La Fonoteca presenta Achille Pignatelli e "I ritorni - Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo"
di Redazione
Dom 20 Ottobre 2019 09:49
LA POSA
Si vive di ciò che resta
della polvere che l’acqua
non riesce a portar via.
Dopo un'anteprima nazionale presso lo Scugnizzo Liberato, venerdì 25 ottobre, alle ore 18:00, Achille Pignatelli presenterà la sua raccolta di poesie "I ritorni - Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo" (con prefazione dello scrittore e giornalista Silvio Perrella), negli "spazii" de La Fonoteca di Napoli in via Morghen, celebre luogo d'incontro dell'underground musicale napoletano.
Achille Pignatelli è scrittore nonché direttore artistico e caporedattore della sezione di poesia della Rivista Letteraria Mosse di Seppia, attivista dello Scugnizzo Liberato e membro del collettivo NaDir.
"I ritorni - Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo" è una silloge poetica divisa in otto sezioni legate tra loro, seguendo la struttura della rosa dei venti. La suddivisione vuole, da un lato, riprendere l'intensità dei venti principali (eccezion fatta per la sezione Libeccio) e, dall'altra, soffermarsi in ogni sezione su un significato specifico. L'argomento principale dell'opera è il tempo, scandito nei temi: vita come viaggio, ricordo, polvere, valore del tempo, rapporto con la propria epoca, valore delle piccole cose.
L'opera presenta una "doppia introduzione". La prima è l'Introduzione vera e propria, scritta seguendo lo stile dei trattati filosofici dell'illuminismo (come ad esempio la Critica della Ragion Pura di Kant).
"E' un'idea ingenua pensare di essere donne e uomini assoluti, distanti e distaccati da un contesto di partenza; siamo persone del nostro tempo, punto d'incontro di coordinate spaziotemporali che influenzano, se non determinano in toto, sia il nostro modo che il moto d'essere", si legge nelle prime righe dell'Introduzione; la spaziotemporalità delle nostre vite è uno dei concetti alla base del cammino dell'opera, che è un viaggio di ritorno alla nostra vita e al tempo che ci è stato sottratto.
Dopo aver spiegato i concetti di "suono dello spazio" e "forma del tempo", l'Introduzione assume la forma di una critica alla nostra epoca, al "tempo dell'esistenza e delle scadenze nella società degli ingranaggi", che è un tempo artificiale, a cui si contrappone la coscienza della caducità della vita e il valore del ricordo; la "seconda introduzione" è costituita dalla poesia "La Rosa dei Venti", che vuole sottolineare da una parte la corrispondenza tra il carattere dell'autore e i differenti venti, e dall'altra che l'immagine del vento ha una sua centralità nell'opera.
E così .... Tramontana, in quanto punto di partenza del nostro cammino, parla della vita come cammino (secondo un modo di dire dei pescatori e dei marinai "smarrire la Tramontana" è sinonimo di aver perso la strada); Grecale è composta da 8 ditirambi. Soprannominata Ditirambi di Dioniso, questa sezione vuole essere un omaggio a Nietzsche ma rappresenta una scelta ideologica. Mentre scrivevo questa raccolta di poesie, l’Unione Europea stava seriamente riflettendo sulla possibilità di cacciare la Grecia dall’Europa; un atto che equivale un po’ a chiedere a un bambino di uccidere la madre, poiché la Grecia è il grembo dell’Europa. Secondo un giovane poeta che si sta formando, la Grecia è il punto di partenza del proprio cammino e della propria indagine. Oltre a ciò, si aggiungano il legame con la tradizione (rapporto che il nostro tempo sta riscoprendo e che rappresenta il sostrato ideologico della mia città, Napoli) e la ‘necessità’ di enfatizzare la tragicità della vita e il legame con la natura; Levante è composta da 7 haiku. Interessante l'accostamento che si è creato tra la sensibilità occidentale (la forma e la tragicità del ditirambo) e quella orientale (l'essenzialità e la delicatezza degli haiku). Spesso questi mondi hanno vissuto periodi di aspro conflitto (basti pensare ai giorni nostri), ma è importante tener presente che le diversità possono diventare una ricchezza comune; Scirocco è composta da poesie d'amore; Ostro è composta da poesie dedicate a Napoli e al sud in generale (come l'Africa); Libeccio è composta da una singola poesia, dedicata ai 700 migranti che persero la vita nel naufragio del 18 aprile 2015 nel Mediterraneo; Ponente tratta del valore del tempo e del ricordo; Maestrale si occupa del rapporto con il proprio tempo dal punto di vista esistenziale, politico e poetico.
Leggendo le ultime righe di "Coordinate Infelici", contenuta in Tramontana: "Tu che sei il mio spazio e il mio tempo/le mie coordinate infelici/parlami di quello che sarei/se avessi l'ardire di sognare", aleggia un senso di sconfitta e di impotenza nei confronti della nostra fase storica, ma allo stesso tempo una voglia di riscatto (basti leggere poesie come I sogni di Icaro). Il valore del tempo (affrontato secondo diversi punti di vista) è uno dei temi cardine, e in poesie come La conchiglia capiamo che sono le piccole cose a plasmare il senso dei nostri passi; ma anche atmosfere tracciate da "I colori dell'addio" e "La posa" ci fanno comprendere che il valore e la bellezza della vita sta anche nella fine e in quello che perdiamo lungo il tragitto. Valore del tempo che va ricercato nelle piccole cose, tempo come perdita ma anche invito al ricordo (Ricordati di me) e a non lasciare al tempo la risoluzione dei nostri problemi (Lo scaffale del tempo).
FORMALMNETE
Sii la forma delle mie gocce d'inchiostro
il punto dorato
la virgola al buio.
Mi ricordi
tutte le parole del mondo
anche quelle
che ho perso o non ricordo.
Vado accapo per trovarti ancora
tra i bordi dello spazio aperto.
M.S.