La variante Omicron del covid "provoca una malattia meno grave rispetto a Delta, ma rimane un virus pericoloso in particolare per coloro che non sono vaccinati". Lo ha ricordato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. Per Ghebreyesus, "imparare a convivere con questo virus non significa che possiamo, o dobbiamo, accettare quasi 50mila decessi a settimana", ha aggiunto parlando alla stampa.

OLTRE IL 50% DELLA POPOLAZIONE SARA' CONTAGIATA

L'Oms Europa stima che "oltre il 50% della popolazione della Regione europea sarà contagiata" dalla nuova variante "nelle prossime 6-8 settimane", ha affermato ieri direttore regionale per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge. La regione europea, ha continuato Kluge, "ha registrato oltre 7 milioni di nuovi casi di Covid segnalati nella prima settimana del 2022, più che raddoppiati in un periodo di due settimane". "Al 10 gennaio, 26 paesi hanno segnalato che oltre l'1% della loro popolazione si è ammalata ogni settimana", ha aggiunto.

I SINTOMI DI OMICRON

Quello principale è la dissenteria, oltre a quelli che sono quasi uguali ai sintomi dell’influenza stagionale e del raffreddore, ma la dissenteria potrebbe essere d'aiuto per riconoscere questa variante. Chi ha carenze del sistema immunitario è quindi più a rischio, e ha più possibilità di sviluppare anche sintomi gastrointestinali.

SINTOMI CLASSICI

Poi ci sono sintomi più “classici” come la perdita improvvisa dell’olfatto e del gusto: sono anche sintomi più “specifici” rispetto a quelli come mal di testa, brividi e dolori muscolari. 

EFFICACIA VACCINI

I risultati in Gran Bretagna indicano una riduzione significativa nell’efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica da Omicron rispetto a quella da Delta dopo due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca. E’ emersa, tuttavia una efficacia maggiore verso la malattia sintomatica due settimane dopo il booster, comparabile o leggermente inferiore a quella verso Delta. Uno studio non ancora sottoposto a peer review riporta anche una perdita di efficacia del ciclo primario rispetto alla ospedalizzazione, sebbene di livello minore rispetto alla malattia sintomatica.