Sud: il Governo Renzi si è “bocciato” da solo
Dopo la scudisciata del rapporto Svimez, il premier ha tagliato corto: «Basta piagnistei, passiamo ai fatti». Un rapido giro di conti e si trova che 22 miliardi sono pronti per cambiare immediatamente la faccia del Mezzogiorno, meglio di quanto avrebbe potuto una magica bacchetta che nessuno avrebbe mai immaginato tanto magica. (prima obiezione: ma se quella massa di euro era così a portata di mano, perché si è atteso che un fulmine di inaudita violenza, come quello della Svimez, squarciasse il serenissimo cielo di Palazzo Chigi?). L’ottimismo governativo si taglia a fette e il ministro Delrio va giù ancora più sicuro (o un po’ spergiuro?): «Il Sud crescerà del 2,5 per cento al ritmo che nessun altro paese al mondo ha mai conosciuto». Calma signori! Si torna coi piedi per terra e si scopre la nuda realtà: i 22 miliardi sono in gran parte vincolati dall’Unione Europea, quindi vanno sbloccati e ci vorrà un po’ di tempo; poi occorre un credibile masterplan, un piano generale di interventi o, almeno, un progetto di massima. Si vede, allora, che il Governo non ha fatto bene i compiti. Da solo si boccia e si rimanda a settembre, proprio come succedeva a scuola quando si zoppicava in qualche materia! Bene Renzi: basta piagnistei, ma basta anche bocciature e rinvii. ****** Le Camere si svegliano. La prima a scuotersi di dosso un po’ di pigra sonnolenza è stata quella di Montecitorio. Dieci deputati Pd denunciano la mancanza di un progetto “capace di parlare alle tante energie del Mezzogiorno”. Poi viene quella di Palazzo Madama: si accorge (guardate un po’!) che il Sud rimane sempre più indietro al Nord. Se questa è la lucidità mentale di tanti deputati e senatori che ci rappresentano, cari Italiani (del Sud e del Nord) siamo davvero combinati bene! ****** Bagnoli fra realtà e fiction. Dove la storia ancora non fa chiarezza sul fallimento dell’operazione post-Italsider, ci prova Antonio Capuano, coraggioso regista napoletano. Per la mostra del cinema di Venezia ha preparato il film “Bagnoli Jungle”. Si vedono 3 generazioni a confronto “coi corpi dismessi della gente del quartiere segnato dalla dismissione dell’Italsider e trasformato in una giungla desolata,inquinata e vuota”. Capuano ha idee più chiare di De Magistris e di De Luca.”A Bagnoli, dice, pianterei 30 mila alberi e farei crescere un polmone verde per tutta la città”. ****** Ineffabile Sgarbi. Sempre più uomo-tv, ogni giorno si autocandida a qualcosa. Pochi mesi fa come assessore regionale in Campania, ora come presidente della Fondazione Ravello. Vittorio Alfieri diceva “Volli,sempre volli,fortissimamente volli”. E lui, che non a caso si chiama anche Vittorio, mutua dal grande drammaturgo e vuole sempre, fortissimamente vuole, qualcosa. Ma ancora una volta non gli va bene. Presidente, a Ravello, è stato eletto Domenico De Masi il quale giura che lui e Sgarbi sono amici: «Sono l’unica persona con cui non ha mai litigato». De Masi è proprio sicuro?. ****** Chi assiste chi e perché. Palazzo san Giacomo piange perché i soldi sono sempre di meno. Così è per tutti, ma non per lo staff del Sindaco e degli assessori. De Magistris ha allargato il giro dei suoi assistenti. Non si sa quali compiti abbiano, ma quanto costano sì: due milioni di euro l’anno. ****** La rivincita delle blatte. Col caldo soffocante fuoriescono dal sottosuolo in grandi quantità da Chiaia a Pianura, dal Vomero a Ponticelli. Ma si scopre che le blatte più pericolose sono quelle antropomorfe.