
Agricoltura 4.0, le nuove sfide del Sannio per il rilancio
Forum alla Camera di Commercio di Benevento
di Redazione
Gio 21 Novembre 2019 20:26
BENEVENTO. Una nuova politica della bellezza. Quella capace di trasformare la grande bellezza del suo patrimonio culturale ed ambientale in economia della bellezza. Il Sannio ci prova. Vuole diventare fucina di esperienze, mettere insieme le storie e le competenze di tanti giovani imprenditori e, insieme a questi, dare vita al primo laboratorio su Agricoltura 4.0 e Turismo e Cultura 4.0 della Campania. I presupposti ci sono. Gli attori pure. Ci pensa la Camera di Commercio di Benevento, con la propria azienda speciale Valisannio e l’Associazione Futuridea, a realizzare il primo forum “Comunità e Territori Intelligenti: Agricoltura 4.0 / Cultura & Turismo 4.0”, nell’ambito del progetto Punto Impresa digitale della Camera di Commercio di Benevento; con la collaborazione di ODAF - Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Benevento e di ARGA - Associazione Regionale Giornalisti Agricoli e Ambientali “Franco Landolfo”.
Tocca a Roberto Pierantoni aprire i lavori: «L’agricoltura è uno dei settori che ha capito che doveva profondamente innovarsi. Queste giornate sono utile strumento anche di formazione», esordisce il Segretario generale della Camera di commercio e direttore dell’azienda speciale Valisannio.
«Questo forum? Vuole essere un laboratorio di visione dove far confluire idee, progetti, proposte di policy in grado di coniugare sostenibilità e competitività», spiega ricordando, poi, le numerose iniziative dell’ente per sostenere la digitalizzazione delle imprese sul territorio. Un territorio in grado di produrre eccellenze, come tante volte ha dimostrato proprio nel campo dell’agricoltura, vivace dal punto di vista imprenditoriale con le sue oltre 30mila imprese attive, nonostante le difficoltà congiunturali.
«Oggi parliamo di Agricoltura 4.0 che è poi l’evoluzione di tutto quanto non più di 15 anni fa era limitato all’agricoltura sostenibile», afferma il giornalista Pasquale Carlo, vicepresidente di Arga Campania e moderatore dell’incontro. «La Cina sta investendo capitali ingenti su questo», risponde Carmine Nardone, presidente di Futuridea. Snocciola numeri, collega tra loro concetti, ricostruisce un quadro che vede l’agricoltura parte centrale di una economia finalmente viva e trainante. «Pensate che fare un’analisi del suolo costa 120 euro per ettaro: per raccogliere tutte le diversità dovremmo fare 50 campioni, quale azienda se lo può permettere, per poi poter geolocalizzare e regolare le macchine? Lo sforzo che noi dobbiamo e vogliamo fare, in una fase epocale della trasformazione dell’agricoltura nel mondo, è quello di sviluppare quanto più possibile strumenti di nuova generazione». Le criticità tecniche non spaventano e strumenti nuovi come Blockchain, possono essere un valido aiuto «ad esempio per combattere il falso alimentare – puntualizza -. Il 17% del Pil mondiale è economia criminale che ha tra le attività principali il cibo».
È di 7 miliardi il valore del mercato globale dell’agricoltura 4.0 nel 2018, di cui il 30% generato in Europa. Mercato che in Italia ha un valore compreso fra i 370 e i 430 milioni di euro, il 18% di quello europeo generato da oltre 110 aziende.
Ma, nonostante siano sempre di più i giovani che decidono di lavorare in agricoltura, c’è ancora tanto da fare, soprattutto nella formazione e nella informazione.
“Chi di voi vorrebbe un posto fisso da 1500 euro al mese?”. Giuseppe Savino lo chiede agli studenti del Liceo Guacci e dell’Istituto Superiore Palmieri-Rampone-Polo presenti nella sala convegni della Camera di Commercio di Benevento. “Ero uno stipendiato fino a poco tempo fa ma a un certo punto mi sono chiesto se sarei invecchiato felice. Sentivo che c’era qualcos’altro. Per 2 anni non ho percepito stipendio e mi aiutavano i miei genitori. Oggi racconto un’altra storia”. Giuseppe Savino è Presidente dell'Associazione "Terra Promessa" e fondatore dell'Hub Rurale Vazapp, format di ascolto del mondo agricolo, con l'obiettivo di dare voce a duemila imprenditori agricoli in tutta la Puglia, per poi prepararsi ad arrivare nelle altre regioni italiane e iniziare un percorso a livello europeo.
Dall'ascolto delle storie prende vita la Carta europea del Contadino: «Duemila agricoltori e tremila uditori: apriamo le porte delle case dei contadini per condividere». Altro concetto interessante di cui sentiremo parlare è quello del “chilometro vero”. Perché, spiega Savino: «Chilometro Zero ti dice da dove viene il prodotto ma non ti dice chi lo fa allora abbiamo creato il Chilometro Vero».
In ogni intervento c’è una storia familiare e anche un insegnamento. Nadia Savino, ad esempio, ha scelto di fare la contadina. La giovane imprenditrice irpina alla guida di BioLu, azienda agricola che produce, trasforma e commercializza cereali, legumi e piante officinali. Tutta l’azienda è in conversione biologica ed è iscritta nell’Elenco dei Coltivatori Custodi della Regione Campania. Savino è laureata in Economia e Legislazione per l’Impresa presso la Luiss Guido Carli. Master di specializzazione in internazionalizzazione presso ICE (Istituto Commercio Estero). Vincitrice della tappa di Bari dell’Agriacademy 2018. Iscritta al Registro internazionale dei tecnici e degli esperti delle Eco-regioni IN.N.E.R. “Ma a me piace dire che sono una contadina”, chiarisce. Il suo monito: «Al territorio serve biodiversità e serve rintracciare la tradizione. Servono professionalità a supporto del guizzo imprenditoriale: agronomi, consulenti scientifici, designer, professionisti del marketing e così via. E serve sostenibilità, perché le aziende del nostro territorio non sono sostenibili».
Tra le start up sannite operanti nel settore agricolo spicca l’esperienza di Valentino Salvatore, fondatore di AgroDigit Srl, società di consulenza e trasferimento in agricoltura di precisione. «Uno dei luoghi comuni che cerchiamo di sfatare è che l’agricoltura di precisione e d’avanguardia sia adeguata solo a realtà di grandi dimensioni. In realtà è vero il contrario. Il nostro focus sono proprio le piccole aziende, partiamo da Benevento ma operiamo in tutta Italia». Innovazione e tecnologia per facilitare la vita delle imprese agricole sono anche il verbo di Luca Capobianco che con Vectis aiuta a trasformare le aziende in Smart Factories. «Il fine ultimo – dice - è restituire tempo e lavoro intelligente all’uomo, dimostrando in modo tangibile come la tecnologia possa trasformare il vecchio in qualcosa di completamente nuovo».
Conclude il presidente degli Agronomi sanniti, Walter Nardone: «È incredibile come solo pochi anni fa, a Expo, si parlava di agricoltura 2.0 e oggi si parla di 4.0. La sintesi di tutto ciò è nella evoluzione del concetto di mondo agricolo tradizionale – puntualizza, assicurando - come agronomi faremo di tutto per divulgare nelle nostre aziende le innovazioni e i concetti che oggi sono stati espressi».
Domani, venerdì 22, il focus “Comunità e Territori Intelligenti: Agricoltura 4.0 / Cultura & Turismo 4.0”, tavolo di lavoro nell’ambito del progetto Punto Impresa digitale della Camera di Commercio di Benevento, proseguirà con gli interventi, tra gli altri, di: Caterina Meglio amministratore delegato di Materias; Ledo Prato, Segretario Generale Mecenate 90; Rosanna Purchia, Sovrintendente Teatro San Carlo; Serafino Paternoster, Coordinatore ufficio stampa Matera 2019 - Capitale Europea della Cultura; Maurizio Gemma, Direttore Film Commission Regione Campania.
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