‘La sfida per un nuovo presente inclusivo e sostenibile” è il titolo del convegno che si è svolto nell’aula magna dell’Università Guglielmo Marconi. A dialogare e a immaginare scenari e prospettive, alcune delle personalità più autorevoli del mondo della medicina (come Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’Ospedale San Martino), dello sport, dell’economia, delle piccole e medie imprese nonché dei beni culturali.

A introdurre il dibattito, disponibile anche in streaming, si sono avvicendati Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Alessio Accomanni, presidente e direttore generale dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi e Gabriele Arcidiacono, presidente della Fondazione Leanprove.

Non è mancato un focus sul Pnrr moderato da Alessandro Galimberti del “Sole 24 ore”, così come ha acceso l’interesse un approfondimento su sostenibilità e inclusione nello sport capitanato da Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio e neoeletto al Parlamento.

Nucleo centrale e cuore dell’incontro è stato il punto sulla trasformazione digitale per le imprese e la comunità. Sul tema si sono confrontati Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, Laura Biancalani, direttrice generale Andrea Bocelli Foundation, Marina Salamon, presidente Doxa e Roberto Nicolucci, docente di storia dell’arte moderna dell’Università degli studi Guglielmo Marconi che ha dichiarato: «Non so pensare a luogo dove ragionare di un nuovo presente inclusivo e sostenibile più acconcio dell’aula magna della prima Università digitale italiana. Ma se è vero che il termine ‘sostenibile’ è oggi divenuto moneta corrente (e occorre, anzi, usarlo sempre più spesso estendendolo a tutti gli scomparti della nostra dimensione quotidiana), è altrettanto certo che, finalmente, esso si accompagna a un’altra parola per noi tutti cruciale: Inclusivo. Non so oggi immaginare aggettivo più adatto e che, non solo, illumina il senso di questo incontro, ma incanala nella direzione più giusta il presente. Cioè, il nostro futuro. Sostenibile e inclusivo. Due parole d’ordine da allacciare e non scordare più», ha concluso Roberto Nicolucci.