Alberi da frutto e vigneti sradicati, rami spezzati, campi allagati, erba dei pascoli distrutta, frutta e verdura rovinate e coltivazioni di cereali abbattute a terra con danni incalcolabili dal nord al sud del Paese nelle aziende agricole dove il lavoro di un intero anno è andato perduto. E’ quanto emerge dal primo bilancio effettuato dalla Coldiretti sugli effetti della tempesta d’estate che ha improvvisamente colpito le campagne a macchia di leopardo con vento forte, trombe d’aria, temporali intensi e grandinate killer con chicchi grossi come albicocche che hanno interessato l’intera Penisola, dalla Lombardia al Piemonte dall’Emilia Romagna alla Basilicata fino in Puglia.

Grandine, vento forte con trombe d’aria e nubifragi si sono abbattuti nelle ultime 24 come una furia tempestosa in Puglia. «Non si è salvata nessuna provincia - denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - da nord a sud della regione, con i fenomeni più violenti a Taranto, Brindisi, Lecce e nel nord barese. Il 2020 è certamente un anno orribile per l’agricoltura pugliese, dove alla grave crisi di liquidità delle aziende agricole causata dall’emergenza Covid si aggiungono i danni delle improvvise e letali ondate di maltempo che con grandinate, bombe d’acqua, gelate e trombe d’aria al loro passaggio restituiscono campi allagati, smottamenti e raccolti gravemente compromessi».