Anticipato dai singoli “STATT ZITT’” e ‘NFACCIA”,  VALE LAMBO pubblica l’album “COME IL MARE” (Universal), dal 25 settembre disponibile nei formati digitale, cd e vinile autografato in esclusiva per Amazon (in presenta lunedì 28 settembre alle 17.30 alla Feltrinelli di Napoli in piazza de’ Martiri).

Un disco che esplorando le profondità sonore con vertiginosa tridimensionalità, si mostra capace, sotto l’aspetto lirico, di coniugare narrativa con poesia, non solo nella forma ma anche nei contenuti, varcando i cliché di genere.

In occasione dell’uscita di “COME IL MARE” abbiamo raccolto alcune dichiarazioni dalla diretta voce di VALE LAMBO.

Su di una musica vertiginosa e da sprofondo, si articolano testi di denuncia sociale. Spaccati di vita che oggi stanno divenendo costume sempre più diffuso, tracimando i confini spaziali, temporali e di "ceto". Da dove nasce quest’esigenza di cantare un simile universo umano sospeso tra emarginazione, riscatto, rivalsa e violenza?

VL - 'Ho sempre sentito il bisogno di dover parlare con qualcuno di cose che ho visto in prima persona e mi si è presentata finalmente l’occasione di farlo apertamente, così che anche gli altri possano riconoscersi nelle mie parole. L’esigenza nasce quando capisci che non sono cose di cui puoi parlare con chiunque, sopratutto perché se certe cose non le vedi non le puoi capire. Il mio scopo è prendere una forma visiva, dare un’immagine reale; come se a parlare non fossi io ma gli atti in quanto tali. Forse va di moda, ma sono sicuro che la maggior parte dei miei ascoltatori è sincera. Perché lo sento. Ed è per questo che sono curiosi dei miei testi'.

Quale prospettiva vede per l’attuale giovane generazione, costretta a vivere un tempo che non le è amico? Un tempo in cui i valori si confondono e si perdono in una contemporaneità in cui l’apparenza e l’apparire hanno preso il sopravvento?        

VL - 'Dal tempo non si può fuggire, ma è proprio il tempo che fugge da noi andando troppo veloce e per questo dobbiamo farcelo amico. Capire come sfruttare ogni secondo che ci offre. È tempo perso con alcune persone, è tempo perso sui social - se questi non vengono utilizzati con fine produttivo - è tempo perso a parlare troppo e a fare poco. È tempo perso ad aspettare che gli altri facciano per noi. Se potessi consigliare qualcosa ai giovani di questa generazione, direi innanzitutto che il futuro è sempre lì, non c’è una porta chiusa, ma che si può sempre scegliere quella giusta perché non si è mai persi davvero. E, come diceva Cicerone, “finché c’è vita c’e speranza”. Tuttavia spesso ci sono porte da sfondare perché non si aprono facilmente. Non è mai stato facile per chi dal nulla vuole conquistare il tutto. Per questi giovani è difficile emergere perché si trovano in una società superficiale di persone che non coltivano passioni, una società che ti omologa e non ti offre ideali giusti da seguire e questo può influenzare il loro volersi esprimere. Non hanno un luogo sicuro in cui potersi isolare, analizzarsi, pensare a se stessi e scegliere chi essere. Ci siamo ritrovati  catapultati nel social, condizione imposta da un sistema attuato anni fa e ci siamo lasciati “travolgere” senza opporre resistenza. Il potere sta nell’azzerare questo tempo in cui viviamo per garantirci un futuro migliore, e io mi auguro prevalga la forza di un giovane che metta fine a quest’omologazione. Si può cambiare il pensiero deviando gli interessi, leggendo, viaggiando, scrivendo. Insomma, andando oltre gli standard che ci obbligano a seguire'.

Questa è una domanda che pongo spesso, su un tema me caro. Abitiamo un’epoca “liquida”, per la quale l'arte tutta e la musica nello specifico stanno assumendo sempre più un profilo social. Ciò, spesso, a discapito sia del mondo discografico inteso alla vecchia maniera, sia del contatto diretto tra artista e pubblico. Se da un lato, con internet e i media si raggiungono molte più persone, dall'altro vi è una tendenza, da parte del pubblico a disertare gli spazi live e ad ascoltare solo musica in formato “digitale”. Quale è la sua opinione a riguardo, tenendo conto anche della coraggiosa scelta di pubblicare questo secondo album su piattaforma digitale e poi di stampare “Come il mare” non solo in cd ma pure in vinile autografato?       

VL - 'La gente diserta con l’atteggiamento digitale perché è la cosa più semplice da gestire. “Scarico la musica e la ascolto”, spesso non pagando. Questa è l’abitudine. Viviamo un’era dove la pirateria è alla portata di tutti e non sono di certo io a scoprirlo ora. Acquistare un cd o un vinile oggi è storia e io voglio fare carriera e spero di scrivere la storia non per esser ricordato come il cantante che ha messo il suo disco in streaming, ma come chi si è giocato l’anima per ciò che ama perché io do tanto nei miei pezzi, fisicamente parlando. Ed è giusto che prima che tutto questo finisca ci sia un vinile del mio album ‘Come il mare’ che ne dimostri il valore. Per me è un motivo d’orgoglio perché l’ho dedicato a mio padre.  Lui è da sempre un amante dei vinili. Inoltre credo che con i dischi che usciranno nel post-Covid la gente rinuncerà alla solita musica fast food e si concentrerà sulla musica di spessore. Il pubblico è stanco di ascoltare frottole. Il Covid ha accentuato l’ignoranza di alcune persone, che già lo erano purtroppo; al contrario, a chi aveva una speranza e stava attuando una crescita e un cambiamento ha dato una bella botta di coscienza. Io sono positivo e so che molti capiranno che la musica che conta è quella che resta. Io lotterò per restare. E sono felice finalmente di incontrare anche le persone dal vivo, visto che lunedì 28 settembre alle 17.30 alla Feltrinelli di piazza de’ Martiri a Napoli farò un firma-copie del disco in presenza. L’idea già mi emoziona'.

 

“COME IL MARE” è un progetto luminoso e cupo, esplicito e introverso. Una temeraria e instancabile navigazione tra le onde dei sentimenti, dei ricordi, delle ambizioni.  La profondità, la purezza, la pace del mare, convivono con le tensioni, l’imprevedibilità e il tumulto delle sue correnti. Ed è nelle canzoni di questo vortice creativo che emerge e esplode l’estro e la sensibilità cristallina di questo poeta di strada.

Lo manifestano anche le partecipazioni di ospiti speciali nella tracklist dell’album. Dalle featuring di Luchè e Carl Brave a Madman e CoCo, Lele Blade, Franco Ricciardi, Geolier, fino a Dani Faiv e Nayt: un arcobaleno di groove e storie, un ottovolante di racconti che include alcuni tra i più sfavillanti esponenti del segmento urban-rap contemporaneo. Romanticismo, strada, solitudini, amicizie, castighi. Napoli, i suoi insegnamenti, i suoi pericoli, le audaci tentazioni e le esilaranti promesse, che nelle produzioni di Yung Snapp e Niko Beatz, e in quelle di Valerio Nazo, diventano un maremoto di ritmi.

Sound originale, crudele, soave, senza rinunciare a citazioni doc: Pop Smoke. Per dire.Nel disco alcuni degli artisti principali

“COME IL MARE” non è solo un album ma anche un docufilm disponibile in esclusiva su TIMVISION.

“Vale Lambo - Come il mare” racconta la controversa adolescenza del cantautore-rapper nel quartiere di Secondigliano: la sua ricerca artistica e il contratto con un’importante major discografica. In “Vale Lambo  - Come il mare” - regia di Cadmea Films con la produzione esecutiva di Chiesa & Partners srl, Universal Music Group, Virgin Music, The Saifam Group srl, Olzemusic srl e con la consulenza artistica di BFM Music – si capisce quanto la musica sia al centro della vita di VALE LAMBO ma al tempo stesso si indaga l’intimità familiare dell’artista, la relazione con i suoi amici e alcuni colleghi. Così questo originale ritratto video illumina una giornata speciale: quando il tempo è dedicato al nuovo album in lavorazione e quando l’emozione del concerto - che chiuderà una giornata straordinaria – inizia a farsi sentire.

 

MS