«Viva preoccupazione per lo stato del confronto sull'effettiva utilizzazione in ambito nazionale delle risorse» attribuite all'Italia nell'ambito del programma Next Generation viene espresso dai presidenti delle Regioni meridionali Vito Bardi (Basilicata), Vincenzo De Luca (Campania), Michele Emiliano (Puglia), Marco Marsilio (Abruzzo), Nello Musumeci (Sicilia) e Donato Toma (Molise), in una nota che sarà inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte condivisa nel corso dell'incontro svolto oggi in modalità da remoto. All'incontro non hanno potuto partecipare, per concomitanti impegni istituzionali, i presidenti della Sardegna Christian Solinas e della Calabria Nino Spirlì.

«Nel dare atto dell'impegno profuso dal Governo italiano in sede Ue e dei conseguenti risultati ottenuti in favore di un importante programma d'investimenti da attuarsi con le risorse attribuite al nostro paese», i governatori delle Regioni meridionali esprimono «viva preoccupazione per lo stato del confronto sulla effettiva utilizzazione di dette risorse in ambito nazionale. La bozza di programma circolata nei giorni scorsi prevederebbe una ripartizione delle risorse in ambito nazionale sulla base di un mero criterio demografico fra Centro Nord e Mezzogiorno. Inoltre, la medesima bozza prevede una ripartizione per 6 missioni, in assenza di un preventivo confronto con le Regioni e con evidenti sottostime delle risorse necessarie in settori vitali , in particolare nel Mezzogiorno, quali, ad esempio, la sanità, il turismo, i servizi idrici. E' doveroso osservare, per quanto riferito ai criteri di ripartizione territoriale delle risorse - proseguono i governatori - che le prime ipotesi circolate si pongono in evidente contrasto con i criteri utilizzati in sede Ue per l'assegnazione delle risorse fra i paesi membri, nonché con i generali principi di coesione sociale perseguiti dal Trattato di funzionamento dell'Unione Europea e dalla nostra Carta costituzionale».

I presidenti delle Regioni del Sud chiedono quindi al premier «un incontro al fine di poterle rappresentare le ragioni delle preoccupazioni di penalizzazione del Mezzogiorno se non dovessero intervenire adeguati correttivi e di poterle illustrare le proposte in tema, congiuntamente condivise dagli scriventi».