L’assessore ai Trasporti del Comune di Napoli, Mario Calabrese, è davvero impagabile. Conoscere bene i meccanismi della sonnolenta macchina burocratica meridionale è una delle virtù che si richiede all’amministratore locale. Ma, finché si opera in questo ambito, si resta nel prevedibile, in una logica umana condivisibile dai comuni mortali, nella ricerca di traguardi mai raggiunti ma tanto vanamente auspicati da darci quasi l’impressione del vecchio, dell’anacronistico, del passato di moda. Come il completamento della stazione metro di piazza Nicola Amore o la conclusione dei lavori di via Marina. Calabrese va oltre. Proprio perché conosce il suo pollaio ed è assoluto padrone della materia, è in grado di sorprenderci tutti, conseguendo il risultato opposto: bloccare quel poco che funziona. L’ultima ‘lectio’ calabresana risale al dopo partita di Napoli Milan. L’esimio assessore ha spiegato che i cittadini rimasti senza pubblico trasporto al termine dell’incontro e costretti, volgarmente parlando, a farsela a piedi, dovevano prendersela con qualcun altro. Non toccava al Comune di Napoli “allertare la Regione affinché chiedesse a Fs e Eav di prolungare le corse”. Anche se in passato era “capitato” di farlo. Insomma, se fino a quel momento c’era stato a palazzo San Giacomo qualche generoso benefattore che aveva attivato la trafila, non si capisce perché avrebbe dovuto continuare la sua opera pia, non essendo pensabile che nessuno in città sapesse dell’evento. Si potrebbe replicare che, proprio perché finora era andata diversamente, bastava avere un minimo di cultura amministrativa per intuire cosa sarebbe accaduto se il Comune non avesse dato il la. E si potrebbe sottolineare la coincidenza tra l’aspro scontro innescatosi tra società calcistica e giunta comunale e la maturata consapevolezza di Calabrese che era giunto il tempo di svezzare i discoli della Regione e consentirgli l’opportunità di dimostrare finalmente di sapersela cavare da soli. Non è andata bene? Nessun problema! Calabrese, tornato a rivestire i panni del buon padre di famiglia, rassicura: “Si dice che avremmo dovuto avvisare? Vorrà dire che d’ora in poi lo faremo con costanza”. Grazie, Assessore! Non certo a nome del funzionario regionale pincopallo che, scosso dal suo torpore, sarà costretto, ahilui, a “faticare”, avvertendo i gestori del pubblico trasporto. Ma a nome del cittadino Gennaro Esposito, che nel prossimo futuro non sarà più costretto a macinare qualche chilometro per ritrovare casa e famiglia.
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