E' come la più bella delle favole, che eccezionalmente si ripeta ad ogni notte di Champions League. Lorenzo Insigne, l'unico napoletano del Napoli, nato, cresciuto e affermatosi alle pendici del Vesuvio, che giganteggia in Europa, nei palcoscenici più prestigiosi. Sul red carpet del Parc des Princes ad attirare tutti i riflettori è proprio lui, ancora una volta dopo il gol-vittoria contro il Liverpool. Un'altra rete, la seconda in Champions League, l'ottava stagionale. "Ho fatto un gran movimento, ma il merito è dei miei compagni che mi servono sempre nel modo giusto", precisa il numero 24, che fa come al solito dell'umiltà un valore forte.

COME A MADRID. Ad un certo punto è sembrato di rivedere lo spetto di Madrid, quando con Sarri il Napoli stupì tutti, passò in vantaggio e poi venne beffato dai campioni avversari. A qualcuno, al momento del fortunato pareggio transalpino con l'autogol di Mario Rui, sicuramente sarà tornato alla mente. Anche perché la rete, bella in egual misura, anche lì portò la firma di Lorenzo. Stavolta è finita diversamente, 2-2, ma i rimpianti restano. "Siamo un po' rammaricati perché dopo la prestazione che abbiamo fatto, di squadra come al solito, è triste. Guardiamo però il lato positivo. L'importante è non aver perso, ora ci giocheremo tutto in casa nostra e proveremo a fare risultato pieno al San Paolo". Suona la carica Insigne, a 27 anni ormai si sente maturo e parla da capitano, senza porre limiti, con la sicurezza nel tono di chi sa di poter battere chiunque.

RUOLI INVERTITI. Di solito Lorenzo resta in campo tutta la partita, mentre stavolta viene fermato ad inizio ripreso da un colpo allo sterno rimediato in uno scontro di gioco. S'inverte il ruolo con Hamsik, che invece resta inconsuetamente in campo per tutto il tempo. Al rientro da titolare, anche lo slovacco ha convinto al Parc des Princes e lo riconosce: " E' stata una bella serata. Fa male perdere due punti a due minuti dalla fine della partita, ci avrebbe fatto piacere vincere, ma è ancora tutto aperto. Ci giochiamo tutto in casa contro il PSG, abbiamo dimostrato stasera di potercela giocare". Con grandissima lucidità, da leader vero, Marek analizza la situazione e manda anche un messaggio a tutti i tifosi: "I due punti di Belgrado mancano, non possiamo nasconderlo. Se avessimo messo più cattiveria come abbiamo fatto con Liverpool e PSG sicuramente a Belgrado avremmo vinto. Ma mancano ancora tre partite, di cui due in casa. Il San Paolo è la nostra forza, dobbiamo fare sei punti".