Dal 1° luglio scorso il valore dei “buoni pasto” non soggetti a tassazione per il dipendente è di 7 euro, se essi sono rilasciati in formato elettronico, l’eventuale eccedenza concorre a formare il reddito del dipendente. La norma fiscale ha voluto premiare i buoni elettronici con l’innalzamento della soglie di detassazione, e restando invece inalterata quella per i buoni pasto cartacei ferma a 5,29 euro. Il buono pasto è uno dei strumenti di pagamento dal valore predeterminato, e che può essere utilizzato per acquistare esclusivamente pasti o prodotti alimentari. La natura fiscale del buono pasto è il cosiddetto fringe benefit per i dipendenti. Essi sono concessi ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, e spettano ai lavoratori che hanno diritto all’indennità sostitutiva di mensa, pertanto il datore di lavoro dovrà valutare se inserire la stessa indennità in busta paga, o attrezzarsi con una mensa interna, o fornire i buoni pasto. Il diritto a ricevere il buono pasto è inoltre garantito a prescindere dal fatto che la giornata lavorativa sia a tempo pieno o parziale. L’introduzione dei buoni ha riscontrato successo in quanto alternativi alla mensa del personale, e possono essere spesi anche nei bar - ristoranti o presso negozi di generi alimentari (supermercati ecc.) per acquistare alimenti. Le caratteristiche dei buoni pasto sono: non cedibili, non cumulabili, non commercializzabili, non convertibili in denaro. Gli stessi buoni possono essere concessi sia in formato cartaceo che elettronico. Il cartaceo è quello tradizionale composto da un carnet di minimo 10 foglietti, quello elettronico consiste in una carta elettronica leggibile da dispositivi Pos abilitati. Per i lavoratori il passaggio dal buono cartaceo a quello elettronico ha portato diversi vantaggi. Per l’esercente, i vantaggi nel ricevere i buoni ticket elettronici sono legati: alla gestione più rapida della contabilizzazione, che avviene elettronicamente, e quindi alla possibilità di avere il pagamento dalla società emittente in minor tempo; alla riduzione del rischio di furto/smarrimento dei buoni pasto. Nota negativa, le commissioni di incasso sono più alte di quelle cartacee, inoltre ogni esercente dovrebbe aver un pos per ogni società emittente dei buoni. ll buono elettronico consente un maggior controllo I buoni ticket stanno avendo un loro successo anche come regali /omaggi da parte dei datori di lavoro sempre a dipendenti o a terzi, in tale contesto il regime fiscale applicato sarà differente in quanto considerati omaggi .