«Basta, me ne vado», litiga con la moglie e fa 450 km a piedi
di Redazione
Mar 01 Dicembre 2020 16:39
«Basta, me ne vado», litiga con la moglie e fa 450 km a piedi. Sarà uscito per andare come sempre al solito al bar? Non è stato così questa volta per il 48enne di Como, dopo l'ennesimo litigio con la moglie, ha sbattuto la porta e dalla sua casa in Lombarda si è incamminato fino a... Fano. Proprio nella cittadina marchigiana, dopo 450 km a piedi, l'uomo è stato trovato dai poliziotti intorno alle 2 di notte durante i controlli legati al coprifuoco.
Come racconta Il Messaggero, gli agenti - racconta il Resto del Carlino - si sono accorti di una persona che, claudicante, camminava nel buio.
Ai poliziotti l'uomo ha raccontato, lucidamente nonostante la lunga camminata, di aver lasciato casa dopo una lite con la moglie e di aver imboccato la strada verso le Marche.
Nel commissariato di Fano gli agenti sono rimasti sorpresi nel sentire la storia e, dopo una verifica al database, lo sono rimasti ancora di più scoprendo che effettivamente la famiglia aveva segnalato la scomparsa dell'uomo da una settimana. Il tempo di una sgranchita di appena... 450 chilomentri.
Coronavirus Lombardia, ospedale Como: "3 bimbi con sindrome Kawasaki legata a Covid"
Tre bambini, di 5, 3 e 2 anni, residenti in comuni della provincia di Como, sono stati ricoverati nelle scorse ore all'ospedale Sant'Anna di San Fermo della battaglia (Como) con sindrome di Kawasaki potenzialmente correlata a Covid-19. Per due di loro si è reso necessario il trasferimento nelle terapie intensive pediatriche di Bergamo, ospedale Papa Giovanni XXIII, e di Milano, ospedale Buzzi, considerato l'interessamento infiammatorio del tessuto cardiaco (miocardite). Il terzo bimbo è tuttora ricoverato al Sant'Anna dove si stanno ultimando i necessari accertamenti. Lo rende noto l'Asst Lariana.
I sintomi
Febbre alta da oltre 3 giorni, congiuntivite, eruzioni cutanee, gonfiore e/o arrossamento delle mani e dei piedi sono i principali sintomi della malattia di Kawasaki, rara malattia infiammatoria che colpisce i vasi sanguigni (vasculite) e che colpisce in genere i bambini di età inferiore ai 5 anni.
«Nessuna paura e nessun allarme»
"Nessuna paura e nessun allarme - osserva il primario della Pediatria del Sant'Anna, Angelo Selicorni - I genitori devono essere attenti a monitorare una serie di campanelli d'allarme che i pediatri di famiglia ben conoscono: oltre a una febbre alta da più giorni, comparsa di congiuntivite, labbra o bocca secche, uno stato di debolezza generale, arrossamento e/o gonfiore delle mani e dei piedi e aumento di dimensione di alcuni linfonodi. In questi casi è necessario approfondire la situazione con accertamenti mirati e attivare le terapie necessarie".
"Considerato il numero di casi che si sono registrati - osserva il direttore generale dell'Asst Lariana, Fabio Banfi - abbiamo offerto ad Ats Insubria la possibilità di organizzare un incontro online dei nostri medici con i pediatri del territorio, e se servisse anche della provincia di Varese, per presentare la sintomatologia emersa e i segnali da non sottovalutare".
Lo studio
Dagli studi finora pubblicati, si ricorda nella nota dell'azienda sociosanitaria territoriale, sembra che la Kawasaki - le cui cause sono tuttora sconosciute - possa essere favorita da una reazione immunitaria eccessiva a un'infezione, reazione che il Covid appunto potrebbe provocare. Questo è quanto ipotizza, ad esempio, un recente studio pubblicato su 'The Lancet' dalla Pediatria dell'ospedale di Bergamo sul legame tra Covid-19 e malattia di Kawasaki.
Lo studio ha analizzato 10 casi di bambini con sintomi compatibili con una diagnosi di malattia di Kawasaki arrivati al Papa Giovanni XXIII tra il 1 marzo e il 20 aprile 2020. Nei 5 anni precedenti questa malattia era stata diagnosticata in soli 19 bambini.