NAPOLI. La paura corre sul posto di lavoro. Mentre si attende il 15 ottobre, giorno a partire dal quale diventerà obbligatorio esibire il Green pass per tutti i lavoratori pubblici e privati, gli ultimi numeri aggiornati della diffusione del virus sui luoghi di lavoro non sono per nulla confortanti. Soprattutto per la Campania e, segnatamente, per Napoli.

NAPOLI PEGGIO DI BERGAMO. La provincia partenopea, infatti, è di fatto la maglia nera in Italia: si segnala come quella con più decessi dall’inizio della pandemia, preceduta soltanto da Roma. Ma è una questione di decimali. In pratica ci sono stati più morti per Covid sul lavoro qui che a Bergamo, tanto per citare una delle città maggiormente martoriate dal virus in termini di decessi generali. Non solo. Napoli è anche come la quarta città italiana per numero di contagi professionali Covid-19.

CAMPANIA PRIMA AL SUD. Al tempo stesso la Campania risulta la prima regione del Mezzogiorno per diffusione del contagio. Attenzione però, stiamo parlando delle infezioni contratte sul posto di lavoro e regolarmente denunciate all’Inail. Ovviamente alle statistiche sfuggono quelle dei lavoratori in nero e più in generale di coloro che, pur avendo contratto il virus, non hanno fatto denuncia all’Inail.

A NAPOLI 55 MORTI SUL LAVORO DA COVID. Guardando i dati, come detto, Napoli è dopo Roma la provincia con il maggior numero di morti sul lavoro da Covid: il 7,4% del totale, ovvero 55 decessi. La Capitale precede di poco il capoluogo partenopeo, con il 7,9%. A seguire ci sono Milano (6,8%), Bergamo (6,7%), Brescia (4,1%), Torino (4,0%), Cremona (2,5%), Genova (2,4%), Bari e Caserta (2,3% ciascuna), Palermo e Parma (2,1% ciascuna). I numeri emergono dal 19esimo report nazionale sui contagi sul lavoro da Covid-19 elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, e dicono che rispetto al monitoraggio precedente i decessi sono 65 in più. In tutta Italia le morti sul lavoro da Covid denunciate all’Inail dall’inizio della pandemia sono state 747. Roma è la provincia che registra il maggior numero di contagi professionali accaduti nel solo mese di agosto, seguita da Palermo, Torino, Milano e Cagliari.

CAMPANIA PRIMA AL SUD. L’analisi territoriale, che è possibile approfondire anche attraverso le schede regionali, evidenzia una distribuzione delle denunce di contagi Covid sul lavoro del 12,7% al Sud, con la Campania prima regione e il 5,8% dei quasi 180mila contagi complessivamente denunciati a livello nazionale. In pratica, nella regione dall’inizio della pandemia sono stati denunciati circa 10.400 infezioni contratte sul lavoro, di cui circa 7mila nella sola provincia di Napoli.  Il 42,7% dei contagi è stato denunciato nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,3%); il 24,6% nel Nord-Est (Veneto 10,6%); il 15,2% al Centro (Lazio 6,7%), e il 4,8% nelle isole (Sicilia 3,2%). La musica non cambia molto se si guardano quali sono le province con il maggior numero di contagi sul lavoro denunciati da inizio pandemia: in testa c’è Milano con il 9,6%, seguita da Torino (7%), Roma (5,3%), Napoli (3,9%), Brescia, Verona e Varese (2,5% ciascuna), e Genova (2,4%).

LA FRENATA DA FEBBRAIO. La buona notizia è che tra gennaio e agosto di quest’anno i contagi sul lavoro da Covid denunciati all’Inail a livello nazionale sono diminuiti del 40% rispetto allo stesso periodo del 2020.

SANITARI I PIÙ COLPITI. L’analisi Inail per professione dell’infortunato evidenzia, tra l’altro, come più di un quarto dei decessi (26,4%) riguardi proprio il personale sanitario e socio-assistenziale «e preoccupa - sottolinea Barbara Cittadini, presidente dell’Associazione italiana ospedalità privata - che la categoria dei tecnici della salute sia in particolare quella più coinvolta dai contagi, con il 37,4% delle denunce».