BATTPAGLIA. Secondo le previsioni dell’Unità di crisi regionale, questa potrebbe essere una settimana determinante per la Campania che dovrebbe raggiungere il picco. Ecco che alla luce di tutto questo la Sanità privata scende al fianco di quella pubblica. Il decreto legge “Cura Italia" prevede il rafforzamento delle strutture sanitarie per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di un centinaio di medici, lo snellimento delle procedure per facilitare la costruzione di nuove strutture ospedaliere temporanee e l’acquisto di un maggior numero di prestazioni da parte delle strutture private accreditate. Così anche la Regione Campania ha siglato nei giorni scorsi l’accordo con l’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) per il potenziamento dei posti letti dedicati all’assistenza dei pazienti Covid 19 e per trovare spazi alternativi per la gestione delle patologie non virali. Nell’accordo sono individuate 4 categorie di pazienti che le case di cura in caso di necessità si sono impegnate a ricevere:

1- pazienti ordinari che gli ospedali trasferiscono per alleggerire il loro lavoro in vista di pazienti COVID;

2- pazienti COVID di media complessità;

3 -pazienti COVID di bassa complessità

4 -pazienti ospedalizzati guariti in attesa di terminare la quarantena e di essere sottoposti ai tamponi per tornare a casa.

Solo per i pazienti di cui ai punti 2 e 3 è previsto un compenso giornaliero, rispettivamente € 1.200,00 ed € 700,00.

Le strutture in Campania saranno 23, 11 nel napoletano, 5 nel casertano, 2 nel beneventano ed 11 nel salernitano. In quest’ultima categoria rientra anche la “Casa di Cura Salus di Battipaglia” che ha come amministratore delegato il dott. Coriglioni consigliere nazionale AIOP che ci ha spiegato come verrà riorganizzata la struttura dopo queste nuove disposizioni ma soprattutto chi saranno i pazienti che avranno diritto di accedervi. «Nello specifico Salus ha dichiarato la sua disponibilità solo per i pazienti di cui al punto 1(pazienti ordinari) e 4 (pazienti clinicamente guariti), quindi senza retribuzione aggiuntiva. Per i pazienti al punto 4 abbiamo messo a disposizione un piano completamente isolato con ingresso separato. Ingressi separati in modo tale che i pazienti ordinari non potranno mai incontrare quelli “post covid” proprio per escludere ogni pericolo che possa determinarsi “una vera bomba biologica - continua Coriglioni - Trattandosi di pazienti in quarantena la rianimazione non è necessaria, in caso eccezionale di aggravamento, il paziente, sarà trasferito come d’Accordo presso una rianimazione, che sarà indicata dal sistema. Abbiamo anche impiantato una piattaforma informatica sulla quale strutture pubbliche e private potranno reciprocamente informarsi sulle disponibilità dei posti letto. Consapevoli di non aver mai, in passato, affrontato una emergenza del genere, come del resto la maggior parte delle strutture ospedaliere  con l’umiltà e l’esperienza che ci contraddistingue, ritenendo non sufficiente la sola organizzazione strutturale, abbiamo fatto, internamente, dei corsi di perfezionamento per tutto il personale ivi compreso quello dei servizi; abbiamo anche stabilito percorsi ed attivato un protocollo interno ad hoc. Detto protocollo è stato, con l’assenso della Direzione Sanitaria, di tutti i medici e di tutto il personale parasanitario, immediatamente  reso operativo, anche se al momento, nessun paziente ci è stato ancora inviato» ha affermato l'ad della Casa di Cura Salus di Battipaglia.