
Beatrice Gigli: giornalismo e comunicazione con grande stile
di Redazione
Mar 20 Ottobre 2020 18:50
Da Vittorio Sgarbi all’Istituto Modigliani passando alla guida del Giornale Off. Beatrice Gigli ha fondato sei anni fa una società di comunicazione che porta il suo nome con la quale si fa spazio nelle relazioni pubbliche e istituzionali e in eventi di brand di eccellenza del Made in Italy legati alla moda, all’enogastronomia, al cinema e alla cultura. Nei suoi lavori lega giornalismo a merchandising. “Il merchandasing è un ottimo veicolo per l’immagine pubblica, aziendale o personale che sia, e deve essere di altissima qualità. Basti pensare che il merchandasing imperiale è stato inventato da Napoleone che è stato tra i più grandi comunicatori” spiega. Tra le sue ultime campagne quella proprio con Sgarbi con il lancio del suo marchio di abbigliamento e accessori.
E adesso su cosa sta lavorando?
«Sto preparando gli eventi per E.Marinella, il brand storico napoletano di cravatte e accessori: arte sartoriale uomo e arte sartoriale donna, evento particolarissimo dedicato allo stile sartoriale da donna con gli abiti di Nelly Marika, i gioielli Damiani, e i cocktail Campari. Questo anche per dire che lavoro molto sul marketing e sulle operazioni di co-branding. Operazioni che sono fondamentali, tra grandi e piccole aziende, soprattutto in momenti così difficili per l’economia generale.
Sto collaborando al Premio Artis Suavitas, il cui presidente è Antonio Larizza. E poi continuo con la mia attività di relazioni pubbliche e istituzionali per i miei clienti. Su e giù per l’Italia, anche se ho molto ridotto gli spostamenti per la sicurezza in primis degli altri, e poi mia. Cerco di contestualizzare il più possibile tutti i miei lavori, quelli relativi agli eventi ma non solo. Il filo conduttore è sempre uno storytelling culturale. E la mia ispirazione arriva dai libri, di ogni tipo, e dal cinema».
Come ha mosso i suoi primi passi nel giornalismo?
«Ho iniziato come editore, perché per veicolare il mio lavoro, i lavori della Beatrice Gigli Communication, e quindi anche i miei contatti, volevo offrire un prodotto interessante, non la solita presentazione aziendale: così è nata la rivista Society-Well done. Con Society ho intervistato miei clienti, e quelli che poi lo sono diventati. Avevo colpito nel segno. Sto lavorando al prossimo numero ma il tempo è sempre meno.
Poi ho iniziato a collaborare con Il Giornale OFF, spin off culturale de Il Giornale. Costume, società, ma soprattutto sul sacro profano e su tutto quello che supera i confini dello spiegabile: da qui la mia rubrica SanteVisioni. Da qualche mese sono diventata direttore de Il Giornale OFF. La proposta è arrivata da Edoardo Sylos Labini, fondatore di OFF otto anni fa nonché del mensile cartaceo CulturaIdentità di cui è direttore Alessandro Sansoni.
Per il momento ilgiornale OFF non andrà su carta, come fino a luglio, e la grafica non subirà sostanziali modifiche. L’online sarà ancora il presente e soprattutto il futuro. OFF non dimenticherà il passato, “gli artisti italiani come nessuno li racconta”, come ha sempre sottolineato Sylos Labini. Un focus sull’Italia, dunque, ma anche un taglio internazionale, un linguaggio nuovo e una visione più ampia con nuovi contenuti: tecnologia, salute e ambiente, tendenze, reportage, rubriche, e un’oroscopo molto particolare. E con un occhio rivolto al marketing, oltre che al piano editoriale. Voglio puntare sul far diventare il giornale off partner di festival, eventi, aziende».
Il tutto senza mai tralasciare lo stile…
«Punto molto sul mio stile, indosso spesso la cravatta, rigorosamente Marinella, e tailleur sartoriali modello maschile della stilista Nelly Marika, ma anche abiti iperfemminili. Il Tailleur, di modello maschile e non, mi fa sentire a mio agio quando lavoro. Per la cravatta, mi piace, come mi piacciono le scarpe décolleté, le borse. Indosso ciò che mi piace, cercando di dosare tutto con gli accessori giusti e senza esagerare. Particolare ma allo stesso tempo semplice».