazione: Reina tra i pali, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Hamsik a centrocampo ed in attacco il tridente classico, quello dei piccoletti che però preferirebbero essere chiamati in modo differente.

 

FORMAZIONE TIPO. In pratica scenderà in campo la stessa squadra che ha affrontato il Nizza, l’undici “classico” della stagione 2015/16, la prima di Sarri al Napoli, con una differenza sostanziale: Mertens al posto di Higuain. Oltre a Milik, ora frenato dal nuovo infortunio (in mattinata risonanza magnetica), alle spalle dei “soliti noti” continueranno a scalpitare anche Diawara e Zielinski, considerati co-titolari di Jorginho ed Allan, ed anche Rog, più dietro rispetto ai colleghi di reparto ma con ampi margini di “fiducia” ancora tutta da conquistare. Il croato, però, dovrà limitare l’irruenza e la foga agonistica, evitando errori ingenui come il fallo di ieri su Viviani, che ha permesso al centrocampista di battere Reina per il momentaneo 2 a 2.

 

NO AL TURNOVER. Sarri ha sempre evitato di affidarsi al turnover, anzi lo considera un concetto astratto e non per forza necessario. Mai, quando c’è lui in panchina, il Napoli ha subito stravolgimenti di formazione. E’ capitato solo nella prima stagione, in occasione dei gironi di Europa League. Ma in quella circostanza le esigenze erano differenti: giocare di giovedì riduceva la possibilità di recuperare (tra viaggio e lavoro di scarico del giorno dopo) e la rosa era meno profonda, anzi contava appena tre, quattro alternative più o meno valide alle quali affiancare l’undici classico, dunque aumentavano inevitabilmente le rotazioni. Ecco perché, di gara in gara, Sarri si affiderà massimo a tre cambi per volta, facendo ruotare tutti i giocatori a sua disposizione. Come ieri, contro la Spal. Scelte precise, legate ai numeri. Scientifiche.