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05 Aprile 2022 - 16:43
La flotta della Russia e quella della Nato sono nel Mar Mediterraneo. Vanno avanti da oltre due mesi, da prima che Putin invadesse l’Ucraina e che si alzassero i toni tra l’Occidente e il Cremlino.
La Turchia non permette l’attraversamento del Bosforo ai militari russi, sale la tensione nel mar Mediterraneo. I russi sono tornati nel Mar Jonio e muove in direzione delle coste della Calabria.
Dalle analisi satellitari, è una flotta alquanto nutrita, dall’incrociatore Varyag e il caccia Tributs. A ovest di Creta c’è poi un’altra squadra composta dall’incrociatore Maresciallo Ustinov, il caccia Kulikov e la fregata Kasatanov.
Truman-Ustinov
La tensione è pertanto alta. Nelle settimane scorse l’incrociatore russo aveva “sfidato” gli Usa davanti proprio alle coste calabresi. Era accaduto ancora nel Mar Jonio, a pochi chilometri dalla Calabria. Si trattava della portaerei statunitense “Truman”, con le sue squadriglie di jet F-18 Hornet pronte a decollare verso il confine orientale della Nato. Anche l’incrociatore “Maresciallo Ustinov”, una delle più grandi unità da combattimento della flotta russa.
Strategia della tensione
E' difficile però manutenere i mezzi delle navi russe che si trovano così lontano da casa. Il sottomarino classe Kilo è stato fotografato in superficie dai satelliti in prossimità della costa orientale di Cipro, probabilmente a causa di problemi tecnici perché a poca distanza sono state avvistate una nave officina e una corvetta della flotta russa.
La zona circoscritta tra lo Ionio e l'Adriatico è una delle più strategiche per l’offensiva russa in Ucraina, quella più vicina in linea d’aria alla Crimea e alla zona degli scontri dunque una posizione che potrebbe permettere di muovere aerei e lanciare missili cruise a lunga gittata.
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