Nieva Zanco, autrice veneta d’origine ma campana d’adozione che da alcuni anni pubblica per  la casa editrice napoletana Apeiron Edizioni le sue narrazioni a cavallo tra storia e gastronomia, ritorna per questo Natale in libreria con due titoli: “L’uomo che creò la mozzarella” e “La Consiglieria 2021”.

La incontro al Vomero, al Caffè Letterario Raffaello (vetrina reale e metaforica di Apeiron) per farmi raccontare da lei e dall’editore Gianni Di Costanzo qualche anticipazione su queste due nuove pubblicazioni.

L’uomo che creò la mozzarella, dice l’autrice, è un romanzo storico. È l’occasione per dare una risposta a due enigmi: come e quando sono comparsi i bufali in Campania ma soprattutto chi e quando ha creato la mozzarella. Perciò all’interno di uno scenario a tutti noto –la seconda guerra punica e la discesa di Annibale in Italia- si inseriscono alcuni personaggi di fantasia che dialogano con chi ha fatto la storia. È un racconto breve ambientato in un lembo di terra che una volta si chiamava Campania Felix che si legge tutto d’un fiato, fino all’ultima pagina dove tutto alla fine sarà svelato”.  In realtà, aggiunge Gianni Di Costanzo “questa storia ha un finale aperto tant’è che non escludiamo di far uscire l’anno prossimo uno spin off ambientato a Paestum”.

La Consiglieria 2021, dall’emblematico sottotitolo Prima e dopo rappresenta invece una pubblicazione annuale che da circa un lustro racconta quelle che a giudizio di Nieva Zanco sono e saranno le migliori proposte culinarie provate nell’anno in corso, prima e dopo la pandemia, e per le quali immagina successo nel 2021. “Sono 56 racconti dedicati ad altrettanti ristoranti, mi dice, e la parte del leone la fanno i ristoranti di questa regione. Alcuni sono già affermati (come la Chioccia d’oro a Vallo della Lucania, il Rada e li Galli a Positano,  Sensi ad Amalfi, la Torre a Massalubrense, il Bikini a Vico Equense,  J Contemporary a Napoli),  altri sono famosissime stelle Michelin (come il President a Pompei, Piazzetta Milù a Castellamare, Le Trabe a Paestum, Oasis a Vallesaccarda, Veritas a Napoli, Caracol a Bacoli, Rossellinis a Ravello),  altri sono stati delle mie scommesse –oggi posso dire vinte- recentemente entrati in Guida Michelin o come nuove stelle (Lorelei a Sorrento), o come nuove selezioni (Rear a Nola,  Casa a tre pizzi e Lavica a Napoli, Ristorante Costanzo ad Aversa). Ci sono infine dei nuovi indirizzi, forse ancora poco noti, ma che a mio avviso si affermeranno nel prossimo anno: Mamma Elena a san Giuseppe Vesuviano, Alessandro Feo Ristorante a Marina di Casalvelino, Blu Stone a Pozzano, La Tradizione a Seiano … e c’è anche una pizzeria a Napoli: si chiama Bro, e per me vale una tappa!”.

Mi fa notare l’editore che “questo libro, a differenza delle solite guide che hanno recensioni che si limitano a descrivere i piatti provati dai critici, è interessato a scoprire la poetica di un ristorante e del suo ambiente. Perciò sono racconti che non passano di moda. Per questo La Consiglieria è una Guida Gastronomica non Convenzionale”.

MS