Ricchione=effeminato
di Alfredo Imperatore
Dom 22 Febbraio 2015 13:25
La più accreditata versione etimologica della parola ricchione, è quella che la fa risalire al tempo in cui i marinai spagnoli, che spesso sbarcavano a Napoli provenienti dal Sud America, portavano ai lobi delle orecchie degli anelli molto pesanti, che li facevano allungare a dismisura. Ciò a imitazione dei nobili Incas, gli antichi abitanti del Perù, che si facevano forare i lobi delle orecchie per potersi applicare i grossi orecchini che poi allungavano le orecchie, per cui gli spagnoli li chiamarono orejòn. E dato che allora gli orecchini erano (ora non più) esclusivo appannaggio delle donne, per “trasposizione semantica” si è attribuito il significato di omosessuale a quella parola.
Invece si può anche far risalire l’origine di questo vocabolo alla parotite epidemica, malattia delle ghiandole paròtidi, chiamata anche “orecchioni”, per l’ingrossamento che tale affezione determina in ambo le guance. Una delle conseguenze che tale infermità può causare, è l’infezione a carico dei testicoli, l’orchite, che specie nell’epoca pre-antibiotica poteva causare, se bilaterale, la sterilità. Orbene, l’evento di non poter avere figli, in senso lato, è potuto essere considerato, nella fantasia popolare, come un sintomo dell’omosessualità. Ed ecco il motivo per cui il termine ricchione è stato accostato a tutte quelle persone che oggi si preferisce chiamare “diverse”. Ma i napoletani, hanno voluto fare anche una distinzione lessicale tra gli omosessuali vergognosi e schivi, e quelli esibizionisti o conclamati; riservando per i primi la parola ricchione, mentre ai secondi si preferisci attribuire la parola femmeniello o anche femmenella= effeminato, femmineo. Se sull’etimo di ricchione c’è stato abbastanza da dire, sul sinonimo romano frocio, si può solo arzigogolare.
I vocabolari da me consultati, o non riportano proprio la parola, o ne segnalano l’etimologia incerta. Qualche autore ha prospettato la sua provenienza da frògia, che è l’ala laterale della narice dei cavalli. Scherzosamente si dice anche della narice umana, specialmente se dilatata (Zingarelli). Dato che gli ubriaconi, che sono dei viziosi, hanno generalmente il naso arrossato, per trasposizione semantica, considerando l’omosessuale un vizioso, lo si sarebbe etichettato frogia→ frogio→ frocio Penso, invece, che si tratta di un etimo onomatopeico, da fro fro, una forma di sfottò per chi ama esibire la propria diversità.