La gip del tribunale di Milano, Angela Minerva, ha convalidato il fermo di Alessandro Impagnatiello, il 30enne reo confesso per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano e disposto per il barman, interrogato questa mattina nel carcere di San Vittore, la custodia cautelare in carcere. Esclusa però l’aggravante della premeditazione dell’omicidio, contestata dalla procura.

Citando la giurisprudenza, la gip Angela Minerva spiega che nell'omicidio di Giulia Tramontano non ci sarebbe premeditazione, bensì «preordinazione», non essendoci un «previo studio delle occasioni ed opportunità per l'attuazione, un'adeguata organizzazione di mezzi e la predisposizione delle modalità esecutive».

È vero - riconosce il giudice - che Impagnatiello, che dopo aver ucciso Giulia ha in un primo momento tentato di bruciarne il cadavere nella vasca da bagno, alle 19 di sabato scorso, poco prima dell'omicidio, ha cercato sul web “ceramica bruciata vasca da bagno".

Una ricerca che il barman questa mattina durante l'interrogatorio di convalida del fermo ha giustificato, spiegando di cercare «rimedi per l'eliminazione di una macchia della vasca da bagno manifestatasi nei giorni precedenti» e aggiungendo che «tale attività era un modo per distrarsi dalla situazione di forte stress che stava vivendo».

Una spiegazione «priva di credibilità» per la gip, che pur escludendo che «l'azione delittuosa dell'indagato sia stata conseguenza di un'azione totalmente estemporanea ed impetuosa», non riconosce l'aggravante della premeditazione.

Esclusa anche, nell'ordinanza di convalida del fermo e di applicazione della misura cautelare in carcere l'aggravante della crudeltà, contestata dalla procura. Riconosciute invece le altre circostante aggravanti, ovvero i futili motivi e il vincolo di convivenza che legava Impagnatiello alla sua vittima.