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Diventiamo più furbi, pensiamo prima ai tre punti

Opinionista: 

Ce n’è abbastanza per andar fuori di testa. Ogni domenica, ogni turno di campionato una svolta, una possibile partita-chiave, un diktat o quasi: “vittoria d’obbligo…”. D’obbligo per non lasciar per strada punti che in questo rush finale sono pepite d’oro che pesano oltre ogni immaginazione. E allora al bando chiacchiere, polemiche, dispetti e dispettucci: qua si stanno facendo i giochi veri, vietato perdere la bussola, sprecare energie fisiche e nervose in stupidate, piuttosto concentrarsi sull’unico vero traguardo stagionale che sembrava cosa fatta e non è fatto: il secondo posto, che vale appunto oro (da 30, sicuri, a 70, possibili, milioni, dipenderà da quanta strada si fa). Lasciamo perdere, ancora una volta, e definitivamente, ogni discorso alto e altro. Quello era, ed è, cosa privata bianconera, era e rischia di esserlo ancora a lungo. La Signora aveva 11 punti in meno, ha rivinto lo scudetto per ora con 12 punti sulla seconda (al momento ripresi insomma 23 punti), vedremo alla fine quanti saranno. Che blatera a fare il calcio minore nel pollaio dietro di lei? La storia è finita, che tutte vadano in pace, se ci riescono. Ma torniamo ai fatti nostri, saranno anche figli di un dio minore ma quelli toccano ad azzurri, nerazzurri, rossoneri e giallorossi; non c’è scampo e, come abbiamo già scritto, all’orizzonte la linea così sarà forse a lungo. Torniamo appunto nel pollaio dei “pulcini” va, che rischiamo – non solo il Napoli, tutti – di restarci a lungo. Beccheremo il mangime che la Vecchia Signora ci lascerà. Intanto, però, lunedì non è più tempo di sognare ma di badare al sodo (sarà anche piccolo, il secondo posto, ma almeno vale quattrini veri), è tempo di metter fieno in cascina. Non sarà facilissimo: il caro, amatissimo Reja i punti non li mollerà tanto facilmente. La sua Atalanta, salvezza in tasca, viene qui per giocarsi la partita. Conosciamo tutti il tecnico: non regalerà niente, forse neppur s‘ammazzerà se gli dovesse girar storta ché sa stare al mondo, ma regali niente, è professionista vero. GIACOMELLI IN RAMPA DI LANCIOL’Aia sembra adeguarsi al clima di ‘volemose bene’. Ha designato alla direzione il triestino, arbitro pure lui «che sa stare al modo», insomma s’adegua. Tipo tranquillo, pacato, scaltro il giusto. Pochi colpi di genio, altrettanto pochi (almeno sinora) passaggi a vuoto. Il Palazzo romano prevede insomma“arbitralmente” partita abbastanza comoda. Dopodomani sarà il caso che almeno per il momento venga assolutamente sotterrata qualsiasi ascia di guerra. Il piccolo (piccolo?) vantaggio è che si conoscerà il risultato di Genoa-Roma che giocano poco prima. Innanzitutto servono i 3 punti, magari anche sporchi, brutti e cattivi, ma tre devono essere. Punto e basta. Poi ci sarà tutto il tempo per rivendicazioni, vendette, per fare, se serve, pulizia dentro casa. Ma prima vengono loro, i tre punti. Per non sprecare tempo, per non buttare a mare una stagione che resta formidabile. Di tutto il resto - conferme di Higuaìn e Sarri innanzitutto - poi se ne parla. Facciamoci furbi, una volta tanto…