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Il corteo
05 Ottobre 2024 - 17:00
Manifestanti pro Palestina
Si alza la tensione al corteo pro Palestina non autorizzato di Roma. "Corteo, corteo", "fateci passare", chiedono i manifestanti, riuniti a Porta San Paolo, perché vorrebbero trasformare quello che per ora è di fatto un sit-in statico in una vera e propria manifestazione per le vie della Capitale. Molti giovani e studenti si stanno posizionando all'inizio del corteo, dietro agli striscioni principali, a ridosso delle forze dell'ordine ed esposti a possibili 'contatti' con i poliziotti, in quello che potrebbe significare il tentativo di 'ammorbidire' la posizione dei responsabili della sicurezza e consentire così alla manifestazione di prendere le mosse dal luogo di raduno dei manifestanti. Tra le loro file anche degli incappucciati.
In tutto in piazza ci sono oltre 7mila persone. Nonostante il divieto, prescritto dalla Questura di Roma, si sono spostati all'interno della piazza verso viale di Porta Ardeatina.Sotto una pioggia battente i manifestanti intonano cori per la Palestina e contro il governo. La mobilitazione arriva alla vigilia del 7 ottobre, primo anniversario dell'attacco di Hamas a Israele.
"Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione" intonano in coro. "L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele - sottolinea un altro attivista al megafono - Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”. "Siamo tutti antisionisti", hanno gridato i manifestanti di 'Osa', di 'Potere al Popolo' e di 'Usb', mentre gli universitari ripetono: "Noi vogliamo Gaza libera". Tra le tante bandiere della Palestina e della Pace anche quelle rosse di Potere al Popolo e degli universitari di Rete della Conoscenza.
Il piano sicurezza è scattato questa mattina con controlli intensificati, soprattutto, alle stazioni e ai caselli autostradali. Sono 1.600 le persone controllate. In totale 19 persone sono state portate in questura per valutare la loro posizione ai fini dell'eventuale foglio di Via. Sono presenti presidi delle forze dell'ordine in diverse zone della Capitale.
E' allarme infiltrati: "Questa è una preoccupazione che sussiste sempre e anche in situazioni difficili, il numero dei partecipanti, ma voglio essere ottimista", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. I controlli, come spiegato da Roberto Massucci, nuovo questore di Roma, iniziano fin dai caselli, diventando più stringenti nei luoghi delle iniziative "per le quali, lo ricordo, esiste un divieto che va fatto rispettare anche utilizzando il dialogo".
Tajani: "No a manifestazioni pro Palestina che esaltano terrorismo"
"Non si può trasformare una legittima manifestazione a favore della Palestina in una esaltazione dell'antisemitismo e di un'azione terroristica che ha provocato migliaia di morti", ha detto dal canto suo il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. "Dobbiamo garantire la sicurezza di tutti i luoghi di culto ebraici - ha sottolineato - e mi auguro che prevalga il buon senso: è inaccettabile trasformare manifestazioni di libero pensiero in manifestazioni in cui si indica al pubblico ludibrio una persona come la senatrice Segre, che è un'immagine emblematica della lotta contro il nazifascismo, così come non è accettabile additarla come pericolosa agente sionista o fare lo stesso con persone che sono di origine ebraica", ha concluso.
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