Sicurezza stradale, risorse senza progetti
Le vittime della strada nel nostro Paese diminuiscono anche se ad un ritmo inferiore a quello richiesto dall’Europa: appena lo 0,6% contro il 5% annuo fissato dall’UE affinché nel decennio 2011-2020 si possa pervenire ad una riduzione generale del numero dei morti del 50%. In Campania, ad un primo superficiale sguardo, la situazione sembrerebbe estremamente positiva visto che, nell’arco di un anno, i decessi sono diminuiti di circa il 15%. La vistosa flessione registrata nel 2014 è, però, condizionata dal confronto con il 2013, anno in cui si verificò una tragedia spaventosa: l’incidente del bus turistico sul viadotto “Aqualunga” dell’A16 Napoli – Canosa che costò la vita a 40 persone in un solo colpo. La più grande disgrazia su strada accaduta nel nostro Paese. Sicché, scorporando le conseguenze di quella terribile sciagura dal dato statistico regionale, la mortalità stradale non diminuisce, mentre aumentano, seppur di poco (+1%), il numero dei feriti e quello degli incidenti, contrariamente a quanto avviene a livello nazionale (-2,5% i sinistri e -2,7% i feriti ). Evidentemente, la Campania risente dell’assenza, negli ultimi anni, di politiche regionali dedicate alla prevenzione ed al contenimento degli incidenti. Infatti, nell’ultimo quinquennio, sul piano della sicurezza stradale la passata Giunta si è distinta per scarso impegno ed attività. E non certo per mancanza di risorse, come dimostra la recente Delibera regionale n.474/2015 da cui si evince che a tutto il 31 dicembre 2014 risultano somme non impiegate, nel settore, pari a circa 1 milione di euro. Importo che, giustamente, la nuova Giunta ha riscritto in bilancio con vincolo di destinazione, con la speranza che possano adesso essere finalmente spese per le finalità previste. Bisogna cominciare a capire che investire nella sicurezza stradale non è un nobile esercizio di mera filantropia, tanto per acquietare le coscienze, ma un preciso dovere degli enti locali e territoriali in difesa della salute e della vita umana. Tale obbligo, peraltro, è esplicitamente previsto dallo stesso Codice della Strada all’articolo 208. Si tratta, per giunta, di un investimento che si traduce, anche, in un risparmio per la collettività, in termini di costi sociali, pari a 1 miliardo di euro annui nella sola Campania. Si stima che per ogni euro investito nella sicurezza stradale se ne risparmiano 20 di costi sociali: somme che, così, potrebbero essere impiegate per altri servizi di pubblica utilità. Lo scorso fine settimana ha nuovamente portato alla ribalta della cronaca gravi incidenti con giovani vittime, a conferma che non bisogna mai abbassare la guardia in questo campo: guai a cedere alla tentazione autoassolutoria per cui i sinistri sarebbero una conseguenza inevitabile della mobilità. Al contrario, possono e devono essere prevenuti agendo su tre fattori principali, ovvero l’uomo, la strada ed il veicolo. Di questi, soprattutto il primo ed il secondo necessitano di particolari attenzioni in quanto la stragrande maggioranza degli incidenti sono riconducibili ad errori o imprudenze di guida, oppure ad un cattivo stato delle strade. Non a caso il programma europeo in materia, per il decennio 2011-2020, chiede agli Stati membri di concentrare la loro opera, anche e soprattutto, su progetti ed interventi di miglioramento delle infrastrutture viarie. Sotto questo aspetto, in Campania c’è molto da lavorare, sia in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia dal punto di vista del rinnovamento e dello sviluppo del sistema dei collegamenti stradali. Sinora è mancata la volontà politica di perseguire tali obiettivi, quasi si trattassero di scarsa rilevanza. Ci auguriamo, perciò, con la nuova amministrazione regionale, di assistere, nell’immediato futuro, ad una importante inversione di tendenza che possa essere da sprone per tutte le amministrazioni pubbliche, e non solo, a dare il proprio fattivo contributo per la riduzione di un fenomeno, la sinistrosità stradale, che ogni anno miete più di 3.300 vite umane in Italia, di cui oltre 230 solo in Campania.