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  • MILANO (ITALPRESS) - Al via la Sustainability Winter School, la prima scuola di alta formazione per la green transition interamente dedicata ai giovani amministratori pubblici under 40 della Lombardia. Infatti, sono tante le sfide alle quali la pubblica amministrazione deve dare risposte tanto urgenti quanto efficaci: Green New Deal, PNRR, transizione ecologica ed energetica, gestione delle acque, investimenti in infrastrutture, innovazione sostenibile. La Sustainability Winter School, completamente gratuita, è un'iniziativa di Gruppo CAP, green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, realizzata con il patrocinio di Regione Lombardia, Città metropolitana di Milano, ANCI Lombardia, ATO Città metropolitana di Milano, Utilitalia, Accademia dei Servizi Pubblici, Confservizi Lombardia, ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e Ferpi - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. Il progetto vede anche la collaborazione di From, WWF e CMCC Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. "L'amministrazione pubblica oggi è chiamata a dare ai cittadini risposte su tematiche complesse, come la crisi climatica, ma anche molto concreti, come per esempio la gestione delle reti pubbliche - spiega Yuri Santagostino, presidente di Gruppo CAP -. Sono necessarie nuove competenze gestionali, progettuali e strategiche, e con la Sustainability Winter School, che riunisce partner prestigiosi e le istituzioni del territorio lombardo, intendiamo contribuire a costruire il mondo di domani, affiancando i giovani amministratori nel percorso verso l'innovazione ambientale e sociale".
    Il progetto formativo - che partirà a gennaio e proseguirà fino a marzo nel corso di 5 incontri, alternando momenti in presenza lezioni online, arrivando alla conclusione in occasione della Giornata mondiale dell'Acqua - verterà sui temi dell'acqua, del clima e dell'ambiente. L'obiettivo che si pone è quello di fornire ai giovani amministratori pubblici gli strumenti teorici e pratici per gestire in modo efficiente la transizione green, per migliorare la sostenibilità delle città e dei comuni lombardi, e di sensibilizzarli rispetto ai temi della tutela delle risorse naturali e la valorizzazione degli asset territoriali. Saranno quattro i macro-temi trattati nel percorso formativo, ognuno dei quali sarà oggetto di un modulo di approfondimento. Il primo è quello dei Cambiamenti climatici e ambiente, in particolare come il climate change e la crisi climatica in atto impattano sull'ambiente e quali sono gli strumenti di adattamento e mitigazione e quali le risorse a disposizione dei territori per farvi fronte. Il secondo sarà Economia circolare e risorse idriche, per approfondire come applicare i principi dell'economia circolare alla gestione delle acque garantendo la massima tutela del territorio, delle falde e dei corsi d'acqua. Il terzo modulo è dedicato agli Strumenti per città a emissioni zero: tecnologia e finanza, nel corso del quale si affronteranno le strategie per supportare la transizione energetica ed ecologica utilizzando al meglio l'innovazione tecnologica e gli strumenti finanziari già disponibili. Infine, si tratterà il tema dello Sviluppo territoriale e partecipazione, approfondendo le modalità per generare valore ambientale e sociale attraverso la rigenerazione di risorse e il dialogo con le comunità. La Sustainability Winter School è stata presentata oggi presso la sede milanese del Gruppo Cap dal presidente Santagostino, da Francesco Vassallo, vicesindaco di Città metropolitana di Milano, Gianpiera Vismara, coordinatrice della Consulta dei Giovani amministratori lombardi di Anci Lombardia, Italia Pepe, direttore generale ATO Città metropolitana di Milano, Gloria Marcotullio, responsabile Accademia dei Servizi Pubblici, Giuseppe Viola, direttore generale Confservizi Cispel Lombardia e Filippo Nani, presidente Ferpi, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. I temi della scuola e le sfide che i giovani amministratori dovranno affrontare sono stati approfonditi in una tavola rotonda moderata da Matteo Brambilla di From, agenzia specializzata in trasformazioni urbane, che ha visto contributi di Paola Brambilla, coordinatrice del Comitato Giuridico di WWF Italia, Paola Mercogliano, responsabile ricerche CMCCCentro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Luciano Guglielmi, direttore Comitato di Indirizzo Fondazione per la Sostenibilità Digitale, Armando Stella, vicedirettore Il Giorno e Linda Colombo, sindaca di Bareggio.

    - Foto xm4/Italpress -

    (ITALPRESS).

  • GINEVRA (SVIZZERA) (ITALPRESS) - "La cosa migliore per il Servette sarebbe mettere la seconda squadra e concentrarsi sulla partita di domenica. Noi vogliamo il primo posto nel gruppo, pensiamo a vincere. Il Servette in casa parte sempre forte e speriamo che abbia la testa al campionato perchè il terzo posto dovrebbe averlo anche se in casa è una squadra da prendere in considerazione. La partita di Praga è stata inaccettabile, ma ormai è passata e domani è un'altra partita". Così Josè Mourinho, tecnico della Roma, dice la sua in conferenza stampa sul prossimo impegno contro gli svizzeri in Europa League. Poi il portoghese ha svelato che Dybala, Pellegrini e Renato Sanches "non giocheranno tutti e tre dall'inizio perchè devo fare un pò di gestione. Farò dei cambi e mi aspetto che quelli che non sono abituati a stare in panchina saranno motivati entrando e facendo bene. Domani dobbiamo vincere perchè il pareggio non ci serve a niente, dobbiamo rischiare tutto per vincere la partita", conclude Mourinho.
    Dal tecnico portoghese al difensore Diego Llorente: "Sappiamo che dobbiamo migliorare fuori casa, dobbiamo migliorare perchè a volte è un problema di mentalità. Se miglioriamo in questo penso che diventeremo una squadra molto competitiva. Cosa è successo a Praga? Ormai è il passato, la partita è stata la peggiore ma domani è una partita completamente diversa. Sarà difficile ma dobbiamo vincerla perchè è la più importante per noi".
    - foto LivePhotoSport -
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  • MILANO (ITALPRESS) - Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo hanno riunito banchieri, studiosi ed economisti presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo a Milano per celebrare i duecento anni dalla costituzione della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (12 giugno 1823), la più antica banca lombarda che, operando nella regione economicamente più avanzata d'Italia, diventò un motore fondamentale del suo sviluppo economico e per la diffusione della cultura del risparmio.
    Nata in un contesto sociale difficile accentuato da pesanti condizioni di povertà, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde ebbe origine dall'impegno di notabili milanesi a organizzare un'attività filantropica a sostegno delle fasce più disagiate della popolazione, nonchè di finanziamento alle attività economiche.
    Nel corso degli anni la Cariplo cresce in patrimonio e solidità diventando un punto di riferimento per le aziende e per il Paese. Con la Grande Guerra si consolida la sensibilità sociale derivante dalle sue origini e nel secondo dopoguerra, Cariplo è tra le protagoniste della ricostruzione e del boom economico che ne segue, assecondando il suo portato di entusiasmo e di ottimismo. A partire dagli anni Sessanta, l'istituto è ormai di fatto una banca commerciale e nel ventennio successivo si assiste alla grande espansione territoriale di Cariplo in ambito nazionale ed internazionale.
    Nel 1991 l'attività bancaria fu conferita a una nuova società, la Cariplo SpA. Nel 1998 il Banco Ambrosiano Veneto ha aggregato l'Istituto dando vita al gruppo Banca Intesa e, nel dicembre 2000, Cariplo è stata incorporata in Banca Intesa. Intanto nel 1990 nell'ambito di un ampio processo di ristrutturazione del sistema creditizio, la Legge Amato/Carli avvia la privatizzazione delle Banche pubbliche con la trasformazione degli istituti di Diritto Pubblico e delle Casse di Risparmio in Società per Azioni aventi come principale azionista le Fondazioni di origine bancaria. La legge-delega del 1990 configura le fondazioni bancarie come holding pubbliche che gestiscono il pacchetto di controllo della banca partecipata senza poter esercitare attività bancaria: i dividendi sono intesi come reddito strumentale agli obiettivi statutari che sono da perseguire con "fini di interesse pubblico e di utilità sociale". Le Fondazioni nate da questo processo hanno come missione istituzionale quella di proseguire nell'attività filantropica di beneficenza svolta fino ad allora dalle Casse.
    Dal gennaio 1998, la Fondazione Cariplo ha completato definitivamente il processo di separazione da Cariplo Spa, avviando l'importante progetto industriale di sviluppo che ha portato alla costituzione di Banca Intesa, divenuto il primo gruppo creditizio nazionale, e che ha permesso alla Fondazione, grazie ai proventi derivanti dall'operazione, di entrare a far parte delle prime dieci fondazioni al mondo per patrimonio. In seguito alla fusione tra Banca Intesa e il Sanpaolo IMI, la Fondazione Cariplo è ora tra i principali azionisti di Intesa Sanpaolo, uno dei gruppi bancari più importanti in Europa.
    Attraverso gli utili della Cariplo, che venivano in larga parte 'restituitì in beneficenza al territorio di riferimento, il circuito virtuoso risparmio/beneficenza trovò un formidabile slancio: le erogazioni, elargite ininterrottamente per un lunghissimo lasso di tempo, hanno infatti contribuito in modo rilevante alla creazione di un complesso sistema assistenziale che ha inciso in modo profondo e duraturo su alcune infrastrutture portanti della società lombarda (ospedali, asili, strutture assistenziali per i poveri in primis).
    Per il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone "le date segnano un momento importante perchè rappresentano una riflessione sulla storia. In questo caso è la storia di una istituzione che nasce 200 anni fa per consentire alla nostra società una ripresa dopo un periodo di carestia. Una società che ha trovato la forza e la capacità di reagire creando una rete di sostegno che nasce proprio nella storia di Cariplo. Da questa rete di sostegno abbiamo avuto un accompagnamento continuo allo sviluppo di questa società creando una grande banca, una fondazione di origine bancaria e credo continui a fare il bene e gli interessi di questa comunità".
    "Fondazione Cariplo da sola mette sul territorio oltre 150 milioni di attività filantropica ogni anno. E' uno sforzo che agisce su due livelli, da un lato sulle emergenze immediate e dall'altro cercando di sviluppare risorse in modo da evitare che si creino emergenze per il futuro. Quindi lavoriamo sull'oggi ma anche per il futuro - ha proseguito -. Il nostro compito è quello di fare in modo che in presenza di un quadro negativo noi possiamo intervenire con le nostre risorse in situazioni di crisi, anche con le riserve che abbiamo a disposizione. E se l'economia riprende a crescere sarà nostro compito sostenere questo volano con i nostri investimenti".
    Il presidente emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli ha voluto ricordare "il ruolo fondamentale che nella storia dell'attuale Intesa Sanpaolo hanno avuto le unioni, prima con la Cariplo e poi con la Banca commerciale italiana". E ha aggiunto: "L'accordo con la Cariplo ha avuto un'importanza decisiva nella storia di Intesa Sanpaolo, non solo per la crescita dell'azienda bancaria dell'Ambrosiano grazie all'unione dell'Ambrosiano Veneto con la Cariplo, ma anche per il peso che da allora ha avuto la presenza della Fondazione Cariplo nella compagine azionaria alla guida della banca, sempre in perfetto accordo in tutte le decisioni strategiche assunte dal 1997 in poi." "In Intesa Sanpaolo riteniamo di avere raccolto l'eredità non solo di ordine aziendale, economico, ma anche di ordine ideale che entrambi questi istituti di credito hanno avuto nella storia del credito italiano, in particolare operando qui nel mondo milanese ma diventando banche al vertice del sistema - ha sottolineato Bazoli - Ci riteniamo non solo eredi, ma impegnati a mantenere questa eredità, che non è soltanto di ordine economico, ma anche di ordine civile e spirituale".
    Un richiamo forte alla storia delle due istituzioni è venuto da Paolo Maria Grandi, Chief Governance Officer della banca guidata da Carlo Messina, "duecento anni sono tanti e gli ultimi 50 vedono la Fondazione Cariplo centrale nella storia del Paese. Carlo Messina ha usato una parola importante nel discorso a Brescia, definendo Intesa Sanpaolo un' 'istituzionè. Cariplo e la Fondazione sono stati lievito dell'economia, Intesa Sanpaolo ha raccolto questa eredità essendo al servizio dell'economia reale. Siamo una banca che potrebbe essere tentata da finanziarizzazioni acute ma che invece non dimentica le proprie radici", ha affermato. E ha aggiunto " sono state "625 le istituzioni confluite in Intesa Sanpaolo: ho avuto la fortuna e il piacere di avere la responsabilità delle ultime acquisizioni e sottolineo che sono tutte avvenute non con intento coloniale, ma con il massimo rispetto della cultura aziendale, che man mano è confluita in quella di Intesa Sanpaolo". Fondazione Cariplo è un azionista importante e possiamo testimoniare che anche azionista attivo. Non è soltanto un 'custodè, ma è attento a quello che la banca produce ed è in condizione di produrre per tutti gli stakeholder". Al termine della giornata di lavori, Grandi ha ribadito che "nessuno può negare che la forza dell'Italia risiede nella composizione del suo tessuto economico e sociale. Le piccole e medie imprese sono l'asse portante dell'economia e Intesa Sanpaolo non se ne è mai dimenticata. La partecipazione a tutti i più importanti circuiti finanziari internazionali fanno sì che comunque nessuno di noi si dimentichi che il conto economico è alimentato prima di tutto dalle risorse di questo Paese, dai depositi e gli impieghi che indirizziamo all'economia reale dell'Italia".

    - foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo -

    (ITALPRESS).

  • ROMA (ITALPRESS) - "Dobbiamo modernizzare la pubblica amministrazione perchè è il motore dello Stato". Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica "Primo Piano" dell'agenzia Italpress. "Modernizzazione - ha continuato - significa digitalizzazione: dobbiamo essere digitali perchè questo significa essere efficaci e trasparenti ed essere in grado di avere un dialogo con utenti, cittadini e imprese che risponde molto di più alle loro attese". Poi c'è la formazione che per Zangrillo è "una leva strategica fondamentale per ogni organizzazione". Secondo il ministro, inoltre, occorre aggiungere anche il "merito" che "oggi è l'unico vero ascensore sociale. Il significato del merito - ha detto - è quello di accompagnare le persone alla loro crescita. Se continuiamo a descrivere la pubblica amministrazione come luogo del posto fisso - ha affermato - la condanniamo a essere un'organizzazione di serie B. Abbiamo un bisogno estremo di essere attrattivi verso le giovani generazioni. La vera sfida della pubblica amministrazione è la sua modernizzazione e la digitalizzazione. Abbiamo bisogno di acquisire risorse e i giovani di oggi non si accontentano del posto fisso" perchè "vogliono un posto di lavoro che dia loro formazione, opportunità di crescere, di acquisire responsabilità, che misuri il merito e che sappia distinguere chi performa". Secondo il ministro c'è, quindi, "la necessità di dare motivazione alle persone della Pa e questo passa anche dalla retribuzione. Su una legge di bilancio di 24 miliardi, 7,3 miliardi sono dedicati ai rinnovi contrattuali della tornata 22-24. Sono soddisfatto - ha aggiunto - perchè non era per nulla scontato che in una fase emergenziale come quella che stiamo vivendo ci fossero così tante risorse dedicate al rinnovo dei contratti pubblici. Il mio impegno - ha continuato - è utilizzare in modo corretto queste risorse. Vorrei utilizzarle non solo per declinare con i sindacati i contratti discutendo sui minimi ma vorrei pure inserire meccanismi che consentano anche alla Pa di lavorare in una logica di merito e cominciare a premiare le persone migliori e che performano".
    Quanto ai fondi del Pnrr, "la vera sfida ora è spenderli bene", ha evidenziato. "Siamo abituati a una velocità nella realizzazione delle opere diversa da quella che chiede il Pnrr". Per Zangrillo serve, quindi, "uno sforzo straordinario di cambio di passo. Ho grande fiducia, perchè vedo che le cose stanno procedendo e che tutti i presupposti per acquisire velocità si stanno realizzando. Nel mio comparto - ha aggiunto -, su 1,7 miliardi che l'Europa ha dedicato alla modernizzazione della pubblica amministrazione europea, 1,2 sono stati riconosciuti all'Italia, più del 70%. Sono quelli che servono per procedure concorsuali, competenze e digitalizzazione".
    Proprio il lavoro di digitalizzazione ha permesso, secondo il ministro, di "ridurre a 160 giorni la durata media delle procedure concorsuali" che prima della pandemia "era di 780 giorni". "Inseriremo quasi 180 mila persone quest'anno - ha detto - e più o meno lo stesso sarà per l'anno prossimo".
    Intanto una particolare attenzione è riservata alla comunità Caivano. "Quando si affronta un'emergenza come quella della comunità di Caivano - ha sottolineato Zangrillo - si deve partire dalla casa dei cittadini, il Comune. Abbiamo costituito una task force di 30 persone già operativa da un mese e che sta cercando di capire quali sono le competenze disponibili su quel territorio e intervenire per implementarle. Abbiamo lanciato due bandi di concorso che si concluderanno a febbraio e che prevedono l'inserimento di 31 persone. La settimana prossima sarò di nuovo a Caivano - ha aggiunto - per fare il punto della situazione a un mese dall'avvio di questo percorso. L'obiettivo è fare tornare il Comune operativo e capace di camminare con le proprie gambe. Se funziona - ha concluso -, l'obiettivo ancora più ambizioso è replicare il modello Caivano in tante altre realtà del Paese".
    (ITALPRESS).
    - Foto: Italpress -

  • ROMA (ITALPRESS) - A chiusura della campagna olivicola 2023, l'Italia, secondo produttore mondiale di olio, conferma la necessità di un cambio di passo per il settore, ancora troppo frammentato e con realtà disomogenee per livello di innovazione e competitività, soprattutto a fronte dei cambiamenti climatici che incidono sempre di più sui livelli produttivi. Diventa pertanto fondamentale valorizzare la produzione e la filiera dell'olio extravergine nazionale attraverso azioni puntuali.
    Di qui l'intesa tra Confagricoltura e Unapol siglata oggi a Palazzo della Valle dai rispettivi presidenti, Massimiliano Giansanti e Tommaso Loiodice, con l'obiettivo di contribuire ad aumentare la produzione oleicola italiana e la commercializzazione del prodotto di origine nazionale e dell'olio extravergine 100% made in Italy, migliorando la redditività delle imprese in un periodo molto difficile per il comparto.
    Unapol (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli) rappresenta 17 Organizzazioni di Produttori di Toscana, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia. L'intesa con Confagricoltura impegna le parti a collaborare anche per favorire accordi commerciali con player del settore, lavorare su specifiche tematiche ai tavoli di confronto e diffondere conoscenze tecniche.
    "E' importante avviare al più presto un piano per innovare il settore, accompagnato da adeguate misure per le imprese, in un'ottica di mercato internazionale - afferma Giansanti - Inoltre, promuovere e incentivare la conoscenza del prodotto italiano con un'educazione al consumo e un'informazione sulla ricchezza e la versatilità dell'olio EVO nazionale è altrettanto fondamentale per il rilancio del comparto, che rappresenta una delle eccellenze più conosciute e riconosciute del Made in Italy agroalimentare e ingrediente simbolo della dieta mediterranea".
    "Questo accordo vuole dare maggiore forza e aprire scenari di crescita, miglioramento e sviluppo delle politiche innovative e propositive per il settore - afferma Loiodice - Bisogna fare squadra, proteggere questo prodotto e questo valore senza cadere nel tranello di tornare, da qui a breve, a un sotto-riconoscimento del valore stesso dell'extravergine di oliva, considerando anche i costi di produzione aumentati e le nuove sfide sul piano climatico, che impongono maggiori dispendi. Per fortuna il mercato oggi inizia a comprendere le tre direttrici fondamentali che sono la sostenibilità ambientale, sociale ed economica per le imprese olivicole, così anche, poco per volta, il giusto valore del prodotto finale".
    L'Italia è il secondo produttore al mondo di olio di oliva dopo la Spagna, il primo consumatore, il primo importatore e il secondo esportatore con un ruolo da leadership a livello internazionale.
    La produzione italiana copre mediamente il 15% di quella mondiale, la Spagna il 45%. Insieme rappresentano anche la quasi totalità delle esportazioni mondiali (60% la Spagna e 20% l'Italia).
    Come volumi, l'Italia si attesta nel 2023 intorno a 290mila tonnellate, +20% rispetto allo scorso anno, ma inferiori del 17% rispetto alle 350mila tonnellate raggiunte in alcuni anni. Centro Nord e Sud hanno situazioni diverse.
    In Puglia, Calabria e Sicilia la raccolta può essere considerata abbastanza soddisfacente, anche se la prolungata siccità ha ridotto i quantitativi. Contenuti gli attacchi di fitopatie. Differenti le performance nel Centro Nord, dove si sono verificate numerose fitopatie, come la cecidomia in Liguria, la mosca dell'olivo in varie regioni e fenomeni di cascola in Lombardia e Veneto.
    "Alcune regioni, come l'Umbria - spiega Walter Placida, presidente della Federazione Nazionale Olio di Confagricoltura - hanno investito nella filiera olivicola regionale con fondi dedicati. La Calabria ne sta discutendo in questi giorni, ma in generale è necessario attribuire adeguate risorse economiche, prestando attenzione alle tecnologie e ai nuovi impianti di uliveti ad alta densità che dovranno garantire produzioni capaci di soddisfare quantomeno la domanda interna".
    "Sul fronte del mercato - aggiunge Placida - gli operatori difendono le proprie posizioni. Il livello attuale dei prezzi dell'olio extravergine è adeguato al pregio di un prodotto che ha altissime proprietà salutistiche ed è il giusto differenziale che valorizza la più elevata qualità rispetto ad altri oli di oliva e a oli vegetali, differenziale che andrebbe mantenuto".
    La produzione mondiale di olio di oliva, anche se leggermente più alta della scorsa campagna, con una stima di 2,6 milioni di tonnellate è ben al di sotto (-16%) della media quinquennale e con l'aggravio di avere pochissime scorte disponibili.
    Sul fronte delle giacenze, se la media europea degli ultimi cinque anni era di 600 mila tonnellate, al 30 settembre 2023 erano in stock soltanto 309 mila tonnellate, con una previsione della Commissione di ulteriore riduzione a 203mila tonnellate a settembre 2024.
    In Italia, al 30 settembre c'erano 153.970 tonnellate, con riduzione di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo andamento si riflette necessariamente sui prezzi che, anche per questo fattore, sono più alti: in alcune piazze di scambio l'olio extravergine italiano ha infatti superato i 9 euro al kg.

    - Foto xl3/Italpress -

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  • ROMA (ITALPRESS) - Una riflessione a più voci sui temi dell'economia circolare e della sostenibilità, dove innovazione, investimenti e tecnologia affiancano le competenze e i territori. Con protagonisti ospiti istituzionali e opinion leader, impegnati in un confronto sulle iniziative, le buone pratiche e gli scenari che nel settore dei servizi si stanno aprendo a livello non solo toscano, ma anche nazionale.
    Di questo e molto altro si è parlato oggi a Roma nella sala stampa della Camera dei Deputati, nel corso della presentazione del secondo numero di Toc Magazine, la rivista della Toscana circolare e sostenibile, in distribuzione da fine ottobre nella versione cartacea di 76 pagine e anche on line.
    Ad animare il dibattito sono stati Filippo Brandolini (presidente Utilitalia), Nicola Ciolini (ad di Estra), Gianluca Comin (professore incaricato di Strategie di comunicazione e tecniche di pubblicità all'Università Luiss Guido Carli), Stefano Da Empoli (presidente I-Com), Giuseppe Meduri (direttore responsabile di Toc), Lorenzo Perra (presidente di Alia Multiutility) e Maria Siclari (direttrice generale Ispra). Proprio alcuni di loro sono fra i protagonisti del secondo numero di Toc Magazine, che ruota attorno a un'inchiesta sul Piano dell'economia circolare in Toscana e sulla situazione impiantistica regionale e offre spunti per raccontare le possibili declinazioni della sostenibilità dell'innovazione tecnologica, ma anche della moda e degli stili di vita, con l'obiettivo di stimolare la riflessione e il dibattito su questi temi anche oltre i confini della Toscana.
    "Organizzare questo evento in Parlamento significa per noi riconoscere il ruolo fondamentale che le istituzioni hanno nel guidare il Paese verso un futuro più sostenibile", ha commentato in apertura di conferenza stampa Giuseppe Meduri, direttore editoriale di Toc Magazine. "Anche attraverso la rivista di Alia Multiutility vogliamo sottolineare l'importanza di un dialogo costante fra cittadini, stakeholders, settore privato e settore pubblico per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo".
    "Come Alia Multiutility la nostra ambizione è quella di colmare il gap che la Toscana storicamente paga sul piano dell'aggregazione dei servizi rivolti ai cittadini", ha spiegato Lorenzo Perra. "La nostra regione non aveva finora un'azienda che raggruppasse i settori dell'ambiente, dell'energia e del ciclo idrico. Adesso che ci stiamo riuscendo vogliamo andare veloce, partendo da un fatturato consolidato di circa due miliardi di euro che ci pone già come la quinta azienda nazionale del settore, alle spalle dei grandi gruppi. Proprio in questi giorni stiamo ultimando il nostro piano industriale, che presenteremo nelle prossime settimane e che darà il senso dell'ambizione che ci sta muovendo".
    "Per il nostra Paese è oggi fondamentale colmare il gap di innovazione a livello di dotazione impiantistica fra Nord e Sud Italia", ha aggiunto Maria Siclari. "In questo senso il Pnrr sta dando una grossa mano, destinato ben 2,1 miliardi di euro all'innovazione degli impianti di gestione e trattamento rifiuti. Le priorità sono diminuire la produzione dei rifiuti, riciclare di più e ridurre sensibilmente lo smaltimento in discarica".
    "Il tema della sostenibiltà non è solo fondamentale, ma oggi addirittura decisivo per le imprese e il loro sviluppo", ha spiegato Gianluca Comin. "Essere sostenibili significa, in definitiva, adottare un modo di essere e di rapportarsi con i propri clienti e stakeholder che sia ben chiaro e riconoscibile. Ma tanto il tema è fondamentale, tanto bisogna essere attenti al fatto che ci sia estrema coerenza fra ciò che diciamo e ciò che facciamo. Non possiamo farci cogliere in errore su questo".
    Considerazione su cui si è detto pienamente d'accordo Nicola Ciolini: "Noi di Estra sentiamo in modo molto forte la responsabilità di dare corpo e voce al nuovo bisogno di sostenibilità che accompagna il settore dell'energia in cui operiamo. Da parte nostra stiamo ceracando di cambiare, almeno in parte, il nostro rapporto con i clienti, spostando sempre di più l'attenzione sui temi della transizione energetica, che ha bisogno non solo di parole, ma soprattutto di azioni concrete per essere realizzata".
    "Ritengo fondamentale che, come sta accadendo in Toscana, ci siano aziende che si impegnano nell'alzare lo sguardo verso il futuro, fare innovazione ed effettuare investimenti importanti a servizio dei propri territori", ha spiegato Filippo Brandolini. "Questo aspetto riguarda un pò tutti i settori, ma in particolar modo mi piace sottolinearne la necessità presente nel settore idrico, il cui sistema infrastrutturale ha bisogno di essere continuamente rinnovato e potenziato, a maggior ragione di fronte ai cambiamenti climatici che stanno incidendo in profondità nel nostro presente".
    "La transizione energetica e quella ecologica sono strettamente collegatè, ha concluso Stefano Da Empoli. 'E fra i principali anelli di congiunzione c'è sicuramente l'Internet delle cose, settore nel quale anche l'intelligenza artificiale può svolgere un ruolo fondamentale. A beneficio delle tasche dei consumatori ma anche di tutto l'ambiente".
    E' possibile consultare la versione online di Toc Magazine all'indirizzo www.tocmagazine.it. Pillole video, interviste, articoli e approfondimenti sono disponibili sui profili social dedicati (Instagram e Linkedin).
    -foto ufficio stampa Alia-
    (ITALPRESS).

  • ROMA (ITALPRESS) - "So che l'Italia si sta già impegnando per migliorare la propria competitività. Molte riforme sono in cantiere. Insieme, usiamo i fondi della NextGenerationEU con saggezza. Con investimenti e riforme intelligenti oggi, possiamo costruire l'economia più forte e dinamica di domani. L'Europa sostiene l'Italia in questo percorso". Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in un videomessaggio inviato in occasione dell'evento "La semplificazione normativa tra presente e futuro".

    Foto: Agenzia Fotogramma

    (ITALPRESS).

  • ROMA (ITALPRESS) - Oltre 100 donne uccise in Italia dall'inizio del 2023 ad oggi. Ogni 3 giorni, nel nostro Paese, una donna è vittima di femminicidio, molto spesso per mano di chi poco tempo prima aveva dichiarato di amarla. Un fenomeno che per quasi 3 italiani su 4 (il 73,3%) rappresenta una vera e propria emergenza, un problema reale e concreto. Per la maggioranza degli italiani, la causa dei femminicidi è da ricercare soprattutto nel degrado della nostra società, nella perdita dei valori e nel contesto culturale, sociale e familiare in cui viviamo. A puntare maggiormente il dito sul contesto sociale e familiare sono soprattutto le due fasce di popolazione più estreme: i giovani tra i 18 e i 24 anni da un lato e gli over 65enni dall'altro. Alla base dei femminicidi, secondo quasi la metà degli italiani, c'è sicuramente la responsabilità individuale di chi commette il crimine, ma non sono da meno altri fattori che ci circondano come i modelli e i messaggi veicolati dai media, dai social, da certa musica e cinema, la cultura maschilista e patriarcale, l'incapacità delle famiglie di educare i propri figli e, infine, i particolari contesti familiari possessivi e violenti.

    Dati Euromedia Research - Realizzato il 23/11/2023 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne

    - foto Euromedia Research -
    (ITALPRESS).

  • BERGAMO (ITALPRESS) - "C'è questa opportunità e cercheremo di coglierla. Anche se lo Sporting era la squadra più accreditata nel nostro gruppo, abbiamo ora l'opportunità di andare direttamente agli ottavi e quello è il nostro obiettivo. Basta un pari? Non si può giocare con lo spirito che basta un punto, loro sono primi in Portogallo, stanno facendo cose importanti. A Lisbona abbiamo fatto forse il miglior primo tempo della nostra stagione ma nella ripresa abbiamo sofferto. Dobbiamo cogliere il massimo di quello che offrirà la partita". Gian Piero Gasperini non intende accontentarsi sebbene un pareggio domani con lo Sporting a Bergamo garantirebbe all'Atalanta quel primo posto nel girone che significa accesso diretto agli ottavi, senza passare dagli spareggi con le terze dalla Champions. Torna in porta Musso ("ma era già preventivato, Carnesecchi resta un ragazzo di grandi prospettive, grande valore"), la Dea vuole lasciarsi alle spalle la sconfitta arrivata col Napoli. "La squadra ha una sua filosofia e una sua consistenza - sottolinea Gasperini - Ma è un campionato difficile per tutte, molto equilibrato, ci sono squadre che stanno battagliando in pochi punti. Speriamo di trarre dalle partite in Europa un vantaggio per il campionato".
    - foto LivePhotoSport -
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  • MILANO (ITALPRESS) - Il sistema economico e sociale italiano non può e non vuole fare a meno della Cina. E' stata questa la valutazione unanime dei relatori di un convegno dal titolo "Possiamo ancora fare a meno della Cina? Dalla Via della Seta alla modernizzazione del colosso asiatico" organizzato a Milano dal Dipartimento Italiano del Centro dell'Europa e dell'America Latina di China Media Group e da Economy Group presso la hall eventi di Rsm Spa. Ben vengano dunque i segnali di un nuovo disgelo tra Pechino e Occidente, come la recentissima decisione del governo cinese di introdurre l'esenzione temporanea del visto per alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, e come la riapertura di relazioni serene tra la Cina e gli Stati Uniti riscontrata con il recente vertice di San Francisco. Lungi dal fare a meno della Cina, dunque, è giusto riconoscere a quella nazione una marcata capacità di cambiamento, crescita e innovazione in molti campi dello sviluppo umano.
    Il Console generale della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Liu Kan, ha aperto i lavori con un video saluto volto a sottolineare l'importanza di confronto e dialogo sul processo
    di modernizzazione in corso nei due paesi.
    "In questo momento storico, in cui il dibattito si concentra sul rinvigorimento della collaborazione nell'ambito del Partenariato Strategico Globale, la natura 'strategicà delle relazioni bilaterali è ancora più evidente e importante - ha detto Mario Boselli, presidente dell'Italy China Council Foundation -. I nostri sono due paesi con storie e culture millenarie, ma con attuali prospettive di crescita e sviluppo che possono fornire importanti opportunità reciproche in diversi settori, come il green, la tecnologia e le grandi opere".
    La tavola rotonda è stata introdotta e moderata da Sergio Luciano, direttore di Economy Magazine e ha visto come relatrice d'eccezione Irene Pivetti, imprenditrice, già presidente della Camera dei Deputati ed esperta delle relazioni commerciali Italia-Cina.
    Pivetti ha spiegato come il sistema politico-economico cinese, per quanto differente dal sistema italiano, sia efficace ed efficiente: "L'adozione di strategie ambientali, l'investimento nelle energie rinnovabili e l'implementazione di misure per ridurre le emissioni di carbonio sono solo alcune delle dimostrazioni tangibili dell'impegno della Cina verso la costruzione di un futuro globale più sostenibile", ha detto Pivetti.
    Vincenzo Novari, già a.d. di H3G Italia, ha parlato di come, negli ultimi anni, la Cina si sia affermata come una potenza globale negli investimenti tecnologici, sostenuta da una combinazione di pianificazione strategica, un forte supporto governativo e un ecosistema imprenditoriale dinamico.
    Marco Bettin, Direttore Operativo, Italy China Council Foundation, ha evidenziato come in vent'anni la Cina si sia trasformata da "fabbrica del mondo" a "laboratorio di innovazione" a cui tutto il mondo guarda e si ispira.
    Mario Micheli, professore associato Roma3 e delegato del rettore per la cooperazione allo sviluppo, ha presentato un innovativo progetto di collaborazione Italia-Cina nell'ambito del restauro per la tutela del patrimonio artistico e culturale.
    "Dobbiamo smettere di guardare alla Cina con pregiudizio: abbiamo molto da imparare da questo attore economico e politico imprescindibile sulla scena globale - ha concluso Pivetti -. La Cina ha investito moltissimo in infrastrutture di terra, in primis le ferrovie, che sono volano del trasferimento di merci e persone. Il partenariato Italia-Cina può essere una risorsa in questo senso: quello che importa è come siano gestiti investimenti e infrastrutture".

    - foto ufficio stampa Economy Group -
    (ITALPRESS).

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