Nell’articolo di oggi parliamo di alcuni modelli particolari di chiavi inglesi: quelle regolabili che, al contrario delle tradizionali, permettono di modificare la distanza tra le due ganasce che servono per afferrare la testa degli elementi di fissaggio e trasmettergli il movimento di torsione.

Sebbene vengano spesso chiamate generalmente “chiavi inglesi regolabili”, esistono tipi diversi di questo strumento e hanno dei nomi differenti che, a volte, derivano proprio dal compito per cui sono stati inventati.

Qui di seguito scoprirai quanti e quali sono questi modelli e come differiscono l’uno dall’altro.

I vantaggi delle chiavi inglesi regolabili

Prima di addentrarci nel vivo dell’articolo e vedere le diverse chiavi inglesi regolabili che esistono sul mercato, è bene fare un passo indietro e capire come mai sono stati creati questi attrezzi e perché sono così apprezzati da meccanici professionisti e amatoriali di tutto il mondo.

Tanti secoli fa, al tempo dell’invenzione di dadi e bulloni, esisteva solo un tipo di chiave inglese: quella classica con le ganasce fisse. Questo strumento viene usato ancora oggi, ma principalmente dai meno esperti che hanno bisogno di avvitare o svitare elementi di fissaggio solo saltuariamente.

I professionisti, infatti, tendono ormai a preferire le chiavi inglesi regolabili. Grazie alla possibilità di modificare la distanza che intercorre tra le due ganasce della chiave, infatti, questi attrezzi possono sostituire un intero set di chiavi inglesi tradizionali e, di conseguenza, sono più semplici da trasportare e comodi da conservare.

Le prime chiavi inglesi regolabili

Il primo modello di chiave inglese regolabile è apparso nel XVII secolo che, in Europa, fu caratterizzato da una vera e propria rivoluzione scientifica con figure di spicco come Galileo Galilei.

All’epoca, venne inventata la prima chiave inglese regolabile, conosciuta e usata ancora oggi. Questo modello presenta una vite installata alla base delle due ganasce; girando la vite in senso orario e antiorario è possibile avvicinare o allontanare la ganascia mobile da quella fissa, riuscendo così ad adattare lo strumento alle diverse dimensioni degli elementi di fissaggio.

Le chiavi svedesi

Anche le chiavi svedesi sono chiavi inglesi regolabili, ma decisamente differenti dalle precedenti.

Prima di tutto, presentano delle ganasce dentate che permettono a questo modello di aderire meglio alle pareti degli elementi su cui si vuole lavorare. Hanno una forma simile ad un becco e, proprio per questo, questi strumenti vengono chiamati anche “chiavi a pappagallo”.

Secondariamente, le chiavi svedesi hanno ben due manici, o almeno così sembra. In realtà, il manico è solo uno, più piatto e sottile, collegato direttamente alla ganascia fissa. La seconda estensione di queste chiavi inglesi ha una sezione circolare seghettata e serve solamente come supporto per la ganascia mobile che può essere fatta scorrere lungo questo supporto e poi fissata con l’ausilio di un piccolo bullone.

Generalmente, queste particolari chiavi inglesi sono molto grandi e vengono usate su elementi di fissaggio di dimensioni maggiori rispetto ai semplici dati e bulloni. Allo stesso modo, il manico allungato permette di fare una leva maggiore per serrare o allentare l’elemento.

I giratubi

Terminiamo questa breve rassegna sulle chiavi inglesi regolabili con i giratubi. Come si intuisce già dal nome, si tratta di strumenti inventati appositamente per svolgere operazioni su impianti idraulici domestici, tubature per l’approvvigionamento idrico e cisterne, in particolare per avvitare o svitare i tubi.

Hanno un funzionamento simile a quello appena descritto per le chiavi svedesi, con una ganascia mobile in grado di scorrere verticalmente per adattarsi all’elemento su cui si desidera operare.

Al contrario delle precedenti, però, le chiavi inglesi giratubi hanno un solo manico lungo dalla sezione circolare, mentre il sostegno della ganascia mobile è molto più corto.