Dopo il colloquio di stamani tra il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e il presidente russo Vladimir Putin, a Bruxelles si prevedono settimane "complicate" sul fronte della guerra in Ucraina, come già era chiaro "in seguito all'incontro con il presidente Volodymyr Zelensky" a Kiev. Lo spiegano fonti Ue, dopo che la conversazione, durata circa un'ora e mezza, non ha sortito risultati concreti, se non quello di riprendere un dialogo diretto tra i due leader che si era interrotto da qualche tempo.

 

Michel si è fatto latore della richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che vorrebbe trattare direttamente con Putin, ma il presidente russo, come recita il readout diffuso dal Cremlino, ha ribadito la sua "ben nota posizione sulla questione", cioè che "questa opportunità dipende, tra l'altro, dagli specifici risultati tra i delegati russi e quelli ucraini". Durante questi colloqui, secondo il Cremlino, "i negoziatori ucraini sono stati incoerenti e non disposti a guardare a soluzioni mutualmente accettabili".

Il colloquio tra Michel e Putin oggi si è focalizzato soprattutto sugli "sviluppi a breve termine" del conflitto, spiegano le fonti, dopo che a Kiev Michel ha "discusso nel dettaglio tutte le questioni legate al conflitto con il presidente Zelensky".

 

Anche da parte Usa, alti funzionari dell'amministrazione Biden affermano di ritenere che le prossime quattro settimane determineranno l'esito finale della guerra russa in Ucraina con conseguenze a lungo termine che influenzeranno la mappa dell'Europa per i decenni a venire. Lo scrive il New York Times. Secondo i funzionari Usa, che hanno voluto restare anonimi, se la Russia riuscirà a sfondare a est, Putin presenterà la sua cosiddetta "operazione militare speciale" come un successo per aver protetto la minoranza filo-russa dell'Ucraina. Successivamente cercherebbe un cessate il fuoco, ma userebbe il Donbass come leva di pressione in qualsiasi trattativa futura.

Secondo i funzionari, l'esercito ucraino sarebbe in grado di fermare l'offensiva russa nel Donbass. Infatti, se adeguatamente armate e mantenuti alti il morale e la motivazione, le forze ucraine non solo possono fermare l'avanzata russa, ma anche respingerla. Di fronte a questa eventualità, Putin potrebbe inviare più forze di combattimento per una guerra che potrebbe trascinarsi per anni oppure avviare seriamente i colloqui di pace: la prima opzione potrebbe significare la piena mobilitazione nazionale ed è politicamente rischiosa per il leader del Cremlino.