Import illegale di alcol, da Caserta organizzazione transnazionale
di Redazione
Ven 12 Luglio 2019 16:20
CASERTA. Si trovava in provincia di Caserta, in particolare a Capodrise, la base operativa dell'organizzazione criminale transnazionale sgominata dalla Guardia di Finanza di Caserta che importava in maniera illegale ingenti volumi di alcol etilico ma anche vodka, rhum e whisky ed altri superalcolici. L'inchiesta, battezzata 'Black Spirit' nata da una precedente indagine di due anni fa, è stata coordinata coordinata dalla Procura di Napoli Nord (procuratore Francesco Greco) e si è conclusa con 13 arresti in carcere, 10 arresti ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione nei confronti dei altrettanti indagati in tutt'Italia. In casa di Francesco Cervino, nativo di Napoli, 46 anni, detto “Checco", residente a Capodrise sono stati trovati 160 mila euro in contanti nascosti in una scatola di scarpe. Era lui che coordinava le operazioni delle sedi “fantasma", come un deposito a Caivano operative solo sulla carta, con ramificazioni individuate tra centro e nord Italia e anche in paesi comunitari ed extra Ue, come l' Azerbaijan e la Serbia. Tra gli indagati figura anche la moglie di Cervino ed un funzionario infedele della Dogana di Trieste.
IN CARCERE. In carcere anche Michele Gallotta, 45 anni, di Cercola; Antonio Barberio, 54 anni, di Giugliano; Pasquale Lupoli, 52 anni, di Frattamaggiore e Ciro D'Albenzio, 30 anni, di Massa di Somma. I finanzieri hanno sequestrato anche beni per 80 milioni di euro tra cui: appartamenti, ville, orologi di lusso, auto di grossa cilindrata con targhe straniere, conti bancari a Malta, un'imbarcazione 7 autoarticolati e 150 mila litri di superalcolici ed alcol etilico, mentre l'evasione delle accise è stata quantificata in 20 milioni di euro; ammontano a 4,3 milioni i litri di alcol venduti in nero in Italia e Nord Europa.
L'ORGANIZZAZIONE. La base dell'organizzazione era collocata a Napoli e Caserta ma le sue ramificazioni sono state individuate tra centro e nord Italia e anche in Paese comunitari ed extra Ue, come Azerbaijan e Serbia. Oltre il deposito di Caivano, nel Napoletano, è stato riscontrato anche un deposito a Roma in zona Parco Leonardo gestito da un uomo di Avellino. Altri 40 mila euro sono stati sequestrati nel corso delle diverse perquisizioni su tutto il territorio nazionale. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla sottrazione all'accertamento ed accisa su alcol su bevande alcoliche, trasferimento fraudolento di valori, frode fiscale e abuso d'ufficio contestato a vario titolo agli indagati. L'alcol, importato realmente dall'estero era però destinato all'estero solo sulla carta: grazie ad operazioni cartolari e depositi fiscali compiacenti, restava sul territorio nazionale e veniva venduto sul mercato nero a prezzi bassissimi esentasse, dal momento che su questi prodotti sono applicati tassi di Monopolio molto elevati come hanno spiegato, durante la conferenza stampa di questa mattina, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caserta Andrea Mercatili ed il capitano Eugenio Marmorale.
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