Troppa paura di perdere dopo la botta con la Roma
La Juventus è sola al comando. Di un punto, ma deve recuperare una partita. Dybala è tornato in Europa e in Italia. Ha voglia di mondo. Si vede.
Mentre altrove si perde tempo. Inter- Napoli. Diario minimo di una vittoria buttata. Da Sarri. Il guru di Bagnoli ha mal digerito gli incredibili quattro gol della Roma e si è presentato a San Siro in festa per il genetliaco nerazzurro con un atteggiamento prudente, quasi partecipativo. Peggio che prudente, per uno che vuole lo scudetto: rinunciatario. Ma chi poteva approfittarne, l’Inter, avendo un traguardo obbligatorio, la Champions, neanche ci ha provato. E dire che Spalletti - uno che non parla a vanvera - aveva annunciato la rinascita. Ispirato da chi? Dal passato glorioso? Ma va. Inter d’annata, no, Inter dannata. A vederla cosí la pensi felice del punto guadagnato. Per un esame attendibile ci voleva un avversario importante, il Napoli si è prestato, neanche troppo severo, e il risultato è stato stupefacente: l’Inter soffre la sindrome dei 110 anni. È vecchia. È tornato Icardi, idolo della giovinezza, ma la squadra è proprio vecchia d’idee, di spirito, di muscoli, lui la chiama ma non ha risposta. Nè risponde a se stesso, quando è ora di combattere. I nerazzurri non si spostano un centimetro dalle ultime posizioni passive, esibiscono il solito tran tran, la palla gira da Handa a Miranda, poi per Gagliardini che la ridà in mezzo, alla ventura, e sbaglia, si ricomincia; il Napoli perdona (anche troppo) palleggiando sereno, quasi sfottente; l’Inter riprende il giro, prova con Perisic a sinistra, serve a poco, riprova con Candreva a destra, ne ricava il solito cross alto e inutile o peggio ancora l’incursione velleitaria. Uno s’aspetta che il Napoli, spesa tanta benevola pazienza, provi a guastare la festa. Ci prova, in ritardo, ma senza convinzione, e con il solito Insigne solitario, come contro la Roma. I sodali del Magnifico dormono. Sono più vigili i protettori di Reina, fedeli alla consegna sarriana: mai più quattro. Ma la botta romana ha evidentemente lasciato il segno e adesso comincia un altro campionato. Il tempo mi sta dando ragione: corre e vince la Juve che ormai punta al Triplete, frena incerto il Napoli che ha scelto lo scudetto. Sarà una bellissima primavera a decidere la la grande sfida.