Campania zona arancione, da domani riaprono i negozi
di Mario Perini
Sab 05 Dicembre 2020 12:14
NAPOLI. La Campania torna zona arancione dopo quasi tre settimane di purgatorio in quella rossa. Via libera, quindi, da domani all’apertura dei negozi fino alle 21 mentre non cambia nulla per bar e ristoranti, che dovranno e stare chiusi e potranno lavorare in asporto fino alle 22 e in delivery senza limiti.
Resta in zona rossa soltanto l’Abruzzo mentre passano in arancione anche Toscana, Valle D’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano che vanno a fare compagnia a Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. Passano nell’area migliore, quella gialla, Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia-Giulia, Marche Umbria e Puglia che si aggiungono a Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto, Liguria e Sicilia.
«L’indice di contagio Rt sotto 1, a 0.91, è una notizia importante, era l’obiettivo del Governo e delle Regioni. Averlo raggiunto è un primo segnale, un risultato importante che va rivendicato, ma non la vittoria.
Non è finita, non siamo allo scampato pericolo» sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite all’Healthcare Summit del Sole 24 Ore. «Il calo dell’Rt significa che le misure adottate hanno prodotto effetti, ora non vanifichiamo gli sforzi fatti. Sarebbe bello, per chi governa, dire “torniamo alla normalità”, ma questa non è la verità. Ho sentito parlare di linea dura, linea morbida: questa è una linea necessaria» chiarisce.
Per quanto riguarda l’indice Rt, Molise (1,37), Veneto (1,11) Friuli Venezia Giulia (1,03) e Toscana (1,03) sono le quattro con quello più alto, sopra il valore 1.
La Campania è a 0,84. Le regioni con l’Rt piu basso sono invece Sardegna (0,67), la Liguria con 0,69, l’Umbria 0,71 e Piemonte con 0,76. Appena sotto il valore soglia 1 ci sono Emilia Romagna (0,99), Lombardia (0,97) , Calabria (0,95), Lazio (0,94) e Puglia (0,92) e Abruzzo (0,9).
«In larga parte delle regioni c’è un sovraccarico e un rischio alto. Siamo in una situazione di miglioramento ma di assoluta attenzione perché il numero di 20mila casi al giorno è ancora troppo alto.
Bisogna portare tutte le regioni sotto Rt 1» dice il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Tre regioni sono classificate a rischio alto da tre o più settimane consecutive: Calabria, Puglia e Sardegna che dovranno adottare misure a livello provinciale e regionale. Due sono a rischio basso e la maggior parte moderato.
E il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, è chiaro: «Per abbassare di molto il carico totale bisogna andare in maniera sostenuta ben al di sotto di 1».
Se vuoi commentare questo articolo accedi o registrati