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MILANO (ITALPRESS) - Lufthansa punta ad acquisire una partecipazione nella compagnia di bandiera italiana ITA Airways. Il piano - si legge in una nota della compagnia tedesca - è quello di concordare l'acquisizione iniziale di una quota di minoranza nonchè opzioni per l'acquisto delle restanti azioni in un secondo momento. Oggi la società ha presentato al ministero dell'Economia e delle Finanze italiano un'offerta per concludere un memorandum of understanding in tal senso. A condizione che entrambe le parti firmino questo protocollo d'intesa, ulteriori negoziati e discussioni sarebbero condotti su base esclusiva.
Questi colloqui si concentreranno principalmente sulla forma di un possibile investimento azionario, sull'integrazione commerciale e operativa di ITA nel Lufthansa Airline Group, nonchè sulle conseguenti sinergie. In caso di raggiungimento di un accordo vincolante, la sua attuazione sarebbe soggetta all'approvazione delle autorità competenti. Per Lufthansa Group, l'Italia è il mercato più importante al di fuori dei suoi mercati interni e degli Stati Uniti.
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ROMA (ITALPRESS) - "Il ricorso ai medici a gettone è un fenomeno noto al ministero. Il reiterarsi negli ultimi anni nelle manovre finanziarie di contenimento della spesa ha determinato una grave carenza di personale nel Servizio Sanitario Nazionale. Ho allo studio un intervento straordinario e di urgenza e, con interventi di carattere più organico e sistematico, il mio prioritario impegno sarà volto a trovare le risorse necessarie per superare il blocco del turnover". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso del Question time alla Camera.
"In ogni caso ritengo mio preciso dovere ovviare, con misure di carattere sistematico, agli errori cumulati. In risposta a una proposta da parte del presidente della Conferenza delle Regioni, ho condiviso l'esigenza di istituire un specifico gruppo di lavoro per affrontare insieme la questione della carenza del personale sanitario e il tema dei medici a gettoni", spiega.
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ROMA (ITALPRESS) - "Dai nostri pugili mi aspetto tanto impegno e sacrificio. Ripongo in loro molte speranze, so che ci metteranno tutta la passione e la qualità che sanno esprimere. Noi li stiamo preparando bene, sia dal punto di vista fisico che psicologico, abbiamo organizzato al meglio tutto lo staff tecnico. Poi bisognerà avere un pò di fortuna". Il presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D'Ambrosi, è fiducioso in vista delle qualificazioni olimpiche per i Giochi di Parigi 2024. Un traguardo da raggiungere e per il quale la Fpi è al lavoro da un pezzo, anche in un periodo oggettivamente difficile, tra post pandemia e crisi economica. "E' necessario sostenere in maniera costante le nostre società, lo abbiamo fatto anche prima del Covid - assicura all'Italpress il numero uno della Federboxe - La federazione ha una tradizione che si porta dietro da tanti anni, che è quella di sostenere l'intelaiatura delle nostre associazioni sportive, da considerare i veri laboratori artigiani dove viene creato, strutturato e fatto crescere il giovane pugile. Cosa che è indispensabile per dare una proiezione futura al nostro movimento. Senza le nostre associazioni sul territorio non si può avere futuro da un punto di vista qualitativo e quantitativo. Il nostro è un sostegno continuo e che va dato a livello economico come nell'organizzazione di eventi nazionali. Ciò si ripercuote anche sulla qualità della nazionale: alimentata la base, tutto il lavoro qualitativo delle nostre società si riversa sulla maglia azzurra". La federazione sta portando avanti nelle scuole il progetto denominato "Boxando s'Impara" proprio per far conoscere più profondamente la cosiddetta noble art ai più giovani: "Siamo molto attenti non soltanto a curare l'alto livello agonistico ma soprattutto alla diffusione dei valori che il pugilato ha nel suo Dna, riuscendo a trasmettere in contesti non solo scolastici i valori dell'inclusione e della integrazione. Lo facciamo con progetti mirati, entrando nelle scuole, e con le nostre associazioni ed i tecnici, aspettandoci un ritorno non solo valoriale ma anche dal punto di vista quantitativo, con un aumento della pratica del pugilato nelle nostre palestre, soprattutto da parte dei più giovani". La Fpi è anche al lavoro per rilanciare, tra gli appassionati e anche in tv, la grande boxe professionistica: "Per il rilancio di uno sport di alto livello è necessario adottare una politica sportiva di crescita qualitativa dei nostri talenti. Noi dobbiamo intanto cercare i giovani talenti, costruire per loro un percorso di crescita e poi sperare che diventino campioni. Questo è il primo binario da affrontare. Da qualche anno stiamo cercando di ricostruire un parco atleti di livello che passi attraverso il pugilato olimpico e che poi si riversi in quello professionistico. Accanto a ciò, stiamo cercando anche di operare un riavvicinamento con i media, che riesce quando noi diamo qualità ai match, che è il nostro primo traguardo. Abbiamo dei giovani interessanti a livello prò che si stanno affacciando sulla scena internazionale - conclude D'Ambrosi - e diversi campioni europei, tra l'altro anche donne. Anche su questo punto sono ottimista".
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ROMA (ITALPRESS) - Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha affermato che i negoziati con il presidente ucraino Vladimir Zelensky sulle sue iniziative di pace sono fuori discussione.
"Non si può parlare di negoziati con Zelensky, se non altro perchè ha legalmente vietato i negoziati con il governo russo. Quindi tutte queste chiacchiere occidentali sul fatto che 'loro sono prontì provengono tutte dal maligno", ha detto mel corso di una conferenza stampa a Mosca sull'attività diplomatica russa nel 2022, a quanto riferisce la Tass. Per Lavrov l'Occidente sta usando l'Ucraina per ottenere un "dominio totale", con a capo gli Stati Uniti. "Gli Usa, attraverso l'Ucraina, stanno conducendo una guerra per procura contro il nostro paese con lo stesso compito: la soluzione finale della questione russa", ha affermato. La Russia, ha detto ancora il ministro, è pronta a prendere in considerazione serie proposte dai Paesi occidentali per avviare dei negoziati sulla questione ucraina, ma sinora "non ce ne sono state".
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TORINO (ITALPRESS) - "Arrivando stamane, guardavo le foto dei
capitani della Juve, qui sotto nel corridoio che porta agli spogliatoi, in questi giorni abbiamo perso due di loro: Castano e Vialli. Vi chiedo un minuto di raccoglimento". Così Andrea Agnelli, presidente uscente della Juventus, ha aperto i lavori dell'assemblea dei soci chiamata ad approvare il nuovo board bianconero. "Non posso e non voglio nascondere l'emozione, mentre si chiude un capitolo delle nostre vite durato 13 anni", ha aggiunto l'ormai ex numero 1 del club bianconero che ha difeso le sue scelte di politica sportiva. "Se io avessi mantenuto una posizione di privilegio, non avrei preso le decisioni dell'aprile 2021 (l'adesione alla Superlega). Invece credo che il calcio europeo abbia bisogno di una riforma. Se non si cambia, la Premier League diventerà dominante, schiacciando tutti gli altri campionati. I regolatori non hanno voglia di ascoltare e non sono evoluti" aggiunge Agnelli, riferendosi a Fifa e Uefa. "L'auspicio è che la corte di giustizia europea, riconosca lo sport come un'industria" sottolinea in merito alla querelle legale relativa alle sanzioni generate dalla Superlega. "Auspico una gestione diversa del calcio internazionale. Ci tengo a ringraziare Real Madrid e Barcellona che hanno avuto il coraggio di affrontare il rischio di sanzioni". Agnelli ha poi ringraziato tutto il personale che negli anni lo ha accompagnato negli anni di gestione della società, compreso l'ex ds Fabio Paratici, gli ex
tecnici e capitani, e ha inoltre annunciato: "Avendo chiuso una parte così importante della mia vita, la mia volontà è voltare pagina, con una pagina bianca cui dedicare la mia passione. Nelle società quotate dove partecipo come consigliere, Exor e Stellantis, farò un passo indietro in occasione delle assemblee dei soci. Una decisione condivisa con John Elkann, Ajay Banga e Carlos Tavares. Era indispensabile farlo, per avere la mente libera".
In apertura dei lavori dell'assemblea dei soci, spazio anche all'ormai ex vicepresidente Pavel Nedved. "Saluto e ringrazio tutti voi, è il mio addio alla Juventus dopo oltre 20 anni. Ogni momento della mia vita juventina, meriterebbe un ringraziamento, dal 2001 quando arrivai con la fiducia di Umberto Agnelli. Grazie a tutti loro ho capito questa città e questa società, che è un onore aver rappresentato. I primi anni, dopo aver smesso di giocare, quando ero consigliere, sono stati molto importanti, ho imparato qualcosa tutti i giorni e ho potuto dare il mio contributo - ha aggiunto l'ex centrocampista che in bianconero ha vinto il Pallone d'Oro -. Da vicepresidente abbiamo avuto incontri e discussioni, con la passione che non mi è mai mancata. Senza non ce l'avrei fatta. Infine grazie a te, Andrea - ha concluso Nedved rivolgendosi ad Agnelli - abbiamo anche litigato. So quanto ami la Juventus, quanto hai lavorato e quanto sei stato un leader, è stato un onore stare al tuo fianco".
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ROMA (ITALPRESS) - "Non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni sulla mafia e sul terrorismo". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella relazione sull'amministrazione della giustizia al Senato.
"Vi è una profonda differenza tra le intercettazioni che, come insegna la legge, mirano all'assicurazione e alla ricerca di una prova rispetto ad azioni che si vuole siano esse stesse una prova", ha sottolineato. "Quando si dice che i mafiosi non parlano per telefono alludo al fatto che nessun mafioso abbia mai manifestato al telefono la volontà di delinquere o espresso delle parole che costituiscano prova di un delitto in atto, di un delitto in progressione o di un delitto programmato. Quello a cui servono le intercettazioni - e lo ribadisco ancora una volta - sono i movimenti delle persone che sono sospettate di criminalità di terrorismo e di altri reati gravissimi e quello che serve è la capacità di comprendere quali sono i rapporti occulti e misteriosi che legano queste persone", ha spiegato.
"Per questo le intercettazioni, anche quelle preventive, sono indispensabili. Altra cosa sono le intercettazioni giudiziarie che coinvolgono persone che non sono nè imputate, nè indagate e che, attraverso un meccanismo perverso e tra l'altro costosissimo di diffusione pilotata, finiscono sulla stampa e sui giornali e delegittimano e offendono cittadini che non sono minimamente coinvolti", ha concluso Nordio.
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MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) - Jannik Sinner al terzo turno degli Australian Open. L'azzurro, 15esima testa di serie, si è imposto in tre set sull'argentino Tomas Martin Etcheverry, numero 79 del mondo, con il punteggio di 6-3, 6-2, 6-2. "Sono molto felice di essere già al terzo turno - ha detto Sinner nell'intervista rilasciata in campo a fine partita -. Il livello del mio tennis oggi è stato sicuramente buono. Ho servito bene e ho risposto come dovevo".
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MILANO (ITALPRESS) - "Ho saputo dell'arresto nel momento in cui è avvenuto. Era ragionevole pensare che l'incessante lavoro che le forze dell'ordine stavano svolgendo da tempo potesse portare quanto prima al risultato. E confermo di sentirmi un uomo fortunato per aver vissuto in prima persona una giornata così importante. La telefonata del presidente Sergio Mattarella, la condivisione con la presidente Giorgia Meloni, le immagini degli applausi dei cittadini palermitani, il pensiero ai familiari delle vittime di mafia, la gioia negli occhi delle donne e degli uomini del Ros, l'abbraccio con il comandante dell'Arma Teo Luzi e con il capo della polizia di Stato Lamberto Giannini , questo giorno non potrò mai dimenticarlo". Lo dice in una intervista al "Corriere della Sera" il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che sulla prossima mossa da fare nelle indagini, aggiunge: "Lo decideranno i magistrati, ma sicuramente si deve scoprire come ha funzionato e chi ha tenuto in piedi la rete di protezione mafiosa che ha consentito una così lunga latitanza. Ma soprattutto mi auguro che questo arresto consenta di fare ulteriore luce sulle dinamiche mafiose di alcuni tra gli anni più bui della nostra storia".
Piantedosi, poi, smentisce ancora una volta una trattativa per arrivare all'arersto di Messina Denaro: "Questo arresto è un risultato limpido, senza retroscena. Chi cerca di banalizzarlo e minimizzarlo, di metterlo in dubbio, di mortificarlo, fa un grave errore commesso in malafede. Le manette ai polsi di Matteo Messina Denaro le ha messe solo un lungo e duro lavoro investigativo portato avanti da unità dedicate con metodi di indagine tradizionali senza fronzoli e fantasie. Il merito e il plauso vanno ai magistrati e a tutti gli appartenenti alle forze di polizia che hanno svolto un grande lavoro per assicurare alla giustizia tanti fiancheggiatori di Messina Denaro. Lo Stato in questi anni ha lottato per questo storico risultato e ha vinto mettendo a sistema tutte le sue energie". "Le forze di polizia del nostro Paese sono una squadra, una delle più forti del mondo. Da sempre si vince e si gioca tutti insieme. Come ha sottolineato il comandante Luzi, i Carabinieri hanno segnato il goal di una vittoria storica, cercata e voluta da tutti. Celebrata anche all'estero. Quando con il capo della polizia abbiamo saputo dell'arresto eravamo ad Ankara e mi ha colpito il ministro Sùleyman Soylu che ha gioito con noi. D'altronde, la lotta contro la criminalità non ha confini e non ha colori politici. E' una vittoria di tutti. Interpretare questo successo con la logica delle divisioni non porta da nessuna parte" conclude il ministro Piantedosi.foto: agenziafotogramma.it
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ROMA (ITALPRESS) - "Ho sempre detto che le intercettazioni sono indispensabili nel terrorismo e nelle indagini di mafia. Molte altre sono costose e inutili ed espongono dei cittadini, che non sono indagati nè imputati, alla gogna mediatica contro l'art. 15 della Costituzione. Ma nessuno ha mai messo in dubbio, e l'ho detto e ripetuto un migliaio di volte, che nelle indagini di mafia e di terrorismo le intercettazioni siano uno strumento indispensabile". Lo dice il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ad Agorà Rai Tre.
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ROMA (ITALPRESS) - Vengono spesso chiamate punturine, un diminutivo non casuale. L'acido ialuronico e la tossina botulinica sono le sostanze più utilizzate nel mondo per ridurre i segni dell'età in modo non invasivo e per rendere il volto più armonioso. La loro infiltrazione è spesso presentata alla stregua di una maschera di bellezza o una messa in piega, qualcosa che si fa senza pensarci in pausa pranzo. Non è così: acido ialuronico e botox sono sostanze sicure e ben conosciute ma devono essere iniettate esclusivamente da medici. In mani inesperte possono provocare gravi danni, gli stessi determinati da sostanze non autorizzate e ancora circolanti, come il silicone liquido.
Secondo gli ultimi dati raccolti dall'International Society of Aesthetic Plastic Surgery nel 2020 nel mondo sono state eseguite oltre 6 milioni di infiltrazioni di botulino e 4 di acido ialuronico. Nel nostro paese, invece, il trattamento di medicina estetica preferito è l'acido ialuronico, con 240 mila infiltrazioni, seguito dal botox con circa 200 mila. Questo è uno dei temi affrontati da Giorgio De Santis, responsabile di chirurgia plastica al policlinico di Modena, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, il nuovo format tv dell'agenzia di stampa Italpress.
I filler "dopo il 2009 sono sicuri", ha spiegato De Santis. "Il problema - ha aggiunto - è l'abusivismo dell'uso di quelli non permessi. I filler attuali sono molto sicuri, tutti riassorbibili. Bisogna stare attenti a chi fa ancora uso di filler che sono stati ritirati dal commercio".
Il botox può essere considerato sicuro? "Non essendo un riempitivo ma un bloccante neuromuscolare - ha affermato - è usato per tantissime forme patologiche. Di fatto, se usato nelle giuste diluizioni, non sono riportate particolari situazioni di complessità patologica".
Sono due alternative o riguardano meccanismi di azione differenti? "Le 'punturinè - ha spiegato - sono di due tipi. Ci sono i riempitivi, quindi i filler, mentre il botox è basato su una tossina che blocca la trasmissione nervosa, riduce le rughe in funzione della riduzione della contrazione. Sono due meccanismi completamente diversificati".
Quali sono i danni che possono causare? "I danni - ha affermato - sono fondamentalmente i cosiddetti granulomi. Possono essere di due forme: cistici o diffusi. Il granuloma diffuso è più difficile da estrarre e occorre usare una tecnica laser assistita".
Perchè il silicone è vietato? "Il silicone - ha ricordato De Santis - è stato ritirato dalla possibilità di essere usato come filler nel 2009 dal Ministero della Salute. Veniva usato in forma liquida e oleosa e nel tempo si è visto essere probabilmente una sorta di produttore di granulomatosi diffusa con danni irreversibili".
"Noi - ha aggiunto - conosciamo bene le normative ma c'è purtroppo chi non le conosce e illegalmente utilizza quantità industriali vicino a sistemi venosi che possono riassorbire il silicone e così si hanno embolie. E' giusto che chi pratica la medicina estetica, visto che non esiste come specializzazione in Italia, sia comunque formato da master universitari, da una cultura medica pesante".
Per De Santis occorre, quindi, "una scuola" dedicata. Il consiglio per il paziente che intende avvicinarsi al filler o al botox, quindi, è "cercare una persona seria che sia un masterizzato di medicina estetica, uno specialista di chirurgia plastica o di dermatologia perchè è una manovra di medicina estetica. Il problema base è la possibilità della rintracciabilità del materiale", ha concluso.
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