I recenti episodi che riguardano esponenti del Pd in Campania mi fanno tornare in mente un mio vecchio… consiglio a Matteo Renzi. Lasci la presidenza del Consiglio, proponga al Presidente Mattarella Romano Prodi, l’unico che abbia peso e prestigio anche internazionale, come presidente del Consiglio e si dedichi alla ricostruzione del partito. In queste condizioni, e non solo da Roma in giù, con un partito così ridotto non va da nessuna parte. Non sarà sufficiente la giaculatoria quotidiana sui successi del Governo a salvarlo. Né qualche mancia sulle pensioni minime. Il referendum annunciato sulle riforme istituzionali non sarà una passeggiata. Chi legge per bene i dati del recente referendum, ancorché vinto dal presidente del Consiglio, sa quello che voglio dire. Senza dimenticare che, per l’occasione, non sarà necessario raggiungere alcun quorum. Né si vede una classe dirigente in giro: tutti yesmen, tutti uomini… del re. Senza alcun spirito critico. Naturalmente, chi lo avesse sarebbe immediatamente messo da parte. Basti guardare al destino che è toccato ad un uomo del valore, e del calibro, di Sergio Chiamparino, il quale, per fortuna sua, è forte, e bravo, di suo. Eppure era stato uno dei primi a frequentare e a dare credito alla Leopolda, quando Renzi era poco più che nessuno. Però, fare a meno di un protagonista della caratura di Chiamparino dà la misura della solitudine cui si condanna Matteo Renzi, che non ama il confronto e, men che meno, il dissenso. Quando cadrà, molti dei suoi diranno di… non averlo mai conosciuto. È accaduto già ad Antonio Bassolino, che pure si circondava essenzialmente di fedelissimi. È ancora in tempo Matteo Renzi per riflettere. Dovrà fare in fretta, senza aspettare la probabile sconfitta alle elezioni amministrative. Chi ha fondato il suo successo sulla logica del… veni, vidi, vici non può reggere in questa situazione, in cui tutto viene meno. Proprio sul piano dell’immagine, oltre che sulla sostanza concreta. Qualcuno lo aiuti a ragionare, ove mai si… converta all’ascolto. *** CAMORRA e POLITICA. Se la criminalità organizzata ha tanto potere sul piano elettorale, significa che questo tessuto sociale, per dirla in larga sintesi, condivide “il sistema”, ed i suoi metodi, dei quali vivono intere famiglie. La risposta non può essere solo di ordine pubblico, che pure è importante. Troppi giovani, in assenza di alternative, si sentono attratti dalla offerta di protagonismo e dal miraggio di una vita… di lusso. Anche se condita di violenza e di morte. Ma, pare, questo tema, salvo la partecipazione ai cortei anticamorra, non è all’ordine del giorno della politica e della campagna elettorale. *** LA PELLEGRINI. Una buona notizia: Federica Pellegrini sarà la portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Rio. Un mix di sorriso e di civetteria: davvero sensuale e vincente. Il che non guasta. Avrà… spezzato un po’ di cuori, ma succede quando si ha la ventura di incontrare una donna così ambita. Sarà una bella immagine del nostro Paese, attraversato da troppe tragedie, che provocano insicurezza e danno poche ragioni di sorriso. L’augurio: che anche questo piccolo episodio possa alimentare, almeno, la speranza di un tempo migliore.