Vasco, la lunga notte napoletana
NAPOLI. «Napoli è mille culure e io voglio dedicare questo concerto a un caro amico e un grande artista, viva Pino Daniele», con queste parole Vasco Rossi dedica l'intera serata al padrone musicale e morale del San Paolo, lo stadio di Pino e Diego. Per questa sera stop alle polemiche, parla la musica, parla il Komandante, canta Vasco Rossi insieme ai 60mila spettatori accorsi al San Paolo. Il sole ha picchiato duro nei giorni scorsi ma ieri ancora di più mettendo a dura prova le centinaia di ragazzi accorsi fin dal mattino e che hanno trovato giustamente a precederli quel manipolo di “ironman” che si sono accampati fuori lo stadio 4 giorni prima. Qualche inevitabile colpo di calore prontamente gestito e superato e tutti sul “prato ricoperto” a vivere questo momento di incontro nella maniera più passionale e completa. Il vero spettacolo è il pubblico, sono arrivati da tutta la Campania, qualche centinaio anche da altre regioni, qualcuno segue in tenda tutto il tour , il loro amore per Vasco è reso manifesto dalle decine di striscioni che tappezzano lo stadio. Il San Paolo è uno spettacolo unico, una cornice ideale per il dvd che è stato registrato durante il concerto. Sono venuti in quasi 60mila, hanno riempito ogni settore e logicamente il prato della discordia; alle 2130 tutto lo stadio si illumina di migliaia di flash di telefonini e tablet, effetti speciali spettacolari per l’ouverture, sulle note della maestosa suite “Zoya” di Dmitri Shostakovic: 8 enormi pod costellati da una miriade di fari, si alzano dal palco come fossero un sipario, scoprendo la band e Vasco al centro, fino a creare un tetto luminoso. Scene da raduno rock d'altri tempi, con mutandine e reggiseni lanciati sul palco, e fans ad ascoltare l'idolo a seno nudo.