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ROMA (ITALPRESS) - "Gli immobili fantasma devono emergere domani mattina. Anzi, aggiungo, senza ipocrisia: ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità, di tipo architettonico, urbanistico ed edilizio, che intasano gli uffici tecnici dei Comuni di mezza Italia? Sì, quindi non sarebbe più saggio, per quelle di piccole entità, sanare tutto quanto?". Lo afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel suo intervento al convegno del Coordinamento Legali di Confedilizia, a Piacenza.
"Così lo Stato incassa e i cittadini tornano nella disponibilità piena del proprio bene. Io penso che su questo ragionamento servirebbe andare con coraggio fino in fondo", sottolinea Salvini.
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ROMA (ITALPRESS) - La camera ardente del presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano, sarà allestita presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica - Palazzo Madama, e rispetterà questi orari di apertura: domenica 24 settembre alle ore 10 per Autorità e parlamentari, dalle ore 11:00 alle ore 18:00 per tutti i cittadini; lunedì 25 settembre, dalle ore 10:00 alle ore 16:00. Lo rende noto Palazzo Chigi.
Le esequie di Stato civili del presidente Napolitano si terranno martedì 26 settembre, alle ore 11:30, nell'Aula della Camera dei Deputati - Palazzo Montecitorio, e saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi-schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento.
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ROMA (ITALPRESS) - "Vedo l'orizzonte dei cinque anni di governo e quell'orizzonte mi serve anche per realizzare le grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno. Vorrei che questo fosse l'anno delle riforme: vedere i primi mattoni della riforma fiscale, avviare la riforma costituzionale, fare la parte più consistente della riforma sulla giustizia. E poi la grande riforma del merito, particolarmente nella scuola e intervenire sull'emergenza abitativa. C'è un grande lavoro da fare ma rispetteremo gli impegni presi". Lo dice il premier Giorgia Meloni in un'intervista al Tg1.
"Sul reddito di cittadinanza abbiamo fatto la cosa giusta e quella che avevamo promesso - aggiunge -: distinguere chi può lavorare da chi non può farlo. Chi non può lavorare mantiene il sussidio, chi può lavorare è giusto che abbia lavoro e formazione. Sul tema del salario minimo, mi stupisce che l'opposizione scopra oggi la sua utilità, perchè in dieci anni al governo non lo ha realizzato".
"Sul superbonus parlano i numeri. Centoquaranta miliardi di euro di buco tolti alla sanità, all'istruzione, alle pensioni, per ristrutturare le seconde case e anche i castelli", prosegue.- Foto: Agenzia Fotogramma -
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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) - La Juventus cade in casa del Sassuolo, i neroverdi vincono 4-2 al termine di una partita incredibile. In gol Pinamonti, Berardi, Laurentiè e Chiesa, decisive anche le autoreti di Vina e Gatti. Prima sconfitta per gli uomini di Allegri, impegnati nel turno infrasettimanale contro il Lecce. Gli emiliani, invece, affronteranno l'Inter a San Siro.
Alessio Dionisi ha schierato sin dal primo minuto un ritrovato Berardi, con Bajrami e Laurentiè a supporto di Pinamonti. Massimiliano Allegri si è invece affidato al 3-5-2 con Chiesa e Vlahovic in attacco e Rabiot in cabina di regia: il francese ha lanciato due segnali nel giro di pochi minuti, prima con un colpo di testa terminato a lato, poi con una conclusione dal limite a fil di palo. La svolta è arrivata al 12' quando Laurientè, dal vertice sinistro dell'area di rigore, ha fatto partire un tiro secco e improvviso che ha sorpreso Szczesny: intervento goffo da parte del polacco e gara immediatamente in salita per i bianconeri. Il pareggio su autogol di Vina, arrivato per anticipare McKennie su un cross tagliato di Chiesa, è sembrato quasi casuale e non ha di certo spento l'entusiasmo in casa neroverde: al 41' ci ha pensato Berardi, con una conclusione di prima intenzione su assist di Henrique, a riportare in vantaggio i suoi. La Juventus non è riuscita a ribaltare l'inerzia nemmeno nella ripresa col doppio cambio - Fagioli e Iling-Junior al posto di Miretti e Kostic -, a sfiorare la rete è stato il Sassuolo con Laurentiè: l'esterno francese non è riuscito a sfruttare l'assist chirurgico da parte di uno scatenato Berardi. La scossa è arrivata al 33' quando Chiesa, imbeccato da Fagioli, ha segnato il gol del pareggio grazie anche alla deviazione di Erlic. Sono bastati quattro giri di lancette al Sassuolo per ritornare però di nuovo avanti, al 37' Laurientè ha sganciato un tiro dal limite controllato male da Szczesny, sulla respinta Pinamonti è riuscito a superare l'estremo difensore bianconero per la terza volta. Il forcing finale degli ospiti è stato vanificato da un autogol clamoroso di Gatti: su un rinvio dal fondo dello stesso Szczesny (fuori dalla porta) il centrale ha provato un improbabile retropassaggio terminato direttamente in porta.
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ROMA (ITALPRESS) - Appuntamento ancora una volta rimandato, per la Lazio, con la prima vittoria casalinga. Continuano a non arrivare, infatti, i 3 punti davanti al proprio pubblico per i biancocelesti, costretti al pari per 1-1 contro il Monza e a subire i fischi del proprio pubblico. La partita è viva fin dalle prime fasi ma esplode al minuto numero 11 quando Zaccagni accelera sulla sinistra ed entra in area, Ciurria lo tampona e Abisso non può fare altro che indicare il dischetto. Dagli 11 metri si presenta Immobile che, nel giorno delle sue 300 presenze, segna la rete che vale il vantaggio. Il Monza, però, non si disunisce, continua a macinare gioco e rischia di pareggiare prima con Colombo, poi con un colpo di testa di Ciurria. Il pari, meritato, arriva però al minuto 35 con Gagliardini, lesto a ribadire in rete la palla che vale l'1-1 con il quale si va al riposo. La ripresa segue la falsariga del primo tempo: in apertura Zaccagni ci prova a giro, ma la palla è fuori. Risponde Gagliardini poco dopo, destro dal limite con la stessa sorte. L'occasione migliore capita, però, a Immobile con un'azione che ricorda quella contro l'Atletico con l'errore della difesa, la palla intercettata da Cataldi che gira subito sull'attaccante. Il numero 17 stoppa e calcia, strozzando la conclusione e trovando il palo che gli tappa l'urlo in gola. Il Monza insiste, Colpani testa i riflessi di Provedel con l'estremo difensore che risponde presente respingendo di pugno, poi è ancora il portiere a salvare il risultato sul tiro di Kyriakopoulos. I brianzoli troverebbero anche il gol, ma Vignato sul cross è in fuorigioco. Nessuna delle due vuole accontentarsi del pari, ma nel finale i ritmi calano con il match che finisce con un pareggio che serve più al Monza che alla Lazio, ancora a caccia della prima gioia stagionale all'Olimpico.
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ROMA (ITALPRESS) - "Partiamo da un concetto che appartiene alla cultura di ogni uomo di sport: ambiente, attività fisica, salute, benessere e cultura sono facce della stessa medaglia". Lo afferma in un'intervista all'Italpress Claudio Barbaro, una vita nello sport, da poco meno di un anno sottosegretario all'Ambiente e alla Sicurezza energetica in un momento storico che vede cambiamenti importanti. Il più recente in termini di tempo è il via libera definitivo allo Sport in Costituzione. Proprio Barbaro è firmatario dell'emendamento che, nel 2019, aggiunse la frase "in tutte le sue forme", oggi recepito nell'articolato definitivo. "Con quella frase, l'emendamento che firmai nel 2019 insieme ai miei colleghi senatori Iannone e Malan - spiega il sottosegretario -, è stato ribadito che la pratica sportiva è da intendersi in tutte le sue espressioni, organizzate e non, al fine di valorizzare tutto lo Sport, quello dilettantistico, amatoriale, di mero allenamento, di base e di prossimità". Per Barbaro "l'ingresso dello Sport nella nostra Carta Costituzionale riconosce una dignità finora negata a questo mondo nonostante milioni di praticanti e migliaia di operatori di questo comparto, una rete sociale diffusa composta da oltre centomila strutture su tutto il territorio nazionale, presidi socio-sanitari, vere e proprie agenzie educative. Il 20 settembre è una data storica per lo sport, ma questo deve essere un punto di partenza e non di arrivo. E' stato il pronti-partenza-via, ora bisognerà correre per raggiungere il traguardo".
Secondo il sottosegretario "si deve iniziare subito, ed è intenzione di questo Governo e del Ministro Abodi, ragionare su investimenti, realizzare progetti efficaci, mettere in campo azioni concrete che diffondano la pratica sportiva sulla popolazione giovane e meno giovane. Anche perchè questa riforma l'abbiamo attesi da tanti anni - prosegue -. Ci sembra giusto ricordare che la prima volta in cui si è parlato di Sport in Costituzione fu nel 1997 con il Ddl firmato da Giulio Maceratini, che diede il via a tutto questo percorso".
A settembre sono entrati in vigore gli ultimi correttivi al testo sulla riforma del lavoro sportivo. "Gli oneri per le associazioni e società sportive stanno aumentando a dismisura, pur comprendendo la necessità di mettere mano a un problema sociale di vasta entità - spiega Barbaro -. La riforma ha dato dignità al lavoratore sportivo. Parliamo di una categoria che conta 495 mila persone, ossia lo 0.5% degli occupati in Italia, che generano ricavi per quasi 100 miliardi ogni anno. E la maggior parte di loro lavorano nelle società sportive dilettantistiche dove sinora non avevano tutela previdenziale. Ci siamo sempre inseriti nella discussione contribuendo ad alimentare un percorso virtuoso, con il Ministro e con tutte la parti in causa, per migliorare il testo iniziale. Detto ciò, è evidente che, dopo essere usciti da tre anni di pandemia e con l'aumento dei prezzi delle materie prime a causa del conflitto in Ucraina, associazioni e società sportive vivranno una profonda crisi in termini di risorse economiche con le maggiori spese derivanti dal costo del personale. Queste associazioni sono fondamentali anche per il valore educativo che rappresentano. Il rischio di vederne chiudere tante porrà un problema sociale".
Ad agosto la conversione in legge del decreto 75 del 22 giugno 2023 ha cancellato il limite massimo dei tre mandati consecutivi per i presidenti federali, che potranno essere eletti nuovamente ma con una maggioranza qualificata di due terzi. Sul tema Barbaro non nasconde "un certo imbarazzo su un tema che ha riguardato anche il sottoscritto oltre a tantissimi dirigenti sportivi". Per il sottosegretario "è stato salvaguardato il grande bagaglio di esperienza di una classe dirigente che a livello sportivo tutto il mondo ci invidia per la sua competenza e capacità organizzativa". In merito alla circostanza che il Coni non ha beneficiato di questa opportunità, ossia che rimanga in vigore il limite dei tre mandati per il CONI, Barbaro, che è anche presidente dell'ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane) osserva: "Mi rendo conto che è una normativa che riguarda tutti gli enti pubblici, ma evidenzio al tempo stesso come questo possa sembrare effettivamente distonico, essendo il Coni la 'madrè delle Federazioni sportive".
Sul fronte della sostenibilità, si pone il tema dell'estensione anche al settore sportivo dell'introduzione dei Criteri Minimi Ambientali. "Partiamo da un concetto che appartiene alla cultura di ogni uomo di sport - afferma Barbaro -: ambiente, attività fisica, salute e benessere sono facce della stessa medaglia. L'una, non può esistere senza l'altra".
"Sulla base di queste parole - aggiunge -, è intenzione di questo Governo e del Ministero dell'Ambiente lavorare con convinzione e determinazione presentando progetti che contribuiranno ad accelerare il processo avviato in molte città che, dopo la pandemia si stanno trasformando sempre più in luoghi green, sostenibili e sportivizzati. L'assenza normativa della parola "sport" nei CAM, ad esempio, è una questione sulla quale mi sto impegnando sin dall'inizio del mio incarico da Sottosegretario. Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, in piena condivisione con altri Ministeri, sta elaborando un piano per inserire lo sport nei CAM, ossia tutti quei dettami che la Pubblica Amministrazione richiede a qualsiasi soggetto che interagisce con la stessa, che sia un fornitore, un costruttore di opere o un organizzatore di eventi riconosciuti di interesse dalla Pubblica Amministrazione. Nei CAM lo sport non appare in nessuna forma, nè per chi deve realizzare una struttura sportiva nè per chi organizza un evento, e per noi questa è una stortura. Questo adeguamento sul quale stiamo lavorando rappresenta un'altra rivoluzione culturale per il mondo dello sport".
Barbaro infine annuncia novità anche sul fronte dell'educazione ambientale. "Fino ad oggi gli investimenti in questo campo hanno riguardato prevalentemente i giovani, con iniziative promosse dal Ministero dell'Ambiente prettamente per le scuole - spiega -. In questo nuovo corso governativo l'educazione ambientale rappresenta un tema cruciale per il quale stiamo progettando iniziative importanti che riguardano la diffusione di una nuova cultura della sostenibilità rivolte a tutte le fasce di età della popolazione e anche tra chi pratica sport, rivolgendoci dunque a un target sempre più ampio. Il rispetto dell'ambiente passa anche per una crescita culturale importante".
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MARSIGLIA (FRANCIA) (ITALPRESS) - "Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà nell'accogliere. I migranti vanno accolti, protetti o accompagnati, promossi e integrati. Se non si arriva fino alla fine, il migrante finisce nell'orbita della società. Accolto, accompagnato, promosso e integrato: questo è lo stile. E' vero che non è facile avere questo stile o integrare persone non attese, però il criterio principale non può essere il mantenimento del proprio benessere, bensì la salvaguardia della dignità umana". Lo ha detto Papa Francesco, a Marsiglia, nel suo intervento alla sessione conclusiva dei "Rencontres Mediterraneennes".
"Coloro che si rifugiano da noi non vanno visti come un peso da portare: se li consideriamo fratelli, ci appariranno soprattutto come doni - ha aggiunto il Pontefice -. Domani si celebrerà la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Lasciamoci toccare dalla storia di tanti nostri fratelli e sorelle in difficoltà, che hanno il diritto sia di emigrare sia di non emigrare, e non chiudiamoci nell'indifferenza. La storia ci interpella a un sussulto di coscienza per prevenire il naufragio di civiltà".
"Il futuro, infatti, non sarà nella chiusura, che è un ritorno al passato, un'inversione di marcia nel cammino della storia. Contro la terribile piaga dello sfruttamento di esseri umani, la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie a un'accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d'origine - ha proseguito il Papa -. Dire "basta", invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di "salvare sè stessi" si tramuterà in tragedia domani, quando le future generazioni ci ringrazieranno se avremo saputo creare le condizioni per un'imprescindibile integrazione, mentre ci incolperanno se avremo favorito soltanto sterili assimilazioni. L'integrazione, anche dei migranti, è faticosa, ma lungimirante: prepara il futuro che, volenti o nolenti, sarà insieme o non sarà; l'assimilazione, che non tiene conto delle differenze e resta rigida nei propri paradigmi, fa invece prevalere l'idea sulla realtà e compromette l'avvenire, aumentando le distanze e provocando la ghettizzazione, che fa divampare ostilità e insofferenze".
"Nell'odierno mare dei conflitti, siamo qui per valorizzare il contributo del Mediterraneo, perchè torni a essere laboratorio di pace. Perchè questa è la vocazione, essere luogo dove Paesi e realtà diverse si incontrino sulla base dell'umanità che tutti condividiamo, non delle ideologie che contrappongono - ha sottolineato Papa Francesco -. Sì, il Mediterraneo esprime un pensiero non uniforme e ideologico, ma poliedrico e aderente alla realtà; un pensiero vitale, aperto e conciliante - ha aggiunto il Pontefice -: un pensiero comunitario, questa è la parola. Quanto ne abbiamo bisogno nel frangente attuale, dove nazionalismi antiquati e belligeranti vogliono far tramontare il sogno della comunità delle nazioni! Ma - ricordiamolo - con le armi si fa la guerra, non la pace, e con l'avidità di potere sempre si torna al passato, non si costruisce il futuro"."Il porto di Marsiglia è da secoli una porta spalancata sul mare, sulla Francia e sull’Europa. Da qui molti sono partiti per trovare lavoro e futuro all’estero, e da qui tanti hanno varcato la porta del continente con bagagli carichi di speranza. Marsiglia ha un grande porto ed è una grande porta, che non può essere chiusa. Vari porti mediterranei, invece, si sono chiusi. E due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: “invasione” ed “emergenza” - ha affermato il Pontefice -. E si chiudono i porti. Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita".
"Quanto all’emergenza, il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza - ha aggiunto -: con una responsabilità europea in grado di fronteggiare le obiettive difficoltà. Sto guardando, qui, in questa mappa, i porti privilegiati per i migranti: Cipro, la Grecia, Malta, Italia e Spagna... Sono affacciati sul Mediterraneo e ricevono i migranti".
"Il mare nostrum grida giustizia, con le sue sponde che da un lato trasudano opulenza, consumismo e spreco, mentre dall’altro vi sono povertà e precarietà. Anche qui il Mediterraneo rispecchia il mondo, con il Sud che si volge al Nord, con tanti Paesi in via di sviluppo, afflitti da instabilità, regimi, guerre e desertificazione, che guardano a quelli benestanti, in un mondo globalizzato nel quale tutti siamo connessi ma i divari non sono mai stati così profondi - ha detto ancora Papa Francesco -. Eppure, questa situazione non è una novità degli ultimi anni, e non è questo Papa venuto dall’altra parte del mondo il primo ad avvertirla con urgenza e preoccupazione. La Chiesa ne parla con toni accorati da più di cinquant’anni".- Foto: Agenzia Fotogramma -
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NAPOLI (ITALPRESS) - "Centesima partita? Sono importanti i risultati e vincere la gara domani. Sono contento anche di essere alla guida di questo gruppo da 100 giorni. Siamo motivati e concentrati". Così Rudi Garcia, tecnico del Napoli, in conferenza stampa in vista della sfida col Bologna, in programma domani alle 18 al Dall'Ara. "Abbiamo dimostrato da inizio stagione che siamo una squadra offensiva, abbiamo sempre fatto gol, potevamo farne di più anche a Braga - ha sottolineato l'allenatore francese -. In campionato abbiamo preso 5 gol, ma abbiamo subito solo 8 tiri in porta. Un pò più di efficacia difensiva ci vorrebbe. Sul gioco possiamo migliorare. Andremo a Bologna per vincere contro una squadra che ha un buon allenatore come Thiago Motta. Quando era giocatore lo ammiravo. Loro hanno qualità, ma guardiamo a noi". Attualmente i partenopei sono sesti in classifica, un risultato che certamente non fa contento Garcia: "Vogliamo entrare nei primi quattro posti in classifica in Serie A e per farlo dobbiamo vincere domani. Obiettivo richiesto da De Laurentiis? Un club come il nostro deve giocare la Champions League ogni anno, dobbiamo finire tra le prime quattro. Quando sei campione in carica però l'ambizione è difendere con gli artigli lo scudetto che abbiamo sul petto". "Ogni volta che incontro i tifosi mi incoraggiano, mi dicono che sono con me - ha detto Garcia -. Lavoriamo ogni giorno per crescere e migliorare. In Champions abbiamo vinto in modo meritato e potevamo fare più gol, cosa che avrebbe permesso di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Aspettiamo adesso la sfida col Real Madrid". Qualcosa in più avrebbero potuto fare anche Kvara e Osimhen: "Spero che Kvara troverà il gol in fretta. Se ne fa una fissazione non lo farà. Il gol e la fiducia torneranno in modo naturale, gliel'ho già detto. Spero che Osimhen abbia le stesse occasioni che ha avuto a Braga. Se sarà così farà sempre almeno un gol a partita, forse anche due. E' uno dei migliori attaccanti in Europa. La sua efficacia è una cosa che non mi preoccupa". Infine, sulla possibilità di fare delle rotazioni: "Ho una rosa forte, soprattutto in attacco. Posso cambiare dei giocatore e avere ugualmente una qualità alta. Turnover? Ci può essere, ma in ogni gara c'è chi inizia e chi entra. E' una cosa su cui riflettiamo visto che abbiamo diverse partite ravvicinate. Quindi non è possibile giocare sempre con lo stesso undici. Serve il collettivo ed è una cosa di cui parlo spesso alla squadra".
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GREATER NOIDA (INDIA) (ITALPRESS) - Jorge Martin (Ducati Prima Pramac) ha vinto la Sprint Race del Gran Premio d'India, sul circuito di Buddh. Il pilota spagnolo ha condotto una gara perfetta, mantenendo la prima posizione per tutta la gara: Martin accorcia così ancora in classifica su Bagnaia, portandosi a -33 punti. Secondo posto proprio per Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo), terzo, invece, Marc Marquez con una Honda capace di ritrovare continuità sul circuito indiano. Chiude quarto il sudafricano Brad Binder (Ktm), mentre Marco Bezzecchi (Ducati Team Mooney) è quinto dopo una clamorosa rimonta dal 17esimo posto. Nonostante il contatto alla partenza col compagno Marini, il poleman Bezzecchi ha macinato giri record, superando Quartararo all'ultimo giro. Chiudono nell'ordine, la top ten Quartararo, Miller, Vinales, Raul Fernandez, Di Giannantonio. La Sprint ha subito un ritardo a causa della pioggia che si è abbattuta sul circuito e che ha costretto gli organizzatori a lavorare per asciugare la pista.
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ROMA (ITALPRESS) - "Gli immobili fantasma devono emergere domani mattina. Anzi, aggiungo, senza ipocrisia: ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità, di tipo architettonico, urbanistico ed edilizio, che intasano gli uffici tecnici dei Comuni di mezza Italia? Sì, quindi non sarebbe più saggio, per quelle di piccole entità, sanare tutto quanto?". Lo afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel suo intervento al convegno del Coordinamento Legali di Confedilizia, a Piacenza.
"Così lo Stato incassa e i cittadini tornano nella disponibilità piena del proprio bene. Io penso che su questo ragionamento servirebbe andare con coraggio fino in fondo", sottolinea Salvini.
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