NAPOLI. Commenti e critiche sono cominciati ben prima della fine della trasmissione di Corrado Augias, in onda sabato sulla Rai, intorno alla quale si era creata una grandissima aspettativa: il ciclo di “Città segrete” infatti avrebbe fatto tappa a Napoli. E memori del rapporto non proprio idilliaco fra il conduttore e la città. l’attesa era enorme.

Ma dopo un inizio, definito addirittura come sfavillante, buona parte di spettatori ha recriminato che gran parte della puntata è stata dedicata alla camorra, puntando tutto su Raffaele Cutolo, che tra le altre cose era di Ottaviano; la spazzatura, non nascondendo la sorpresa di trovare Napoli più pulita di Roma, e poi Maradona, i Giuliano, Giacomo Leopardi al quale sono stati addirittura attribuiti sentimenti di antinapoletanità e Masaniello dipinto come un “lazzaro” e un delinquente.

Da parte dei telespettatori è stata ampiamente detto che lo stesso trattamento era stato riservato per Palermo, mentre per Milano, Firenze e Venezia si era dato particolare risalto, invece, alla parte artistica e bella della città. Insomma, hanno detto, una disparità che non ha stupito più di tanto. Ma che ha sollevato un polverone.

A scendere in campo, scudi levati, sono stati in tanti: il consigliere Elena Coccia: «Che ti aspetti da una trasmissione televisiva? Il riscatto? La complessità della tua storia? Vi siete dimenticati che per Venezia dedicò un quarto d ora a Casanova che non mi pare rappresenti più di tanto quella meravigliosa città. In fondo lui ha parlato della “sua” Napoli, cioè quella che in quattro giorni, con qualche giornale del passato, la lettura della quarta di copertina di un libro, un po di materiale negli archivi della Rai è riuscito a rintracciare».

Un cocktail di pregiudizi e retorica definisce la trasmissione Angelo Pisani, di Noiconsumatori.it, il quale ribadisce: «La Napoli di Corrado Augias è in linea con il racconto confezionati addosso a questa città i soliti intellettuali e falsi moralisti a gettone pagati con i soldi pubblici».

Lo stesso presidente dell’ordine dei Giornalisti Campani, Ottavio Lucarelli in un post ha definito Augias «vergognoso, razzista e spocchioso.

Ha vomitato due ore contro Napoli». Fino ad arrivare al coordinatore campani di Fi, Domenico De Siano che chiede: «Dov’è la Napoli segreta della sua cultura millenaria? Di sicuro non è quella stereotipata mostrata in maniera approssimativa, inadeguata e offensiva da Corrado Augias. Napoli, con la sua storia millenaria, forse sconosciuta solo al conduttore televisivoè ben altra cosa rispetto all’immagine retorica di una città malavitosa e stracciona, fatta di personaggi discussi e discutibili, peraltro triti e ritriti».

Mentre l’assessore comunale Alessandra Clemente a chiusura dei commenti, promette: «Mi farò sentire».