Campania in zona arancione: cosa cambia per ristoranti, negozi e scuole
di Marco Carboni
Ven 16 Aprile 2021 07:00
Dopo un mese di zona rossa la Campania passa in arancione dall'inizio della prossima settimana perché migliora il suo Rt e migliora anche l'Incidenza settimanale per 100mila abitanti (238 casi).
Ad anticipare la notizia la Repubblica. La Cabina di regia in programma questo pomeriggio potrebbe sancire l’uscita della regione dalle restrizioni più dure, il che comporterebbe da lunedì la riapertura per i negozi di generi diversi da quelli alimentari e di prima necessità e la fine della didattica a distanza anche per le seconde e terze classi delle medie inferiori e per tutte quelle delle superiori, con il vincolo in quest’ultimo caso di presenza tra il 50 e il 75 per cento.
Per quanto riguarda l'Rt nazione scende a 0,85 rispetto allo 0,92 della scorsa settimana.
Cosa potrebbe cambiare da lunedì
Ristoranti e bar
Per il mondo della ristorazione resta il divieto di consumare cibi e bevande all’interno delle attività e nelle loro adiacenze.
È però consentita la vendita con asporto dalle 5 alle 22 (fino 18.00 senza restrizioni; dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario.
Parrucchieri, barbieri e centri estetici
Da lunedì con la zona arancione in Campania potrebbero dunque anche riaprire i battenti centri estetici, parrucchieri e barbieri che in zona rossa sono chiusi.
Nelle giornate festive e prefestive, però, restano chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati (a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie).
Scuola
Al momento in zona rossa vanno a scuola gli studenti fino alla prima media ma con il passaggio in arancione in classe ritornerebbero anche gli alunni di seconda e terza media che.
Nei licei e istituti tecnici l’attività didattica in presenza torna a essere garantita ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75 della popolazione studentesca. La restante parte continua con la didattica a distanza.
L'intervento di Luigi de Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, va all’attacco intervenendo a Radio Crc: «I colori delle regioni sono stati l’ennesima delusione, per non dire fallimento.
In Campania siamo da due mesi in zona rossa e i contagi non diminuiscono».
Sui 485 positivi registrati a Napoli, de Magistris chiarisce che «è un dato che mi ha fatto sobbalzare e mi auguro che ci sia non dico un errore di calcolo, ma che abbiano sommato anche dei tamponi dei giorni precedenti, come talvolta è accaduto.
Mi auguro siano dovuti a un ricalcolo perché negli ultimi giorni eravamo tra i 300 e i 350 positivi a giorno e, se fosse confermato che siamo balzati a 485, sarebbe un disastro».
In generale, sottolinea, «dopo due mesi di zona rossa il dato non è entusiasmante: ieri la Campania era la prima regione d’Italia per contagi, nonostante sia la regione con le restrizioni più pesanti, la regione per più tempo in zona rossa e con le scuole per più tempo chiuse, e nonostante tutte le ordinanze di De Luca. È il segno che è una politica che non ha funzionato.
C’è complessivamente una fase di stanchezza e credo che la soluzione sia quella del piano vaccinale, altrimenti non se ne esce».
E ancora: «Se De Luca ostacola il piano nazionale, mettendo a rischio la vita di persone umane e la condizione economica, sociale e lavorativa della nostra città, lo Stato deve intervenire e ha gli strumenti.
Se un presidente di Regione si mette di mezzo, si toglie l’ostacolo. Napoli prima città immunizzata d’Italia? Il presidente De Luca la finisse con queste dichiarazioni che illudono la popolazione che è stremata, sono dichiarazioni che fanno solo male.
Il presidente della Regione ponesse fine a tutto questo, perché ora c’è bisogno di unità di cooperazione istituzionale. Se figliuolo dice che il piano è nazionale, De Luca deve collaborare».
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