Guidare senza patente non è più un reato. Lo stabilisce il Decreto legislativo n.8 del 15 gennaio scorso appena entrato in vigore, in base al quale non costituiscono più reato, ma sono soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro, tutte le violazioni per le quali sinora era prevista la sola pena della multa o dell'ammenda. Tra queste, rientra anche il caso contemplato dal comma 15 dell'articolo 116 del Codice della Strada che, prima della "depenalizzazione", puniva chiunque conducesse un veicolo senza aver conseguito la corrispondente patente di guida con un'ammenda da 2.257 a 9.032 euro. D'ora in poi, invece, chi commetterà questa violazione eviterà sì il processo penale, ma dovrà pagare una sanzione molto più salata, tra i 5mila ed i 30mila euro. Inoltre, scatterà comunque il fermo del veicolo, mentre in caso di recidiva, resta confermata la pena dell'arresto con la confisca del veicolo. Per chiarezza, ha specificato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel provvedimento non rientrano i conducenti che, pur avendo conseguito la patente, non l'abbiano con sé al momento del controllo. Ipotesi questa che già rientra nel raggio d'azione delle sanzioni amministrative. Le disposizioni che sostituiscono le sanzioni penali con quelle amministrative, specifica ancora il Decreto in questione, si applicano anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore della depenalizzazione, "sempre che il procedimento penale non sia stato definito con sentenza o con decreto divenuti irrevocabili". Critiche al nuovo provvedimento sono state espresse dal Presidente dell'Automobile Club Napoli, Antonio Coppola, secondo cui "in una ipotetica scala di valori e di conseguenti diritti fondamentali dobbiamo mettere al primo posto quello alla difesa della vita umana che significa e comprende, anche e soprattutto, la difesa dai sinistri stradali, atteso che costituiscono la prima causa di mortalità nella fascia di età fino a 30 anni. Depenalizzare, perciò, il reato di guida senza patente, commesso da tanti giovani, ci sembra un attentato nei loro confronti, laddove l'ipotesi di reato costituisce una forte remora a compierlo. Ma si tratta anche di una grave ingiustizia, perché la depenalizzazione comporta solo un illecito amministrativo con una multa a carico del conducente di dubbia esigibilità, in caso di soggetti meno abbienti, italiani o stranieri che siano". Nel frattempo, sempre in materia di patente, un decreto del Ministero dei Trasporti contenente nuove regole relative all'esame di idoneità per l'abilitazione alla guida, ha aggiornato l'elenco delle malattie che potrebbero pregiudicare il nulla osta medico necessario al rilascio della patente. Tra le nuove patologie è stata inclusa anche I'Osas, la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, che determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell'attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte. In tali casi, il medico deputato all'accertamento dei requisiti psicofisici per il conseguimento della patente deve sottoporre a particolare valutazione i soggetti per i quali sussistono sintomi riconducibili alla sindrome da apnea ostruttiva notturna. Qualora si possa concludere per l'assenza o lieve entità di sonnolenza diurna, l'ufficiale sanitario certifica l'idoneità alla guida, altrimenti l'accertamento è demandato alla commissione medica locale. Oltre all’Osas, il Decreto include tra le patologie ostative al rilascio della patente anche le malattie neurologiche, ovvero i candidati o conducenti colpiti da gravi affezioni neurologiche di grado tale da risultare incompatibili con la sicurezza della guida.