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Fondazione Edison, luce su un’Italia divisa in 2

Opinionista: 


Il rapporto 2019 della Fondazione  Edison sull’economia italiana, tra le  tante cifre, lancia un segnale politico: l’Italia sta molto meglio di come viene “raccontata”. In particolare, si ripren- de un concetto caro all’ex ministro Tre- monti: è vero che il Paese ha un debito pubblico elevato, ma è anche pie- no di risparmiatori virtuosi. In- somma, a livello di privati, diamo parecchi punti ad altre nazioni piene di indebitati. Bisognerebbe tenerne conto, quando si discute di compatibilità finanziaria in se- de Ue.  Ma c’è un dato, tra i tanti eviden- ziati dalla Fondazione, che an- drebbe meglio interpretato. Si ri- ferisce all’anno 2016, ma ovvia- mente la situazione non è molto  cambiata da allora. La percen- tuale della popolazione italiana che vive in regioni con un prodot- to interno lordo pro capite supe- riore alla media Ue è pari al 62%. Un livello inferiore solo a quello della Germania, che è addirittura dell’82%.  Per come è posto dalla Fondazio- ne Edison, quel dato è un ulterio- re indicatore della forza economi- ca del Paese. In Francia, ad esem- pio, ben il 72% della popolazione ha un pil pro capite inferiore alla media Ue. Nel Regno Unito è il 67%, in Spagna è il 64%.  Cosa significano queste differenze così marcate? Che in Francia e in Gran Bretagna si vive peggio che in Italia? Probabilmente sì, ma so- lo rispetto all’Italia del Centro Nord. Quell’Italia dove, malgra- do i livelli di ricchezza raggiunti, si osa ancora parlare di questione settentrionale. Quel 38% della po- polazione italiana che è, invece, sotto la media Ue, si trova a Sud del Garigliano. Produce molto me- no degli standard continentali, mentre nel 72% della Francia e nel 67% del Regno Unito le di- stanze dalla media Ue sono mo- deste. Le economie di questi due grandi Paesi, infatti, non presen- tano il dualismo di quella italia- na.  Il problema è politico. L’avidità del Nord e della sua classe diri- gente, combinata con l’inerzia fi- nora dimostrata, salvo qualche ec- cezione, dalla rappresentanza par- lamentare meridionale, rischia di spaccare il Paese.  Se tra Firenze e Bologna passano ogni giorno 162 treni ad alta ve- locità, mentre fra Palermo e Trapani le corse si riducono ad appena 4, con tempo di percorrenza di ben 4 ore, qualche domanda bi- sognerà pure porsela!  Quanto si investe in infrastruttu- re per il Nord e per il Centro del Paese? Quanto si investe per il Mezzogiorno?  Altro che lamentarsi per il reddito di cittadinanza e chiedere ancora più risorse con l’autonomia raf- forzata! Il resto del Paese deve ca- pire che non può continuare a trat- tare il Sud come una colonia.