NAPOLI. «Dobbiamo avere un equilibrio tra positivi e guariti. Tanto per essere chiari: con mille infetti al giorno e 200 guariti sarà lockdown». Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta Facebook e in un incontro sui trasporti alla Stazione marittima, e nel giorno della proclamazione ufficiale a governatore, è quanto mai chiaro. «La Regione Campania sta completando la fase C del suo piano, prevista per un livello contagio medio-alto. Ora entriamo nella fase D, quella di contagio elevato o elevatissimo. Se si arriva a 750 contagi al giorno cambia tutto - dice -. Penso che già siamo al punto di dover prendere decisioni drastiche. Ma aspettiamo ancora, perché una nuova chiusura sarebbe un dramma. Ma prenderemo i provvedimenti necessari per la sicurezza di tutti, non quelle più comodi». De Luca non rinuncia agli attacchi alla stampa: «Ho detto a tutti di non inseguire le polemiche. Stiamo lavorando per avere 500 posti di terapia intensiva pronti, compresi quelli che erano vuoti. Alcuni giornalisti ci domandavano come mai fossero senza pazienti. Adesso per la loro soddisfazione potranno essere riempiti. Noi non vogliamo limitare l’informazione, è esattamente il contrario. Vogliamo estendere le informazioni ma prendendo notizie dai livelli istituzionali che hanno il quadro completo e non dando informazioni parziali, perché questo aggrava problemi».

Uno dei capitoli più delicati è quello del personale sanitario: «La Campania è una delle regioni che ha meno personale medico. Abbiamo 43.500 addetti, meno della metà della Lombardia, 16mila in meno rispetto al Veneto e 15mila in meno rispetto all’Emilia. Questo per rispondere a chi fa aggressioni mediatiche». Intanto, dopo l’incontro a Roma dell’altroieri con il ministro Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri, quest’ultimo ha inviato 150 ventilatori nuovi per terapie intensive e subintensive. «Abbiamo anche chiesto 800 infermieri e 600 medici subito alla protezione civile che ha medici e infermieri volontari». Sugli affollamenti per i tamponi al Frullone, sede dell’Asl Napoli 1, De Luca spiega che «c’è gente alle 8.9 di mattina, poi alle 11 non c’è più nessuno.Il problema è che molti vanno lì senza prescrizione mentre l’Asl prevede fasce orarie con 70-80 test». E ancora: «Ho sentito qualcuno dire che da dieci giorni attende il test a casa. Non è così: l’Asl in 48 ore massimo arriva e dà il risultato in 12 ore. Ci stiamo preparando a dare il risultato in sei-dodici ore. Se si deve aspettare una settimana per sapere se sei positivo ma te ne vai in giro, non è possibile».

De Luca annuncia che «la Soresa ha aggiudicato ieri (giovedì ndr) una gara per diecimila tamponi dai privati al giorno. Ma quando faremo ventimila tamponi dobbiamo ricordarci che ci servirà il personale medico per seguire in isolamento domiciliare i positivi che aumenteranno». E sugli orari limitati per la ristorazione: «Chi è al ristorante quando ha finito la pizza se ne va. In Europa e in gran parte d’Italia quando si va al ristorante alle 21,30 ti dicono che la cucina è chiusa. Qui ci sono cattive abitudini che vanno cambiate, non è repressione, fascismo o sadismo, ma il minimo indispensabile se non vogliamo essere costretti a chiudere tutto». Infine: «La priorità sono le case per anziani. In una residenza della provincia di Napoli (riferimento a Portici ndr) è stata organizzata una festa a inizio settembre. Se qualcuno è tanto irresponsabile da fare una cosa del genere in una casa per anziani deve essere arrestato. Abbiamo già presentato un esposto in Procura».