Non è che la presero tanto bene, gli amanuensi di Squillace in terra calabra, la notizia che vi proporremo. Eh sì perché, alcuni dei monaci del monastero di Vivaro, vivevano molte ore della giornata, nello “scriptorium”, che era una stanza, posta in una posizione tale da catturare più luce possibile, utile durante il processo di copiatura a mano degli antichi codici che, a loro volta venivano copiati dagli amanuensi esterni al monastero e che, seppur analfabeti, si dedicavano a questo lavoro, ricavandone un ottimo salario. Poi arrivò la notizia bomba: un certo Johannes Gutenberg, tetesco ti Cermania, non avendo di meglio da fare, ruppe le cosiddette uova nel paniere ai copiatori calabresi inventando, nientepopodimenoche “i caratteri di stampa” e buonanotte ai suonatori. Questo prologo storico-culturale è dovuto per introdurre l’argomento in oggetto. Eh già perché, si stu tedesco se fosse fatto i cosiddetti cacchi suoi, e si fosse continuato a scrivere solo a mano, oggi in questo benedetto momento elettorale, quale candidato si sarebbe mai preso l’onere di scrivere, o far scrivere a mano, il suo invito a votarlo e farlo poi copiare in dieci, cento, mille copie? In questo modo non avremmo più visto le nostre vie tappezzate di manifesti con volti ammiccanti, sorrisetti di circostanza, promesse irrealizzabili “Lavoro per tutti” – “Meno tasse” ed altre amenità del genere. Questi candidati si sarebbero limitati a darci il solito colpetto amichevole sulla spalla che si sarebbe poi trasformato, in un calcio in culo, qualora il predetto fosse stato eletto. Avremmo ammirato i nostri monumenti nella loro piena bellezza e non coperti da facce di caxxo che, mentre promettono il bene della città, rammentandoci la sua vocazione turistica, non indugiano un attimo ad imbrattare con le loro suddette facce, questa “vocazione turistica”, per non parlare poi del terrore che provocano in noi tutti quando, tornando a prendere la macchina parcheggiata in precedenza, siamo assaliti dal terrore nell’intravvedere già da lontano, la contravvenzione apposta sotto il tergicristalli e, quando avvicinandoci all’auto, scopriamo che trattasi solo di un volantino elettorale, mandiamo tanti di quei “chi t’è mu….” a sto candidato che, se arrivassero a segno, lo convincerebbero a cercarsi un Lavoro Vero. Comunque prepariamoci al dopo elezioni, quando gli stessi manifesti saranno coperti da altri, riportanti la trita e ritrita frase “Il candidato pinco pallino ringrazia i 788-1200.1700 (e chi più ne ha più ne metta) elettori per la fiducia accordatagli”. Gutenberg e che te si fidato ‘e cumbinà! Ein gebet… cioè: una preghiera! Alla prossima.