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Viaggi della speranza anche per i rifiuti

Opinionista: 

Sì, prima si pensava che andavano fuori regione soltanto i malati che non trovavano in Campania le specializzazioni sanitarie di cui avevano bisogno. Da molto tempo, invece, i “viaggi della speranza” riguardano anche l’immondizia. Se ne produce tanta, ma nessuno la vuole smaltire nel proprio Comune. Quindi bisogna “piazzarla” fuori senza badare a spese, ovviamente. Bassolino la mandava lontano usando i treni, de Magistris ha preferito la via del mare con navi che arrivavano in Scandinavia. Ma adesso nuovi “viaggi” non sembrano più possibili visti i dissesti finanziari in atto. Intanto la raccolta differenziata è ben lontana dal mirabolante 75 per cento promesso da Palazzo San Giacomo e si continua a non volere né siti di compostaggio né termovalorizzatori. Da sedici anni non si sa a chi appartengono le “balle” molto poco “eco”; però si sa bene che servono da 500 a 700 milioni di euro per smaltirle (sono 4,5 milioni). Idea: e se ogni campano che va fuori regione per un qualunque motivo, portasse con sé un bel sacchetto rigonfio di rifiuti e lo deponesse nel primo posto dove arriva? *** Demagistreide. L’ultimo bilancio “arancione” prevede per l’anno nuovo un drastico taglio alle tasse e un sensibile abbassamento delle aliquote per tutti i tributi. Se così sarà, i contribuenti partenopei potranno trarre un bel sospiro di sollievo. Ma un dubbio: non è che il napoletano sindaco fa concorrenza al premier Matteo Renzi che, con l’anno nuovo, promette che le tasse andranno giù senza colpo ferire? O sono soltanto annunci elettoralistici? Fino al bilancio 2014 il disavanzo comunale è stato di ben 671 milioni. Non si sa chi e come ripianerà, ma intanto si fanno promesse allettanti. E poi: de Magistris è sicuro che sarà lui a succedere a se stesso? Per ora si sa solo che (la minaccia viene da lui stesso) si ricandiderà a Sindaco. *** Scavi di Pompei 1. La “città sepolta” non smette mai di essere tale. Ma se gli scioperi dei custodi sono a “gatto selvaggio” e questo diventa un problema nazionale, possono i massimi vertici del Governo limitarsi a fare dichiarazioni indignate? Matteo Renzi dice che l’Italia perde la faccia di fronte al turismo mondiale, il ministro dei Beni culturali Franceschini parla di danni irreparabili, il collega dell’Interno Alfano adombra gravi problemi di ordine pubblico. Tutti dichiarano, parlano e straparlano ma poi chi deve intervenire? Per ora sembra che gli scavi siano terra di nessuno. *** Scavi di Pompei 2. Nell’attesa che il pachiderma Stato compia i passi dovuti, l’unico che si è assunto la responsabilità di un intervento immediato e risolutivo è stato il sovrintendente Massimo Osanna. Di fronte a 2mila turisti che “erano fuori” sotto il sole cocente, ha richiamato i dipendenti a riposo e ha aperto personalmente i cancelli. Così il danno è stato almeno parzialmente contenuto. Adesso, però, il problema è del povero, acclamato Osanna: vuoi vedere che invece di essere promosso, verrà punito per aver fatto il suo dovere e aver difeso la faccia dell’Italia davanti al mondo? *** Bagnoli. Sono più di venti anni che la grande fabbrica non esiste più. Ora che il Governo nomina un Commissario, il “Sindaco della bandana” cerca una “sponda” in Regione e versa lacrime di coccodrillo. In quattro anni che sta a Palazzo San Giacomo perché non ha dimostrato di avere tutti i numeri per svolgere un ruolo? Oppure la famosa bandana gli è così scesa sugli occhi che non è riuscito a vedere più niente?