Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Quello che non dicono sugli impresentabili

Opinionista: 

Si fa un gran parlare in queste elezioni regionali degli impresentabili. Ovvero di quei candidati che, a detta di certa stampa e di certa parte del mondo intellettuale (bontà loro), non avrebbero i requisiti minimi per aspirare ad essere eletti per amministrare la cosa pubblica. Quasi nessuno, pero, si e soffermato sul fatto che questo dibattito - che sembra aver monopolizzato la campagna elettorale, azzerando quasi del tutto le proposte programmatiche dei candidati – poggia su una premessa discutibile ed include in se un corollario finora (volontariamente?) sottaciuto. La premessa riguarda i novelli censori che rilasciano queste patenti di presentabilita. Prima, infatti, di accettare acriticamente ogni commento su questo o quel candidato in odore di impresentabilita, sarebbe oltremodo interessante analizzare i curricula del collegio mediatico-culturale giudicante. Chi giudica chi, insomma. Il corollario, invece, implica che la discussione, oltre che basarsi sulla (presunta) inadeguatezza di futuri pubblici amministratori, possa essere allargata anche a chi gia riveste cariche elettive. E si, perche se gli impresentabili sono potenziali eletti, ci sono personaggi, gia eletti, parimenti impresentabili. Gli insindacabili. Un esempio a caso? A Napoli (per restare nel perimetro della Campania, dove il tema e piu sentito) abbiamo un sindaco ed un vicesindaco entrambi condannati. Paradossalmente eletto (il primo) e nominato (il secondo) sulla scia di una campagna elettorale basata, sostanzialmente, sulla legalita. E oggi chi a Napoli ha creduto nella promessa arancione del “mai un indagato in giunta”, si ritrova nella realta del “mai una giunta senza indagati”, anzi “senza condannati”. Vedete, bisogna diffidare da chi - come hanno fatto per anni proprio de Magistris e Sodano, prima delle vicende giudiziarie in cui sono stati coinvolti e condannati - divide il mondo in buoni e cattivi. Il manicheismo e una brutta cosa. Ci sono delle leggi. E chi, secondo legge appunto, puo sottoporsi al giudizio degli elettori, e libero di farlo. Cosi come e libero l’elettore di scegliere il proprio rappresentante. Questo dibattito estenuante sugli impresentabili e stucchevole, ed e figlio di un giustizialismo becero, che ha di fatto bloccato l’Italia negli ultimi 20 anni ed e (finora) sopravvissuto alla seconda Repubblica. Perche un avviso di garanzia ed una condanna in primo grado, per quanto si affannino di farlo credere, non equivalgono ad una condanna in terzo grado. Ma chi proprio non puo fare a meno di parlare degli impresentabili - per ideologia personale, per farsi pubblicita o per riempire le colonne di una pagina di giornale - non dimentichi di parlare degli insindacabili. Chi invece, vivaddio, ama forme piu mature di democrazia, ancorate al sacro principio garantista, continuera a ritenere legittime tutte le candidature ammesse dalle commissioni elettorali, e ad esercitare il proprio diritto di voto basandosi sulla fiducia che gli ispira questo o quel candidato, senza demonizzarlo o utilizzare argomenti personali per distruggerne la reputazione. Il voto e la nostra arma per decidere il futuro della cosa pubblica. La macchina del fango e, al contrario, l’arma per decidere di restare legati al passato.