Caldoro: «Il centrodestra punti sulla cultura verde»
L'ex governatore: «Noi siamo quelli del “sì”, perché in Italia, per troppi anni, l’ambientalismo si è caratterizzato con il no blocca tutto, perché i nostri verdi sono sempre stati troppo rossi»
di Redazione
Sab 14 Dicembre 2019 18:29
NAPOLI. «Ambiente, infrastrutture e sviluppo: il sud riparte dai sì». A scriverlo Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in consiglio regionale della Campania, sulla sua pagina Facebook. «Il centrodestra unito e aperto alla società civile lavora nel presente per costruire il futuro e deve avere una visione verde - dice - Dobbiamo essere quelli dello sviluppo sostenibile, del rispetto dell’ambiente concreto e lontano da ideologismi. Noi siamo quelli del “sì”, perché in Italia, per troppi anni, l’ambientalismo si è caratterizzato con il no blocca tutto, perché i nostri verdi sono sempre stati troppo rossi - sottolinea - Basta con i signori che si oppongono alla Tav, agli impianti moderni per i rifiuti, alle grandi opere, alle bonifiche necessarie». Secondo Caldoro «chi vuole difendere l’ambiente concretamente destina, e noi lo abbiamo fatto quando eravamo al governo - evidenzia - un miliardo di euro alla depurazione e non è chi immagina una pseudotassa sulla plastica». E ancora: «Visione verde è superare le sanzioni europee per destinare risorse alle bonifiche, non è annunciare l’eliminazione delle ecoballe per lasciarle poi tutte lì. È capacità di programmare, utilizzando i fondi europei, non è seguire misure propagandistiche. Il centrodestra deve lanciare la sfida dei trasporti, materiali e immateriali, con un sistema integrato, investendo sulle infrastrutture, valorizzando il sistema dei porti e degli interporti. In Campania grazie ai finanziamenti dei grandi progetti europei è stata garantita la qualità della spesa. Dobbiamo avere il coraggio, come abbiamo in parte fatto, di eliminare lacci e lacciuoli sulla tutela paesaggistica perché è consegnando più responsabilità ai sindaci che si protegge il territorio, non costruendo gabbie normative». Posizione sposata subito da Fareambiente. «Sosteniamo, assieme al nostro presidente Vincenzo Pepe, l’ambientalismo del fare. Non abbiamo un colore politico ma siamo lontani da certa sinistra ideologica e favorevoli verso quelli che fanno» dice Italo Ventura, responsabile nazionale di Fareambiente Mare.
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