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Senza voglia e motivazioni il crollo era già previsto

Opinionista: 

Come volevasi dimostrare. Così come previsto il Napoli delle Coppe è tutta un’altra cosa rispetto a quello del campionato. E non solo nei nomi e col turn over. Ma proprio dal punto di vista delle motivazioni e della voglia di vincere a tutti i costi. Se l’Europa League era un intralcio per la corsa allo scudetto, con il 3-1 per il Lipsia di iersera la squadra azzurra è al 90% fuori da questa competizione. E non sarebbe male vista la rosa corta e il massacro che ci sarebbe nel caso in cui si andasse avanti. Giocare ogni sessanta ore, così come evidenziato da Sarri alla vigilia, non è ottimale per un gruppo esiguo che il suo obiettivo lo ha già deciso a luglio scorso. Di sicuro, però, si poteva fare meglio contro i tedeschi. Anche con cinque uomini diversi rispetto ai soliti. Proprio questi, assieme a dei titolarissimi, hanno deluso le attese. Non si è giocato come si sapeva permettendo al Lipsia di ripartire e fare male. Infatti i tre gol degli ospiti sono arrivati proprio dagli errori a centrocampo e di contropiedi fatali. Il peggiore in campo è stato Diawara ma anche Koulibaly non è stato il solito mostro sacro. E dire che si era passati in vantaggio con un bel gol di Ounas. Che nel primo tempo sembrava che non ci fosse. Quando, però, al 7’ della ripresa Rog gli ha servito un pallone delizioso e lui di destro ha punito il portiere. Proprio questa rete sembra aver scatenato i tedeschi e accontentato i napoletani. Sì perché da quel momento in poi è cambiata la scena. Ci si è addormentati permettendo al Lipsia di fare bene il proprio lavoro. «Non possiamo fare queste brutte figure in Europa », ha detto Hamsik in conferenza stampa. Non ha torto il capitano ma certi cali ci sono stati anche in Champions. Dove si è pagato dazio. Stessa cosa è successa in Coppa Italia con l’Atalanta e si è usciti ai quarti. A quanto pare le partite infrasettimanali il Napoli non le vuole giocare. Non lo fa a posta, ma avendo una settimana tipo, eventualmente dopo giovedì prossimo, può prepararsi bene per il campionato. «Tutto quello che abbiamo fatto stasera non si può. C’è mancato l’entusiasmo di quelli che giocano poco e la forza di chi va sempre in campo», Maurizio Sarri non ha accampato scuse al termine dell’incontro. «La mentalità deve essere sempre quella giusta. Ho visto una squadra che ha giocato per lavoro, senza fame e senza voglia di vincere. È un brutto segnale. La maglia del Napoli bisogna onorarla sempre. Sono deluso da quello che ho visto», ha insistito l’allenatore. Parole dure per stimolare un gruppo che non può pensare di fare delle scelte a priori. Se c’erano delle possibilità per poter rimanere ancora in corsa per gli ottavi di Europa League, con il terzo gol di Werner ci vuole seriamente una impresa tra una settimana. Adesso non resta altro che confermarsi in campionato. Battendo la Spal domenica pomeriggio al San Paolo. Sulla carta sembra una partita facile ma lo doveva essere anche all’andata e si è vinto solo grazie ad una prodezza di Ghoulam. La famosa mentalità che reclama Sarri in campo internazionale non può mancare in Italia. Altrimenti veramente si rischia di fare un favore alla Juventus. Che in Champions rischia di uscire dopo il 2-2 con il Tottenham. La differenza è che i bianconeri la Coppacampioni la vogliono vincere mentre gli azzurri non ci hanno mai pensato ad alzare l’Europa League. E lo si sapeva ancora prima che si giocasse con il Lipsia.