Filippo Magnini è stato squalificato per 4 anni dalla prima sezione del Tribunale nazionale antidoping. L'ex nuotatore azzurro è stato riconosciuto colpevole di aver violato l'articolo 2.2 del codice Wada (uso o tentato uso di sostanze dopanti). La squalifica ha decorrenza da oggi e terminerà il 5 novembre del 2022. Nei suoi confronti sono cadute le accuse di somministrazione o tentata somministrazione di sostanze vietate (art. 2.8) e favoreggiamento (art. 2.9), che avevano portato alla richiesta di 8 anni di squalifica avanzata dal procuratore antidoping Pierfilippo Laviani.

"E' una sentenza che era già scritta e per questo sono incazzato nero - ha commentato Magnini - Il procuratore Laviani mi ha detto al processo, sbattendo i pugni sul tavolo: 'Basta, ormai questa è una questione personale'. Parliamo di un accanimento, di una forzatura. Faremo sicuramente ricorso".

"Pensare che un procuratore, al quale è stato dato pieno potere, possa agire con queste parole senza alcuna ripercussione... se fossi il Coni mi arrabbierei parecchio", ha aggiunto Magnini riferendosi a Laviani, che nei suoi confronti aveva chiesto uno stop ancora più pesante di otto anni. "Nella giustizia ordinaria non ci potrebbe essere una questione personale, questa è una cosa molto grave", ha sottolineato l'ex nuotatore azzurro, punito nel processo sportivo nato dall'inchiesta della procura di Pesaro che ruota attorno alla figura del nutrizionista Guido Porcellini, dalla quale Magnini è uscito pulito.

"Ci sono state molte irregolarità, abbiamo cose molto gravi di cui abbiamo le prove ma le diremo nelle sedi giuste - ha spiegato ancora Magnini -. Ma sono molto deluso da questa giustizia sportiva, che non chiamo nemmeno più così. Perché è successo? Ho pensato di tutto, che il mio movimento 'I'm doping free' possa aver dato fastidio a qualcuno o che io potessi essere una pedina per colpire qualcuno più importante. I trent'anni di inibizione a Porcellini (nell'ambito della giustizia sportiva, ndr) possono avere influito? Forse è tutto uno schema, anche se mi domando il motivo. Di certo qua non parliamo di un pregiudizio nei miei confronti, ma di una persecuzione".

Il due volte campione del mondo dei 100 stile libero era accompagnato a Roma dagli avvocati Stincardini e Compagna, oltre alla sua fidanzata Giorgia Palmas. Come Magnini, è stato squalificato per quattro anni anche il suo ex compagno di nazionale Michele Santucci.