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19 Gennaio 2022 - 17:49
L’assegno sociale, che dal 1996 ha sostituito la pensione sociale, è una prestazione economica assistenziale riconosciuta dall’Inps: a differenza delle prestazioni previdenziali, che spettano in base ai contributi versati, le prestazioni di assistenza, come l’assegno e la pensione sociale, sono riconosciute a chi si trova in stato di bisogno. In particolare, ricorda laleggepertutti.it, l’assegno sociale spetta ai cittadini più anziani, dai 67 anni di età (si tratta dell’età per la pensione di vecchiaia ordinaria prevista dal 2019 al 2022) , che hanno un reddito al di sotto di un certo limite e che non hanno diritto (eccetto alcune particolari situazioni) alla pensione diretta, cioè di vecchiaia, anticipata, di anzianità o ad altri trattamenti di previdenza.
L’assegno sociale 2020 ammontava inizialmente a 459,83 euro mensili, in base all’aumento delle pensioni determinato dalla perequazione, cioè dall’adeguamento al costo della vita, pari allo 0,4%. Le stime Istat sono però state modificate: in via definitiva, la perequazione 2020 è pari allo 0,5%. L’importo definitivo dell’assegno sociale 2020 è dunque pari a 460,28 euro mensili. Questo è anche l’importo dell’assegno sociale 2021, non essendo stato riscontrato alcun incremento, almeno in via provvisoria.
In base all’incremento definitivo 2020 sono stati elevati anche per il 2021, tra l’altro, i limiti di reddito per avere accesso all’assegno e alla pensione sociale.
Requisiti assegno sociale
Hanno diritto ad ottenere l’assegno sociale, per l’anno 2021, le persone che possiedono i seguenti requisiti:
almeno 67 anni di età: questo requisito è unico, per gli uomini e per le donne, ed è valido per il biennio 2019- 2020 e 2021-2022; dal 2023 potrebbe essere elevato sulla base degli adeguamenti alla speranza di vita;
cittadinanza italiana, o, in alternativa, cittadinanza di un Paese europeo, qualora il richiedente abbia effettuato iscrizione all’anagrafe del comune di residenza; l’assegno può spettare anche ai cittadini extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni in Italia;
per il 2020 in via definitiva ed il 2021 in via provvisoria, reddito non superiore a 5.983,64 euro annui, con riferimento al reddito personale;
per il 2020 in via definitiva ed il 2021 in via provvisoria, reddito non superiore a 11.967,28 euro annui, se il richiedente è coniugato (si considera il reddito personale assieme al reddito del coniuge).
I limiti di reddito per il diritto all’assegno sociale, sia personale che proprio e del coniuge, sono stati modificati, rispetto agli importi 2019, in base alla rivalutazione del trattamento, stimato definitivamente in misura pari allo 0,5% (in argomento, è necessario tener presente che alla fine di ogni anno è pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del ministero dell’Economia che fissa il tasso effettivo di rivalutazione delle pensioni). Per la spettanza dell’assegno sociale, non sono previsti limiti collegati all’indicatore Isee, o ad altri indicatori emergenti dalla dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), mentre il limite Isee, pari a 9.360 euro, assieme a ulteriori limiti di reddito e patrimoniali, è previsto nel caso in cui l’assegno sociale sia indirettamente integrato con la pensione minima di cittadinanza.
Limiti assegno sociale
Attualmente, l’unico limite relativo alle condizioni economiche per l’erogazione dell’assegno sociale resta dunque il reddito personale assieme a quello del coniuge: tra i redditi utili a determinare la soglia limite devono essere computati anche i redditi esenti, come le rendite dell’Inail e le pensioni erogate agli invalidi civili.
Non devono essere considerate ai fini del superamento delle soglie di reddito, invece, le seguenti entrate:
il Tfr (il trattamento di fine rapporto, in parole semplici la liquidazione), le relative anticipazioni, le altre indennità di fine rapporto, comunque denominate, come quelle erogate in regime di Tfs (trattamento di fine servizio), ossia l’indennità di buonuscita, di anzianità, l’indennità premio di servizio;
la rendita dell’abitazione principale;
gli arretrati da lavoro dipendente soggetti a tassazione separata, compresi gli arretrati per attività lavorativa svolta all’estero;
l’indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili (in generale, sono escluse le indennità di accompagnamento di ogni tipo), indennità di comunicazione per i sordi, assegni per l’assistenza personale e continuativa erogati dall’Inps ai pensionati per inabilità;
gli assegni riconosciuti dall’Inail per l’assistenza personale continuativa, nelle ipotesi di invalidità permanente assoluta;
alcuni vitalizi per gli ex combattenti.
Deve essere valutata solo parzialmente ai fini del superamento della soglia di reddito per l’assegno sociale, inoltre, la pensione liquidata col calcolo contributivo, a carico di enti previdenziali, sia pubblici che privati, che gestiscono forme di previdenza obbligatorie.
In particolare, il trattamento calcolato col sistema integralmente contributivo è escluso dalla somma dei redditi nella misura corrispondente al suo terzo, e comunque non oltre 1/3 dell’ammontare dell’assegno sociale.
Come si calcola la riduzione dell'assegno sociale
La riduzione dell’assegno sociale si applica in modo che la prestazione economica, sommata al reddito del pensionato, non determini il superamento dell’importo soglia annuo (che cambia, come abbiamo visto, per i beneficiari coniugati e non coniugati).
In pratica, per determinare a quanto ammonta l’assegno mensile, si deve sottrarre il reddito annuo (proprio, o della coppia, per gli sposati) dalla soglia limite, e dividere per 13. Osserviamo alcuni esempi pratici.
Esempio: Filippo ha i requisiti per l’assegno sociale, non è sposato, e possiede redditi annui rilevanti ai fini della soglia limite per un totale di 3mila euro; per calcolare l’ammontare dell’assegno sociale mensile spettante nel 2021 dobbiamo effettuare queste operazioni: (5.983,64, soglia limite di reddito valida nel 2020 per i single, meno l’ammontare del reddito, pari a 3mila euro), diviso per 13 mensilità; Filippo ha dunque diritto a un assegno mensile pari a 229,51 euro.
Esempio: Marco ha i requisiti per l’assegno sociale ed è sposato; possiede redditi annui rilevanti ai fini della soglia limite per un totale di 3mila euro, mentre la moglie possiede redditi annui rilevanti per un totale di 5mila euro. Per calcolare l’ammontare dell’assegno sociale mensile spettante dobbiamo effettuare queste operazioni: (11.967,28, soglia limite di reddito valida nel 2021 per gli sposati, meno l’ammontare del reddito della coppia, pari a 8mila euro), diviso per 13 mensilità. Marco ha dunque diritto a un assegno mensile pari a 305,18 euro.
Assegno sociale sostitutivo per invalidi
Dal 2019 sino al 2022 compreso, le persone con invalidità riconosciuta prima del compimento del 67° anno di età, che già percepiscono la pensione d’inabilità civile o l’assegno mensile di assistenza (pensione d’invalidità civile), hanno diritto alla conversione dei trattamenti in assegno sociale al compimento di 67 anni.
Il trattamento in cui la pensione d’inabilità o invalidità civile sono trasformate si chiama assegno sociale sostitutivo.
Quando viene pagato l'assegno sociale
L’assegno sociale è corrisposto dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
IMPORTI 2022
Nel 2022 l’importo dell’assegno sociale Inps, è pari a 468,10 euro per 13 mensilità. Hanno diritto a ricevere l’importo dell’assegno sociale in misura intera:
i disoccupati con 67 anni di età non coniugati e che non possiedono alcun reddito,
i disoccupati o pensionati coniugati, che possiedono un reddito complessivo inferiore al totale annuo dell’assegno sociale Inps (12.170,60 euro per il 2022).
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